Azienda speciale, si dimette D’Ortenzio

La presidente denuncia «un clima ostile» nei confronti del cda. Polemico Di Stefano (Pd): «Va via per fare spazio all’Udc»

MONTESILVANO. Ennesimo scossone all'interno del consiglio d'amministrazione dell'Azienda speciale. Il presidente Giovina D'Ortenzio ha annunciato ieri mattina la volontà di rassegnare le dimissioni. A poco meno di un anno dalla sua nomina che, insieme a quella degli altri componenti del consiglio, provocò diverse polemiche tra i banchi della minoranza, e dopo le infuocate discussioni sull'ipotesi, almeno per il momento accantonata, di sostituire il cda dell'ente con la figura dell'amministratore unico, a provocare l'ennesima bufera è la stessa presidentessa. Giovina D'Ortenzio ha annunciato, infatti, la sua volontà di dire addio all'Azienda (così come il consigliere Lucio Ciammaricone, che ha reso automatico l'annullamento dell'intero cda per mancanza del numero legale) davanti a numerosi dipendenti dell'ente intervenuti e che hanno cercato, con i loro applausi, di far desistere la presidentessa. Ad affiancare la D'Ortenzio, anche il sindaco Attilio Di Mattia, presenza che a qualcuno è apparsa alquanto singolare data la circostanza. «Ci tenevo ad esserci», ha dichiarato Di Mattia, «per sottolineare la gratitudine nei confronti della presidente e del cda dell'Azienda speciale che in questi mesi hanno lavorato intensamente e con grande professionalità». Parola poi alla D’Ortenzio, che ha spiegato le motivazioni di una scelta tanto drastica. «In queste ultime settimane si è creato un clima ostile verso il nostro operato», ha spiegato la D'Ortenzio dopo aver ringraziato a sua volta il sindaco Di Mattia per la fiducia concessale un anno fa. «Un clima che non dà onore al lavoro che faticosamente abbiamo portato avanti e che mortifica le nostre professionalità, perché non tutti i personaggi vogliono il bene dei cittadini e della città e dei dipendenti dell’Azienda. Si è creata un’atmosfera di diffidenza che io personalmente, e parlo anche a nome del cda, non posso e non voglio più sostenere. Per questo ho deciso di rassegnare le dimissioni, consapevole di aver cominciato un percorso di miglioramento dell’Azienda speciale che mi auguro sarà portato avanti con serietà da chi verrà dopo di me». Sollecitata dalle domande dei giornalisti, ha sottolineato che i «personaggi che non vogliono il bene della città» sono da ricercare anche all'interno del consiglio comunale. D’Ortenzio ha poi chiesto al sindaco di impegnarsi affinché diversi progetti avviati vengano portati a termine.

Ma ad infuocare la sala, proprio sulle battute finali della conferenza, è intervenuto il consigliere comunale del Pd Gabriele Di Stefano, che si è detto scettico sulla spontaneità delle dimissioni della D'Ortenzio. «Se davvero questa è una volontà della presidentessa come mai arriva proprio il giorno prima dell'approvazione del bilancio?», ha domandato rivolgendosi a Di Mattia. L'ipotesi del consigliere è che sia stato proprio il sindaco a chiedere alla presidentessa di rassegnare le dimissioni perché «ricattato politicamente» dall'Udc, che aspirerebbe all'incarico e che senza ottenerlo non approverebbe il bilancio dell’esercizio 2012, previsto per oggi alle 9. «Sindaco lei è ricattato dalla politica», ha gridato in sala Di Stefano, «e anche se ribadisco la mia fiducia nei suoi confronti, perché l'ho scelta e ho condiviso il suo programma, con questa mossa lei oggi ha rinnegato se stesso perché continuando di questo passo non assisteremo mai a nessun cambiamento promesso e atteso dalla cittadinanza». Difficile per il momento stabilire i tempi necessari per la nomina del nuovo cda dell'Azienda speciale, ma c'è già chi ipotizza, a questo punto, il nome dell'ex consigliere comunale Emilio Di Censo, primo dei non eletti dell'Udc, per la carica di presidente.

Antonella Luccitti

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