Asta, Mattoscio in corsa per il palazzo da 5 milioni
L’ex Banco di Napoli sul corso messo in vendita da Intesa San Paolo La Fondazione PescarAbruzzo e Zara dietro lo storico edificio degli anni 30
PESCARA. Occorrono almeno 5 milioni di euro per aggiudicarsi l’ex Banco di Napoli e, tra i partecipanti all’asta, c’è la Fondazione PescarAbruzzo presieduta dal docente Nicola Mattoscio. I 5 milioni sono la base d’asta per tentare di diventare proprietari dello storico palazzo all’incrocio tra corso Vittorio Emanuele e corso Umberto messo in vendita da Intesa SanPaolo.
Tra i possibili acquirenti, tra i nomi che hanno risposto al bando, c’è la Fondazione PescarAbruzzo presieduta dal docente alla facoltà di Scienze manageriali Nicola Mattoscio, ma dietro il palazzo degli anni Trenta si sta muovendo anche il colosso dell’abbigliamento spagnolo Zara che si è rivolto alla commissione Edilizia del Comune da cui ha ricevuto un primo parere positivo al progetto di fattibilità.
Tra le ipotesi che aleggiano dietro il prestigioso edificio, che potrebbe avere quindi una destinazione commerciale, c’è quella che una società o una persona si aggiudichi l’asta e affitterebbe, poi, l’edificio a Zara disposta a firmare un contratto anche decennale e blindando quindi l’operazione. Per il momento, però, l’unica certezza è che la fondazione di Mattoscio partecipa all’asta e che la politica inizia a rumoreggiare sul possibile sbarco a Pescara del marchio di abbigliamento. Il presidente della Fondazione spiega che «è forte l’attenzione di PescarAbruzzo nei riguardi di un edificio che potrebbe arricchire la città sotto il profilo culturale ed economico dando a Pescara una rilevanza nazionale». Non aggiunge altro, Mattoscio, dice di non sapere nulla degli altri possibili acquirenti e dell’interessamento di Zara. Eppure, a Pescara, qualcuno si sta muovendo per conto del marchio di abbigliamento controllato dalla società Inditex. Sarebbe la società di consulenza Mgproperties che ha sedi a Milano, Roma e che a Pescara fa capo al commercialista Marino Paolinelli: la società dovrebbe essere un intermediario sul posto di Zara che, se non è certo che stia partecipando all’asta bandita da Intesa SanPaolo, ha però manifestato il suo interessamento presentando un progetto preliminare per ristrutturare l’interno dell’edificio. E se Zara arrivasse a Pescara? Il sindaco Luigi Albore Mascia dice che nessuno del grande marchio si è rivolto a lui ma aggiunge: «Sarebbe un motivo di orgoglio se un marchio di qualità scegliesse Pescara per espandersi portando lavoro in città. Ben venga Zara», spiega il sindaco a cui si aggiunge la voce dell’assessore all’Urbanistica Marcello Antonelli che dice: «Se Zara sbarcasse a Pescara, sarebbe solo positivo anche perché porterebbe occupazione». Il centro di Pescara è ancora una riserva per le piccole attività, per i negozi che da anni si sono insediati nel salotto cittadino e che, secondo il consigliere del Pdl Daniela Arcieri Mastromattei, «sarebbero spazzati via dall’arrivo di Zara. Il grande marchio distruggerebbe le 200-300 attività del centro». Prima del balletto politico, c’è però da attendere l’esito dell’asta anche se sembra che la Fondazione PescarAbruzzo di Mattoscio sia molto vicina ad aggiudicarsi il palazzo che ha ospitato l’ex Banco di Napoli e poi, per un periodo, la Banca dell’Adriatico prima di dismettere la sua attività il 31 dicembre e spingere la proprietà Intesa SanPaolo a mettere sul mercato il palazzo sul corso.
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