L’avvocato Simona Staffieri mostra la mano ferita. A destra la polizia, che sta indagando sull’aggressione

PESCARA

Avvocatessa insultata e picchiata sotto casa da una sconosciuta

Simona Staffieri, del comitato Pari opportunità dell'Ordine di Chieti, è finita in ospedale con un trauma cranico, una contusione al ginocchio e la frattura di un dito

PESCARA. Pedinata, insultata e poi aggredita in strada, sotto casa. Presa per i capelli e scaraventata a terra da una donna «mai vista prima» e con «un uomo inerme» a fare da spettatore. È successo all'avvocato Simona Staffieri, residente nel centro di Pescara. Staffieri, componente del Comitato pari opportunità dell'Ordine degli avvocati di Chieti, ha affidato a una denuncia lunga 5 pagine, presentata ieri in questura, il racconto di un'Epifania di violenza immotivata: la giornata di festa è finita in Pronto soccorso per un trauma cranico, una contusione al ginocchio e la frattura di un dito.

La prognosi è di 21 giorni: la polizia ha avviato già le indagini e ha identificato la coppia di aggressori, a poca distanza dalla casa di Staffieri. Il perché è ancora un mistero che neanche l'avvocato riesce ancora a spiegarsi: «Simona non conosce quelle persone», dice il legale Stefano Sassano, «il movente potrebbe essere riconducibile all'attività professionale, a uno scambio di persona o un'aggressione folle. Da parte mia, solidarietà alla collega», afferma Sassano, componente del Consiglio dell'Ordine di Pescara.

Alla polizia, Staffieri ha raccontato di aver visto e incrociato quella donna - «Bruna, capelli lisci con un cappello con visiera nero» - già il giorno precedente vicino alla sua abitazione: «Nel momento in cui i nostri sguardi si incontravano ho notato grande disappunto nei suoi occhi, cosa a cui non ho dato peso, non pensando che fosse diretto a me». Poi, dopo un quarto d'ora, un altro incontro nella stessa zona: «Mi rendevo conto che, nel sorpassarmi, si è soffermata a guardarmi nello stesso modo. A quel punto, ho avuto la netta sensazione che mi stesse seguendo». E il giorno dopo è arrivata l'aggressione.

Staffieri ha raccontato di essere stata urtata lungo via Venezia, verso le 13, mentre camminava a piedi e di aver avuto un diverbio con la donna, chiuso però in poche battute. Poi, una volta rientrata nell'androne del palazzo, quella donna, in compagnia di un uomo, sarebbe ricomparsa: avrebbe bussato al portone, iniziato a offenderla e poi picchiata. «Mi ha aggredito fisicamente, iniziando a colpirmi con schiaffi al volto e tirandomi i capelli. Inutilmente, ho cercato di difendermi, riparandomi il volto con le mani e lei ne ha approfittato per frugare nel mio zaino e si è impossessata del mio cellulare», dice Staffieri. L'aggressione è proseguita in strada: «Sulla piazzetta c'era una donna a cui ho chiesto aiuto e lei mi ha indicato una volante della polizia. Successivamente gli agenti, in un sopralluogo, hanno ritrovato il mio telefono in un vaso nell'androne dove la donna l'ha buttato, presumibilmente perché si è accorta che c'era il blocco». La polizia ora è pronta ad acquisire i video delle telecamere delle attività presenti in zona.