Autostrade, stangata in Abruzzo: il 7,5% in più su A24 e A25
E' scontro fra Cna e Strada dei Parchi. L’associazione degli autotraportatori: i servizi sono carenti. La concessionaria: aumenti destinati all’ammodernamento
PESCARA. Per la società concessionaria, la Strada dei Parchi del gruppo toto, sono inevitabili e necessari tenendo conto degli investimenti fatti. Secondo la Cna, invece, penalizzano oltre il dovuto i piccoli imprenditori del trasporto. Per il ministero delle Infrastrutture, sono indispensabili per garantire l’efficienza (si legga il box affianco) delle rete.
Puntuali come ogni iniziol d’anno, ieri, sono entrati in vigore gli aumenti delle tariffe sulle due autostrade abruzzesi, la A24 Teramo-Roma e la a25 Pescara-Roma. Da ieri si pagano tariffe più care del 7,56 per cento, ciontro una media nazionale degli aumenti che si attesta intorno al 2,9 per cento. I rincari più forti, In italia, sono quelli che riguardanoil Raccordo autostradale Valle D’Aosta spa (+14,4%), il Passante di Mestre (+13,55%), alcune tratte della A4 (+13,19%), le Autovie venete (+12,63%), le Autostrade valdostane (+11,55%) e la Asti-Cuneo (+7,2%).
Giudica «inaccettabile» l’aumento, Italo Lupo, presidente regionale della Cna (Confederazione nazionale dell’artigianato), l’associazione che raggruppa molti autostrasportatrori abruzzesi. Lupo sottolinea come «già nei due anni precedenti le tariffe avevano subito rincari superiori al 6%». Rincari, aggiunge Lupo, che, «per inciso, sono superiori all’andamento stesso dell’inflazione, ferma a novembre al 2,5%». Secondo la Cna abruzzese, «la decisione della società Strada dei Parchi di procedere all’aumento dei pedaggi, autorizzato dal governo Monti, determinerà un ulteriore colpo alle tasche dei contribuenti, e a pagarne le spese saranno soprattutto quanti utilizzano per motivi professionali, come gli autotrasportatori, i percorsi verso la Capitale».
«Oltretutto», osserva ancora Lupo, «resta evidente, agli occhi dell’utente, la carenza di servizi messi a disposizione dalla società che gestisce le tratte, carenza che già negli anni passati era stata sottolineata e criticata, senza tuttavia produrre alcun ripensamento».
Le ragioni della Strada dei Parchi? «Le tariffe», spiega in nuna nota la società concessionaria, «nonostante l’incremento, confrontate con quelle di analoghe autostrade di montagna, rimangono comunque tra le più basse in vigore sia sulla rete autostradale italiana sia europea (per esempio, autostrade inglesi, spagnole e francesi)». I proventi dei pedaggi, aggiunge Strada dei Parchi, «sono destinati al recupero degli investimenti già effettuati o da effettuare, a sostenere le spese di ammodernamento, innovazione, gestione e manutenzione della rete che, nel primo quinquennio di gestione 2009-2013 ammontano a complessivi 520 milioni di euro».
«Nel 2012», spiega Cesare to Ramadori, amministratore delegato della società, « sono proseguiti i notevoli investimenti ed i consistenti sforzi in termini tecnologici ed efficienza gestionale, che hanno consentito a Strada dei Parchi dopo i già importanti risultati conseguiti nel 2011, di registrare una diminuzione del 6,27 % del tasso di incidentalità globale e del 19,35 % di quello della mortalità, anche attraverso la preziosa sinergia e collaborazione con la polizia stradale».
(cr.re.)
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