Auto Asl per uso personale, medico sospeso a Pescara
Giustino Cerritelli, psichiatra del Centro di salute mentale di Pescara sud e presidente di due commissioni di invalidità, scoperto mentre va in procura per una consulenza: scatta la denuncia per peculato
PESCARA. Venti giorni di sospensione dal servizio e senza retribuzione per aver usato una Fiat Panda della Asl di Pescara per scopi personali e per aver svolto lavoro privato durante l'orario dell'ufficio pubblico. È questa la decisione dell'ufficio procedimenti disciplinari Asl a carico di uno psichiatra del Centro di salute mentale (Csm) di Pescara sud, Giustino Cerritelli, presidente di due commissioni di invalidità, la seconda che si riunisce a Penne - la delibera Asl 236 parla di «incarico temporaneo» - e l'ottava. Cerritelli sarà sospeso dal 2 al 22 maggio prossimo.
Una decisione riservata, presa il 29 marzo scorso al termine di un'audizione. Il giorno dopo, gli atti dell'ufficio procedimenti disciplinari, presieduto da Antonio Caponetti, sono finiti in procura con una segnalazione di reati: la Asl del direttore generale Claudio D'Amario ha denunciato il caso per le ipotesi di peculato e atti privati in orario di servizio.
Secondo i documenti dell'ufficio procedimenti disciplinari - che si è attivato dopo la segnalazione della direttrice del dipartimento di Salute mentale Marilisa Amorosi - l'episodio risalirebbe al 20 gennaio scorso, un venerdì: quel giorno, Cerritelli insieme a un'infermiera e una tirocinante avrebbe lasciato il Csm di Pescara sud «per una visita domiciliare» intorno alle 11. Ma, in base a quanto accertato finora, nessuna visita sarebbe stata eseguita: dall'ufficio, l'auto della Asl - una Panda bianca, chiamata «vettura 4» e contrassegnata dal numero «311» - avrebbe preso la strada di Porta Nuova e si sarebbe fermata in via Lo Feudo, all'ingresso del tribunale proprio sotto la scalinata vicino al monumento ai Caduti di Nassirya. In base alle testimonianze raccolte dall'ufficio procedimenti displinari, Cerritelli sarebbe sceso per andare a «depositare» in procura, all'ufficio del pm Annalisa Giusti, una perizia legata al Csm lasciando nella Panda l'infermiera e la stagista.
Ora, la perizia è al centro del contenzioso: non si tratta di un atto pubblico per il dipartimento di Salute mentale ma di una consulenza privata di Cerritelli, noto psichiatra che nel curriculum pubblicato sul sito della Asl vanta collaborazioni come «consulente» con il carcere Castrogno di Teramo, come «perito» per il tribunale di Teramo e medico del centro di riabilitazione Piccola Opera Charitas di Giulianova. Sempre secondo il curriculum, Cerritelli è stato docente di Medicina legale e Psichitria all'università D'Annunzio di Chieti. Il suo compenso lordo, reso noto sul sito della Asl in base alla legge sulla trasparenza amministrativa, è di 64.399 euro all'anno.
In base a quanto riferito dai testimoni nell'audizione, Cerritelli si sarebbe trattenuto in procura «per un po' di tempo» e, proprio durante questo lasso di tempo, sarebbe passata in tribunale anche la direttrice Amorosi che avrebbe accertato in diretta quanto accaduto. Così, quando lo psichiatra sarebbe uscito dal tribunale avrebbe trovato Amorosi davanti alla macchina della Asl: di qui, il ritorno alla Asl in via Paolini senza eseguire la visita domiciliare prevista alla partenza.
Una decisione riservata, presa il 29 marzo scorso al termine di un'audizione. Il giorno dopo, gli atti dell'ufficio procedimenti disciplinari, presieduto da Antonio Caponetti, sono finiti in procura con una segnalazione di reati: la Asl del direttore generale Claudio D'Amario ha denunciato il caso per le ipotesi di peculato e atti privati in orario di servizio.
Secondo i documenti dell'ufficio procedimenti disciplinari - che si è attivato dopo la segnalazione della direttrice del dipartimento di Salute mentale Marilisa Amorosi - l'episodio risalirebbe al 20 gennaio scorso, un venerdì: quel giorno, Cerritelli insieme a un'infermiera e una tirocinante avrebbe lasciato il Csm di Pescara sud «per una visita domiciliare» intorno alle 11. Ma, in base a quanto accertato finora, nessuna visita sarebbe stata eseguita: dall'ufficio, l'auto della Asl - una Panda bianca, chiamata «vettura 4» e contrassegnata dal numero «311» - avrebbe preso la strada di Porta Nuova e si sarebbe fermata in via Lo Feudo, all'ingresso del tribunale proprio sotto la scalinata vicino al monumento ai Caduti di Nassirya. In base alle testimonianze raccolte dall'ufficio procedimenti displinari, Cerritelli sarebbe sceso per andare a «depositare» in procura, all'ufficio del pm Annalisa Giusti, una perizia legata al Csm lasciando nella Panda l'infermiera e la stagista.
Ora, la perizia è al centro del contenzioso: non si tratta di un atto pubblico per il dipartimento di Salute mentale ma di una consulenza privata di Cerritelli, noto psichiatra che nel curriculum pubblicato sul sito della Asl vanta collaborazioni come «consulente» con il carcere Castrogno di Teramo, come «perito» per il tribunale di Teramo e medico del centro di riabilitazione Piccola Opera Charitas di Giulianova. Sempre secondo il curriculum, Cerritelli è stato docente di Medicina legale e Psichitria all'università D'Annunzio di Chieti. Il suo compenso lordo, reso noto sul sito della Asl in base alla legge sulla trasparenza amministrativa, è di 64.399 euro all'anno.
In base a quanto riferito dai testimoni nell'audizione, Cerritelli si sarebbe trattenuto in procura «per un po' di tempo» e, proprio durante questo lasso di tempo, sarebbe passata in tribunale anche la direttrice Amorosi che avrebbe accertato in diretta quanto accaduto. Così, quando lo psichiatra sarebbe uscito dal tribunale avrebbe trovato Amorosi davanti alla macchina della Asl: di qui, il ritorno alla Asl in via Paolini senza eseguire la visita domiciliare prevista alla partenza.
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