Attiva, il progetto per tirare a lucido la città
Del Bianco: Pescara divisa in 31 zone, ma servono 5,3 milioni
PESCARA. «Dividere la città in 31 micro zone, assegnare a ciascuna un operatore che conosca bene l'area e la possa curare con costanza: questo è il progetto per adeguarci agli standard europei di igiene e per rendere la città davvero pulita e ordinata. Un progetto migliorativo, una super-pulizia, per cui occorrono 5,3 milioni di euro».
A parlare è l'ingegnere Massimo Del Bianco, il direttore della società di rifiuti Attiva, che illustra cifra e metodi che occorrerebbero per tirare a lucido Pescara. E' stata questa la risposta che Del Bianco e il presidente Guglielmo Lancasteri hanno fornito al Comune quano lo scorso anno chiese ad Attiva: «Cosa si potrebbe fare per migliorare la pulizia a Pescara?». Una divisione in tante piccole particelle e un budget che, però, da circa 2 milioni annuali previsti dobrebbe lievitare a oltre 5. «Per adeguarsi agli standard europei», prosegue il direttore, «il nostro canone dovrebbe passare da circa 11 milioni a 17 milioni di euro e, in questo caso, il costo pro-capite per residente passare da 90 a 122 euro, una cifra comunque irrisoria se paragonata a città simili a Pescara».
In questo periodo, sono in programma alcuni incontri tra Attiva e il Comune per cercare comunque di definire in bilancio quella prima cifra che occorre alla società per mantenere gli stessi standard di pulizia del 2010: la somma di 2,2 milioni di euro che serve per l'ordinario spazzamento delle strade e della pulizia dei tombini. Una somma che, per il momento, non è stata ancora stanziata mentre Attiva, società che conta 126 dipendenti più 48 interinali, dovrà sostenere nell'anno appena iniziato nuove spese. «Certo», conclude Del Bianco, «se questo canone non venisse stanziato saremo costretti ad alcuni tagli, come ad esempio, ai mezzi».
Intanto, l'assessore all'Ambiente Isabella Del Trecco ha puntualizzato che «l'amministrazione farà tutti gli sforzi per garantire il canone alla società. Spulceremo tutte le voci di bilancio, compiendo scelte per garantire una città pulita e ordinata». (p.au.)
A parlare è l'ingegnere Massimo Del Bianco, il direttore della società di rifiuti Attiva, che illustra cifra e metodi che occorrerebbero per tirare a lucido Pescara. E' stata questa la risposta che Del Bianco e il presidente Guglielmo Lancasteri hanno fornito al Comune quano lo scorso anno chiese ad Attiva: «Cosa si potrebbe fare per migliorare la pulizia a Pescara?». Una divisione in tante piccole particelle e un budget che, però, da circa 2 milioni annuali previsti dobrebbe lievitare a oltre 5. «Per adeguarsi agli standard europei», prosegue il direttore, «il nostro canone dovrebbe passare da circa 11 milioni a 17 milioni di euro e, in questo caso, il costo pro-capite per residente passare da 90 a 122 euro, una cifra comunque irrisoria se paragonata a città simili a Pescara».
In questo periodo, sono in programma alcuni incontri tra Attiva e il Comune per cercare comunque di definire in bilancio quella prima cifra che occorre alla società per mantenere gli stessi standard di pulizia del 2010: la somma di 2,2 milioni di euro che serve per l'ordinario spazzamento delle strade e della pulizia dei tombini. Una somma che, per il momento, non è stata ancora stanziata mentre Attiva, società che conta 126 dipendenti più 48 interinali, dovrà sostenere nell'anno appena iniziato nuove spese. «Certo», conclude Del Bianco, «se questo canone non venisse stanziato saremo costretti ad alcuni tagli, come ad esempio, ai mezzi».
Intanto, l'assessore all'Ambiente Isabella Del Trecco ha puntualizzato che «l'amministrazione farà tutti gli sforzi per garantire il canone alla società. Spulceremo tutte le voci di bilancio, compiendo scelte per garantire una città pulita e ordinata». (p.au.)
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