Biblioteca da spostare, no dai Giovani democratici
Continua la protesta per lo spostamento della biblioteca Di Giampaolo da piazza Salotto a via Tiburtina: «Il diritto alla cultura non si tocca», dicono i Giovani democratici
PESCARA. Non si arrestano le proteste e le critiche dei contrari allo spostamento della biblioteca regionale da piazza Salotto a via Tiburtina. Non hanno mai nascosto il loro disappunto i Giovani democratici che la settimana scorsa hanno anche organizzato un sit-in di protesta fuori la sede della biblioteca "Di Giampaolo". In una nota chiariscono il perchè sono contrari allo spostamento: «I motivi per cui ci opponiamo sono tre: non vogliamo un centro cittadino vittima del commercio; esiste già sulla Tiburtina una mediateca-biblioteca in disuso e infine la biblioteca provinciale verrà trasferita a breve nella struttura dell'ex tribunale. Ci ritroveremo così con due biblioteche nel raggio di un chilometro».
A chiedere di fermare lo spostamento è anche l'associazione Numerozero che, tramite il suo presidente Carmine Ciofani, ipotizza anche delle soluzioni: «La biblioteca in quanto luogo di cultura deve rimanere in centro. Potrebbe essere dislocata al museo Colonna, ora sottoutilizzato e con spazi sufficienti, mentre le manifestazioni espositive potrebbe essere trasferite all'ex Aurum».
Non solo partiti politici e associazioni. Si è espresso anche chi vive la biblioteca dall'interno, perchè ci lavora. Così risponde Roberto Di Lodovico: «Questo trasferimento ha due elementi, quello del rischio perché si abbandona il centro cittadino ma anche quello della novità, perchè si va a valorizzare un'area periferica. Il problema vero è che mancano gli investimenti, non dove starà la biblioteca». Gli fa eco la collega Adriana Gandolfi: «Penso sia grave abbandonare il centro per lasciar spazio alle attività commerciali, il diritto alla cultura dovrebbe essere più importante, anche se fa piacere spostarsi in una struttura nuova perché questa è piena di problemi».
Non cambia di molto neanche l'idea degli utenti della biblioteca che per la maggior parte si dichiarano contrari, anche se per motivi diversi. «È una posizione difficile da raggiungere, preferirei se rimanesse qui» dice M.F., insegnante. Dello stesso parere anche Martina Fortunato, studentessa universitaria: «È vicina, è comoda e non comporta spese. Non sono d'accordo con il trasferimento».
«Io frequento il liceo classico, spesso mi fermo a pranzo in centro per poi venire in biblioteca a studiare. Sulla Tiburtina questo non sarebbe possibile» afferma E.R. a cui si aggiunge anche la compagna di scuola, L.M.: «Io non ci andrò più perchè abito in centro e non ho modo di arrivare in via Tiburtina».
Daniele Pizzarelli, studente dell'Università di Pescara, è dello stesso parere: «È molto comodo per me venire a studiare qui e utilizzare la rete internet gratuitamente. Ormai sono abituato e non sono d'accordo con l'idea che la biblioteca venga spostata». Sono studenti universitari anche F.M. e Lorenzo Neri: «Capiamo che i tagli siano necessari e capiamo anche che da qualche parte devono essere fatti, ma non a discapito della cultura. La nuova sede sarà più difficile da raggiungere, quindi saremo costretti ad andare alla biblioteca provinciale che però è sempre affollata».
A chiedere di fermare lo spostamento è anche l'associazione Numerozero che, tramite il suo presidente Carmine Ciofani, ipotizza anche delle soluzioni: «La biblioteca in quanto luogo di cultura deve rimanere in centro. Potrebbe essere dislocata al museo Colonna, ora sottoutilizzato e con spazi sufficienti, mentre le manifestazioni espositive potrebbe essere trasferite all'ex Aurum».
Non solo partiti politici e associazioni. Si è espresso anche chi vive la biblioteca dall'interno, perchè ci lavora. Così risponde Roberto Di Lodovico: «Questo trasferimento ha due elementi, quello del rischio perché si abbandona il centro cittadino ma anche quello della novità, perchè si va a valorizzare un'area periferica. Il problema vero è che mancano gli investimenti, non dove starà la biblioteca». Gli fa eco la collega Adriana Gandolfi: «Penso sia grave abbandonare il centro per lasciar spazio alle attività commerciali, il diritto alla cultura dovrebbe essere più importante, anche se fa piacere spostarsi in una struttura nuova perché questa è piena di problemi».
Non cambia di molto neanche l'idea degli utenti della biblioteca che per la maggior parte si dichiarano contrari, anche se per motivi diversi. «È una posizione difficile da raggiungere, preferirei se rimanesse qui» dice M.F., insegnante. Dello stesso parere anche Martina Fortunato, studentessa universitaria: «È vicina, è comoda e non comporta spese. Non sono d'accordo con il trasferimento».
«Io frequento il liceo classico, spesso mi fermo a pranzo in centro per poi venire in biblioteca a studiare. Sulla Tiburtina questo non sarebbe possibile» afferma E.R. a cui si aggiunge anche la compagna di scuola, L.M.: «Io non ci andrò più perchè abito in centro e non ho modo di arrivare in via Tiburtina».
Daniele Pizzarelli, studente dell'Università di Pescara, è dello stesso parere: «È molto comodo per me venire a studiare qui e utilizzare la rete internet gratuitamente. Ormai sono abituato e non sono d'accordo con l'idea che la biblioteca venga spostata». Sono studenti universitari anche F.M. e Lorenzo Neri: «Capiamo che i tagli siano necessari e capiamo anche che da qualche parte devono essere fatti, ma non a discapito della cultura. La nuova sede sarà più difficile da raggiungere, quindi saremo costretti ad andare alla biblioteca provinciale che però è sempre affollata».
© RIPRODUZIONE RISERVATA