manifestazione degli ex lavoratori  

Bara di carta e striscioni per il funerale di Auchan

PESCARA. Un funerale della grande distribuzione organizzata e del diritto al lavoro, con tanto di bara di cartone, cartelli e bandiere portati dai lavoratori e dalle lavoratrici che per 22 anni sono...

PESCARA. Un funerale della grande distribuzione organizzata e del diritto al lavoro, con tanto di bara di cartone, cartelli e bandiere portati dai lavoratori e dalle lavoratrici che per 22 anni sono stati alle dipendenze di Auchan, nell’ultimo giorno in cui è rimasto aperto l’ipermercato all’interno del centro commerciale di Pescara aeroporto. La manifestazione è stata organizzata ieri mattina dalla Filcams Cgil davanti all’ingresso principale, lato Tiburtina, della struttura che ha chiuso ufficialmente i battenti alle 13.
Dopo la scomparsa dell’insegna Auchan sia dal centro commerciale accanto all’aeroporto e sia dal Mall di Cepagatti, in seguito alla cessione alla società Maiora, concessionaria del marchio Despar, è in programma il 21 ottobre la riapertura dei locali che, come rendono noto i sindacati, comporterà la riduzione delle superfici di vendita (dagli attuali 8.900 metri quadri a 3.750 a Pescara e da 7.450 a 3.700 a Cepagatti) e quindi del numero degli occupati. In totale, a fronte di un organico di 154 dipendenti ad Auchan aeroporto e 118 ad Auchan Mall e di 75 lavoratori che hanno aderito all’uscita incentivata ricevendo in cambio un bonus di 30mila euro, gli esuberi al momento risultano 65.
«Soltanto ieri mattina», spiega Alessandra Di Simone, segretaria generale del sindacato Filcams Cgil, «i lavoratori hanno ricevuto la telefonata ufficiale dall’azienda che li informava di essere stati messi fuori organico in base a criteri del tutto soggettivi. Gli esclusi sono tutte persone tra i 45 e i 65 anni, con una professionalità bassa, che avranno quindi difficoltà enormi a essere ricollocati». Tra i licenziati c’è anche una mamma, monoreddito e con tre figli a carico, mandata via dopo 22 anni di servizio. «Fino al 31 dicembre», aggiunge Davide Urbano, segretario provinciale Filcams Cgil e dipendente Auchan rimasto fuori organico, «saremo in cassa integrazione a zero ore. In base agli accordi firmati al Ministero delle politiche sociali, il gruppo Conad-Margherita ha dichiarato che prolungherà la cassa integrazione fino a marzo 2021 e ha preso l’impegno verbale a ricollocarci nelle restanti superfici di vendita non occupate dal gruppo Maiora-Despar. Ma finora sono solo parole, il vero problema è che Conad-Margherita andrà a scomparire e noi ex lavoratori Auchan non abbiamo alcuna certezza sul nostro futuro».
La richiesta, rivolta dalla Cgil al gruppo Maiora, precisando di «essere stata costretta ad abbandonare il tavolo delle trattative», è che «Maiora rispetti il diritto dei dipendenti a essere assorbiti dalla ditta che subentra» paventando in caso contrario «azioni legali a tutela dei lavoratori e altre azioni di lotta». (y.g.)
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