Auto a fuoco per vendetta incendio doloso a Zanni
Una Panda distrutta dalle fiamme in via Dalla Chiesa, l’indagine dei carabinieri punta sui precedenti penali di droga della proprietaria e del figlio ai domiciliari
PESCARA. Una macchina bruciata per vendetta. È questa la prima ipotesi dei carabinieri dopo l’incendio in strada di una vecchia Fiat Panda. Un rogo divampato intorno alle 2 della notte tra sabato e domenica in via Carlo Alberto Dalla Chiesa, a Zanni. I primi a parlare di un possibile rogo doloso sono stati i vigili del fuoco, chiamati dai residenti che dalle finestre hanno visto l’auto in fiamme: ai carabinieri, dopo l’intervento e dopo aver passato al setaccio quello che resta della Panda, i vigili del fuoco hanno detto che l’ipotesi di un’autocombustione è quasi impossibile. E i carabinieri ci credono: pensano che l’incendio sia un messaggio mandato alla proprietaria della Panda, una donna di 68 anni, o al figlio. Secondo i carabinieri, in passato la donna è stata coinvolta in indagini sullo spaccio di droga in città mentre il figlio si trova agli arresti domiciliari, sempre per reati legati alla droga.
Il rogo di Zanni è arrivato – soltanto per coincidenza, assicurano gli investigatori coordinati dal capitano dei carabinieri Claudio Scarponi – sempre di sabato: sabato scorso, nel parcheggio dello stadio Adriatico, è andata in fiamme la Mercedes Slk del calciatore del Pescara Romulo Togni. Un rogo ancora misterioso quello dell’auto del calciatore: sotto il motore, proprio la parte della macchina che è andata distrutta, sono state trovate tracce di un possibile liquido infiammabile, anche se dalle riprese delle telecamere di sicurezza dello stadio non si vedrebbe nessuno aggirarsi intorno alla Mercedes lasciata sotto la tribuna durante la trasferta dei biancazzurri a Catania.
L’ipotesi di un piromane, per i carabinieri, non regge e i due incendi non sarebbero collegati.
Tornando al rogo della Panda, in un primo colloquio con i carabinieri, sia la proprietaria che il figlio – entrambi a casa mentre la macchina bruciava – hanno escluso di avere un conto aperto con qualcuno: «Un fatto inspiegabile, mai ricevuto minacce da nessuno», hanno detto subito. Ma i carabinieri potrebbero risentirli nei prossimi giorni per capire cosa c’è dietro l’incendio.
A dare l’allarme sono stati i residenti delle case popolari di Zanni che prima hanno visto il bagliore provenire dalla strada e poi hanno sentito un rumore forte. L’incendio è stato spento dai vigili del fuoco e non ha provocato danni alle altre auto parcheggiate in strada e alle abitazioni della zona.
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