Biblioteca Di Giampaolo ancora chiusa dopo 5 mesi

La struttura di viale Regina Margherita è stata trasferita in via Tiburtina ma non ha più riaperto al pubblico. I dipendenti: ci hanno lasciati soli

PESCARA. Sono passati ormai quasi cinque mesi da quando la biblioteca regionale Di Giampaolo ha chiuso i battenti nella sede storica di viale Regina Margherita per essere trasferita nella nuova struttura di via Tiburtina nel complesso Ferri, ma non si sa ancora quale sarà il destino. Infatti la biblioteca, luogo frequentato ogni giorno da centinaia di utenti, giace praticamente abbandonata con i dieci dipendenti che, rimasti soli, senza più indicazioni da parte del responsabile, nè tantomeno da parte dell’assessorato regionale competente, continuano a fatica a sistemare i libri nella scaffalature rimontate nella nuova sede. Ma di certezze pare non ce ne sia nemmeno una. Basta partire dal fatto che l’inaugurazione era prevista per giugno, siamo ormai a settembre ma le porte della struttura non apriranno per ora. Per capire quali siano i problemi basta farsi un giro all’interno. Montagne di scatole sono ancora da sballare e migliaia di libri sono ancora da catalogare.

«Da aprile», spiega uno dei dipendenti, «siamo rimasti soli, il nostro direttore è praticamente latitante. Noi impiegati, due uomini e otto donne, stiamo facendo il trasloco, ma qui la situazione è davvero insostenibile. Non abbiamo nemmeno la corrente elettrica, andiamo avanti con quella da cantiere, mancano gli impianti di climatizzazione e riscaldamento. Il materiale librario è tutto dentro, ma è stato posizionato male e ora i volumi andrebbero rimessi da capo. Aprire in queste condizioni non possiamo, non potremmo offrire attività».

Gli utenti continuano a chiamare e a chiedere novità sull’importante struttura che per decenni ha caratterizzato la vita culturale e sociale della città, visto anche che da settembre ripartiranno le attività sia scolastiche che universitarie.

«Gli unici fondi che ci hanno messo a disposizione sono tremila euro con i quali non siamo nemmeno in grado di pagare l’abbonamento ai quotidiani. Per l’inaugurazione di giugno avevamo preso accordi con musicisti e gruppi, e per l’esposizione di quadri. Siamo soli e abbandonati, ci meraviglia che il sindaco non ci abbia dato retta. Avevamo chiesto al Comune il museo Colonna e ora ci ritroviamo in questa situazione».

Secondo quanto sanno i dipendenti, l’assessore Marcello Antonelli, avrebbe proposto i locali della stazione centrale in comodato gratuito. Al momento la Regione paga un canone mensile di quasi 8 mila euro al mese per l’affitto e 83 mila all’anno per il condominio, per una biblioteca che non opera da quasi cinque mesi.

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