OMICIDIO RIGANTE
Attese risposte dalle tracce di sangue su un giubbotto
PESCARA. Tracce di sangue sulla pedaliera dell’auto, ma anche sul giubbotto trovato nel bagagliaio della stessa Fiat Cinquecento Abarth utilizzata dal commando rom per fuggire dopo il sanguinoso...
PESCARA. Tracce di sangue sulla pedaliera dell’auto, ma anche sul giubbotto trovato nel bagagliaio della stessa Fiat Cinquecento Abarth utilizzata dal commando rom per fuggire dopo il sanguinoso agguato in via Polacchi: è soprattutto da questi reperti, oltre che dall’esito della perizia balistica sui proittili calibro 38 utilizzati nell’omicidio di Domenico Rigante, in quello di Italo Ceci del 20 gennaio e nel tentato omicidio della prostituta nigeriana la notte del 25 aprile che gli investigatori si aspettano risposte decisive dagli esami della polizia scientifica di Ancona. Tracce di sangue che, se risultassero compatibili con il sangue della vittima, potrebbero aggravare sensibilmente la posizione del presunto conducente di quell’auto indicato dai testimoni in Angelo Ciarelli, il cugino del presunto killer Massimo Ciarelli che, sempre secondo i testimoni, viaggiava sul lato passeggero. Ma la posizione di Angelo sarebbe aggravata anche dal giubbotto macchiato di sangue e trovato nel bagagliaio: in una tasca, infatti, è stato trovato un documento di identità intestato proprio a lui.
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