Asl Pescara, è stato il presidente Chiodia raddoppiare il premio al manager D'Amario
L'aumento del bonus da 17 a 34mila euro è stato possibile con la delibera firmata dal presidente. Ecco l’atto che assegna l’indennità, polemica sui risultati ottenuti dal manager della Asl
PESCARA. È stato raddoppiato, da 17 mila a 34 mila euro, il premio al direttore generale della Asl di Pescara Claudio D'Amario. A firmare il contratto bis di D'Amario, un anno e due mesi dopo la nomina, è stato il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi. È quanto emerge dalla delibera 899 della giunta regionale approvata il 23 novembre del 2010: è questo il documento che ha permesso al direttore generale della Asl di Pescara Claudio D'Amario di ottenere, dopo 18 mesi di lavoro, un premio del 20 per cento del suo stipendio di 113.620,80 euro all'anno (lordo) e liquidarsi la somma con la delibera della Asl 1.325, un atto pubblico finora negato al Centro.
LA SCHEDA I contratti del manager a confronto
I DOCUMENTI IN VERSIONE INTEGRALE La delibera 899 della giunta regionale - Il primo contratto di D'Amario - Il secondo contratto di D'Amario
La delibera della giunta Chiodi è lunga 124 pagine, allegati compresi, e rivela un dettaglio: il 21 febbraio del 2009, D'Amario ha firmato un contratto di tre anni che prevede «la verifica dei risultati ottenuti dopo i primi 18 mesi di attività. Qualora la verifica sia positiva», dice il documento, «il trattamento economico del direttore generale deve essere integrato di una quota, una tantum, pari al 10 per cento». Quindi, in base al contratto del 21 febbraio 2009, il premio di D'Amario ammonta a 17 mila euro.
Ma il 26 febbraio del 2010, a sei mesi dalla verifica degli obiettivi, il contratto del manager è stato ritoccato al rialzo: «Il trattamento economico del direttore generale è integrato con una quota, quale una tantum, pari al 20 per cento anziché al 10 per cento come precedentemente stabilito». In calce, le firme del presidente della Regione Gianni Chiodi e di D'Amario.
Ma la delibera 899, che si chiude con «un giudizio nel complesso positivo» sulla gestione D'Amario, ne mette in risalto anche le «criticità»: a pagina 4, è scritto che «nella relazione rimessa dall'Agenzia sanitaria regionale, pur rilevandosi il raggiungimento di una performance complessiva del 57,39 per cento (cui corrisponderebbe un giudizio di "gestione non positiva"), viene - tra l'altro - evidenziata la "presenza di indicatori il cui mancato raggiungimento non è imputabile al direttore generale ma ad altri livelli del sistema sanitario regionale; di indicatori il cui obiettivo e la relativa misurazione hanno subito variazioni nel corso dell'anno a seguito di cambiamenti nella programmazione sanitaria regionale", così in parte giustificandosi la performance non positiva rilevata».
La delibera dice che «le relazioni dei dirigenti della direzione regionale Politiche della salute sono per la maggioranza positive pur evidenziandosi specifiche criticità con particolare riferimento agli obiettivi inerenti la spesa farmaceutica, i flussi informativi (per cui sono state rilevate carenze diffuse, sia sotto il profilo della qualità che della tempestività dei dati trasmessi) e la bassa copertura degli screening oncologici».
La delibera prosegue: «Ulteriori criticità - pur non afferendo direttamente alla valutazione degli obiettivi del direttore generale - sono emerse in relazione all'attuazione della procedura di riconciliazione e certificazione dei debiti esistenti al 31 dicembre 2006». Dalla delibera emerge anche il parere contrastante su D'Amario del comitato ristretto dei sindaci della Asl: manager promosso dal sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia e bocciato dai sindaci di Penne, Popoli e San Valentino. Per la delibera, però, il giudizio è politico e «non riferibile all'operato di D'Amario».
LA SCHEDA I contratti del manager a confronto
I DOCUMENTI IN VERSIONE INTEGRALE La delibera 899 della giunta regionale - Il primo contratto di D'Amario - Il secondo contratto di D'Amario
La delibera della giunta Chiodi è lunga 124 pagine, allegati compresi, e rivela un dettaglio: il 21 febbraio del 2009, D'Amario ha firmato un contratto di tre anni che prevede «la verifica dei risultati ottenuti dopo i primi 18 mesi di attività. Qualora la verifica sia positiva», dice il documento, «il trattamento economico del direttore generale deve essere integrato di una quota, una tantum, pari al 10 per cento». Quindi, in base al contratto del 21 febbraio 2009, il premio di D'Amario ammonta a 17 mila euro.
Ma il 26 febbraio del 2010, a sei mesi dalla verifica degli obiettivi, il contratto del manager è stato ritoccato al rialzo: «Il trattamento economico del direttore generale è integrato con una quota, quale una tantum, pari al 20 per cento anziché al 10 per cento come precedentemente stabilito». In calce, le firme del presidente della Regione Gianni Chiodi e di D'Amario.
Ma la delibera 899, che si chiude con «un giudizio nel complesso positivo» sulla gestione D'Amario, ne mette in risalto anche le «criticità»: a pagina 4, è scritto che «nella relazione rimessa dall'Agenzia sanitaria regionale, pur rilevandosi il raggiungimento di una performance complessiva del 57,39 per cento (cui corrisponderebbe un giudizio di "gestione non positiva"), viene - tra l'altro - evidenziata la "presenza di indicatori il cui mancato raggiungimento non è imputabile al direttore generale ma ad altri livelli del sistema sanitario regionale; di indicatori il cui obiettivo e la relativa misurazione hanno subito variazioni nel corso dell'anno a seguito di cambiamenti nella programmazione sanitaria regionale", così in parte giustificandosi la performance non positiva rilevata».
La delibera dice che «le relazioni dei dirigenti della direzione regionale Politiche della salute sono per la maggioranza positive pur evidenziandosi specifiche criticità con particolare riferimento agli obiettivi inerenti la spesa farmaceutica, i flussi informativi (per cui sono state rilevate carenze diffuse, sia sotto il profilo della qualità che della tempestività dei dati trasmessi) e la bassa copertura degli screening oncologici».
La delibera prosegue: «Ulteriori criticità - pur non afferendo direttamente alla valutazione degli obiettivi del direttore generale - sono emerse in relazione all'attuazione della procedura di riconciliazione e certificazione dei debiti esistenti al 31 dicembre 2006». Dalla delibera emerge anche il parere contrastante su D'Amario del comitato ristretto dei sindaci della Asl: manager promosso dal sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia e bocciato dai sindaci di Penne, Popoli e San Valentino. Per la delibera, però, il giudizio è politico e «non riferibile all'operato di D'Amario».
© RIPRODUZIONE RISERVATA