Asl Pescara,Acerbo: "Ingiustificato il premio di Chiodi a D'Amario"
Polemica per l'aumento del bonus da 17 a 34mila euro deciso dal presidente Chiodi (foto). L'opposizione di centrosinistra contesta l’atto che assegna l’indennità. Costantini e Fars: gestione della Asl negativa, nessun merito
PESCARA. Marco Fars, segretario regionale di Rifondazione comunista, la vede così: «Chiodi con una mano dà, come fa con D’Amario, e con l’altra toglie, come succede ai medici di famiglia. Ma ora deve spiegare perché ha raddoppiato il premio del direttore generale della Asl anche se la gestione non è stata proprio positiva». «Spero che non sia un premio fedeltà», dice il consigliere regionale di Rifondazione Maurizio Acerbo.
LA SCHEDA I contratti del manager a confronto
I DOCUMENTI IN VERSIONE INTEGRALE La delibera 899 della giunta regionale - Il primo contratto di D'Amario - Il secondo contratto di D'Amario
L’opposizione di centrosinistra si schiera contro il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi (Pdl): è stato Chiodi a dire sì al raddoppio del premio per il direttore generale della Asl Claudio D’Amario, dal 10 al 20 per cento dello stipendio annuale lordo di 113.620,80 euro. Il contratto di D’Amario è stato ritoccato il 26 aprile 2010, un anno e due mesi dopo la sua nomina a direttore generale. Con una delibera della giunta Chiodi, poi, è stato autorizzato il premio di produttività per gli obiettivi raggiunti tra il 26 febbraio 2009 e il 26 agosto 2010: 34 mila euro anziché 17 mila come previsto nel primo contratto. «Il raddoppio del premio», dice il consigliere regionale di Rifondazione Maurizio Acerbo, «è un segnale negativo. Attendo, con ansia, di sapere perché Chiodi ha aumentato il premio a D’Amario e mi auguro che il bonus non sia un premio fedeltà. Comunque», spiega Acerbo, «dalla delibera non emerge una gestione sana della Asl». Parla di una «discrepanza» tra il testo della delibera 899/2010 e la decisione della giunta Chiodi, il capogruppo Idv in consiglio regionale Carlo Costantini: «Dalla delibera emerge un giudizio non lusinghiero su D’Amario e in un passo si dice addirittura che la gestione è stata “non positiva” ma alla fine», sottolinea Costantini, «il giudizio diventea “nel complesso positivo”. Se ci sono 17 mila euro in più da spendere, è meglio investirli per assistere un disabile in più». Il senatore Idv Alfonso Mascitelli dice: «Siamo preoccupati perché i 17 mila euro in più a D’Amario sono la punta dell’iceberg di una sanità che è sempre più priva di controlli con un commissario, Chiodi, che anziché governare comanda. Il patto per la salute tra le Regioni con un piano di rientro e il governo, prevede l’eliminazione delle spese non obbligatorie e il bonus raddoppiato è proprio un esempio di spesa non obbligatoria. Chiodi si vanta di aver ridotto i maxi stipendi dei manager Asl ma ciò che è uscito dalla porta rientra dalla finestra».
LA SCHEDA I contratti del manager a confronto
I DOCUMENTI IN VERSIONE INTEGRALE La delibera 899 della giunta regionale - Il primo contratto di D'Amario - Il secondo contratto di D'Amario
L’opposizione di centrosinistra si schiera contro il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi (Pdl): è stato Chiodi a dire sì al raddoppio del premio per il direttore generale della Asl Claudio D’Amario, dal 10 al 20 per cento dello stipendio annuale lordo di 113.620,80 euro. Il contratto di D’Amario è stato ritoccato il 26 aprile 2010, un anno e due mesi dopo la sua nomina a direttore generale. Con una delibera della giunta Chiodi, poi, è stato autorizzato il premio di produttività per gli obiettivi raggiunti tra il 26 febbraio 2009 e il 26 agosto 2010: 34 mila euro anziché 17 mila come previsto nel primo contratto. «Il raddoppio del premio», dice il consigliere regionale di Rifondazione Maurizio Acerbo, «è un segnale negativo. Attendo, con ansia, di sapere perché Chiodi ha aumentato il premio a D’Amario e mi auguro che il bonus non sia un premio fedeltà. Comunque», spiega Acerbo, «dalla delibera non emerge una gestione sana della Asl». Parla di una «discrepanza» tra il testo della delibera 899/2010 e la decisione della giunta Chiodi, il capogruppo Idv in consiglio regionale Carlo Costantini: «Dalla delibera emerge un giudizio non lusinghiero su D’Amario e in un passo si dice addirittura che la gestione è stata “non positiva” ma alla fine», sottolinea Costantini, «il giudizio diventea “nel complesso positivo”. Se ci sono 17 mila euro in più da spendere, è meglio investirli per assistere un disabile in più». Il senatore Idv Alfonso Mascitelli dice: «Siamo preoccupati perché i 17 mila euro in più a D’Amario sono la punta dell’iceberg di una sanità che è sempre più priva di controlli con un commissario, Chiodi, che anziché governare comanda. Il patto per la salute tra le Regioni con un piano di rientro e il governo, prevede l’eliminazione delle spese non obbligatorie e il bonus raddoppiato è proprio un esempio di spesa non obbligatoria. Chiodi si vanta di aver ridotto i maxi stipendi dei manager Asl ma ciò che è uscito dalla porta rientra dalla finestra».
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