Ateneo D'Annunzio, comincia l'era dei dipartimenti
La D'Annunzio cambia con il nuovo statuto, le novità in vigore da domani. Via le facoltà
PESCARA. Entra in vigore domani il nuovo statuto dell'università D'Annunzio di Chieti-Pescara. Diventa così ufficiale un cambiamento che è iniziato mesi fa e che porta con sé una vera e propria rivoluzione. Tra le novità principali: scompaiono definitivamente le facoltà a favore dei dipartimenti, cambia l'assetto del consiglio di amministrazione e quello del senato accademico.
Il percorso di costituzione del nuovo statuto è terminato un mese fa con la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale, dove è arrivato dopo aver sanato alcune osservazioni formali fatte dal ministero dell'Istruzione. La commissione statuto ha apportato le modifiche richieste e domani inizia un nuovo corso per la D'Annunzio.
Lo statuto è la carta fondamentale dell'autonomia universitaria: stabilisce gli obiettivi, la missione, i principi organizzativi, i diritti e i doveri della comunità universitaria. Quella messa in campo è una riorganizzazione che parte dall'attività didattica che, insieme alla ricerca, verrà affidata ai dipartimenti. Con il nuovo statuto, cambiano anche la composizione e le competenze del senato accademico e del cda. Il nuovo contesto sarà caratterizzato da un'intensa competizione sulle risorse finanziarie. L'agenzia nazionale per la valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur) infatti, per delega prevista dalla legge Gelmini, stabilirà i criteri di accreditamento delle sedi e dei corsi di studio.
Come primo passo, si costituiscono i dipartimenti e scompaiono le facoltà. I corsi di laurea già esistenti verranno attribuiti ai dipartimenti competenti, e ne verranno attivati di nuovi. I dipartimenti disattivati sono i seguenti: Scienze; Scienze chirurgiche, sperimentali e cliniche; Infrastrutture, design-engineering-architettura; Oncologia e medicina sperimentale. I docenti di questi dipartimenti dovranno entrare in altri dipartimenti. Ad essersi regolarmente costituiti finora sono i seguenti dipartimenti con i rispettivi direttori: Neuroscienze e imaging guidato da Gianluca Romani; Scienze biomediche, Francesco Caciagli; Medicina e scienze dell'invecchiamento, Andrea Mezzetti; Studi classici dall'antico al contemporaneo, Umberto Bultrighini; Studi umanistici e sociali, Alessandro Tomei; Studi comparati e comunicazione interculturale, Nicola D'Antuono; Architettura, Giuseppe Barbieri; Ingegneria e geotecnologie, Enrico Spacone; Scienze giuridiche e sociali, Fausta Guarriello; Economia aziendale, Augusta Consorti; Economia, Piergiorgio Landini; Scienze orali, nano e biotecnologie, Sergio Caputi; Scienze del farmaco, Francesco Pinnen. Inserire tutti i corsi di laurea nei dipartimenti non sarà semplice e dovranno esserci collaborazioni e partecipazioni tra più dipartimenti. È prevista anche la possibilità di consociarsi. Un altro cambiamento riguarda il rettore.
Franco Cuccurullo rinuncia alla proroga di un anno di cui avrebbe potuto usufruire, e ai sensi dello statuto a metà giugno dovrebbero esserci le elezioni del suo successore che entrerà in carica dopo il 31 ottobre. Il suo, sarà un mandato unico di sei anni. Tra le novità, il rettore potrebbe anche non essere il presidente del cda. Per l'attivazione completa del processo, l'ateneo avrà 4 mesi di tempo. Intanto, ci si prepara alle elezioni della consulta degli studenti.
Il percorso di costituzione del nuovo statuto è terminato un mese fa con la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale, dove è arrivato dopo aver sanato alcune osservazioni formali fatte dal ministero dell'Istruzione. La commissione statuto ha apportato le modifiche richieste e domani inizia un nuovo corso per la D'Annunzio.
Lo statuto è la carta fondamentale dell'autonomia universitaria: stabilisce gli obiettivi, la missione, i principi organizzativi, i diritti e i doveri della comunità universitaria. Quella messa in campo è una riorganizzazione che parte dall'attività didattica che, insieme alla ricerca, verrà affidata ai dipartimenti. Con il nuovo statuto, cambiano anche la composizione e le competenze del senato accademico e del cda. Il nuovo contesto sarà caratterizzato da un'intensa competizione sulle risorse finanziarie. L'agenzia nazionale per la valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur) infatti, per delega prevista dalla legge Gelmini, stabilirà i criteri di accreditamento delle sedi e dei corsi di studio.
Come primo passo, si costituiscono i dipartimenti e scompaiono le facoltà. I corsi di laurea già esistenti verranno attribuiti ai dipartimenti competenti, e ne verranno attivati di nuovi. I dipartimenti disattivati sono i seguenti: Scienze; Scienze chirurgiche, sperimentali e cliniche; Infrastrutture, design-engineering-architettura; Oncologia e medicina sperimentale. I docenti di questi dipartimenti dovranno entrare in altri dipartimenti. Ad essersi regolarmente costituiti finora sono i seguenti dipartimenti con i rispettivi direttori: Neuroscienze e imaging guidato da Gianluca Romani; Scienze biomediche, Francesco Caciagli; Medicina e scienze dell'invecchiamento, Andrea Mezzetti; Studi classici dall'antico al contemporaneo, Umberto Bultrighini; Studi umanistici e sociali, Alessandro Tomei; Studi comparati e comunicazione interculturale, Nicola D'Antuono; Architettura, Giuseppe Barbieri; Ingegneria e geotecnologie, Enrico Spacone; Scienze giuridiche e sociali, Fausta Guarriello; Economia aziendale, Augusta Consorti; Economia, Piergiorgio Landini; Scienze orali, nano e biotecnologie, Sergio Caputi; Scienze del farmaco, Francesco Pinnen. Inserire tutti i corsi di laurea nei dipartimenti non sarà semplice e dovranno esserci collaborazioni e partecipazioni tra più dipartimenti. È prevista anche la possibilità di consociarsi. Un altro cambiamento riguarda il rettore.
Franco Cuccurullo rinuncia alla proroga di un anno di cui avrebbe potuto usufruire, e ai sensi dello statuto a metà giugno dovrebbero esserci le elezioni del suo successore che entrerà in carica dopo il 31 ottobre. Il suo, sarà un mandato unico di sei anni. Tra le novità, il rettore potrebbe anche non essere il presidente del cda. Per l'attivazione completa del processo, l'ateneo avrà 4 mesi di tempo. Intanto, ci si prepara alle elezioni della consulta degli studenti.
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