Biglietti omaggio Ranieri verso l’addio «Il Pdl non mi tutela»
Il consigliere ha aperto il caso dei politici allo stadio gratis «Sono stato insultato, solidarietà solo dall’opposizione»
PESCARA. Ha sopportato per giorni minacce su Facebook e insulti di ogni tipo dai suoi colleghi di maggioranza. Ma ieri Renato Ranieri, che con le sue dichiarazioni ha fatto esplodere il caso dei biglietti gratis richiesti dal Comune al Pescara calcio per l’ingresso dei politici allo stadio, non ce l’ha fatta più. Ha telefonato ad alcuni suoi colleghi di partito per annunciare di voler lasciare il Pdl.
«Sono stato tradito», ha detto il consigliere, nonché presidente della commissione Finanze, «mi aspettavo qualche gesto di solidarietà dai miei amici di partito. Invece, ho ricevuto attestati di stima solo da esponenti dell’opposizione».
Ma le sue dichiarazioni sui biglietti gratis ai politici, evidentemente, non sono piaciute affatto alla maggioranza. Ranieri, insieme al consigliere indipendente Fausto Di Nisio, si è reso protagonista di una polemica che ha fatto il giro d’Italia. I due politici pescaresi hanno criticato pesantemente il Pescara calcio, che si è rifiutato di concedere gli ingressi gratuiti allo stadio per assessori e consiglieri comunali, rompendo una consuetudine consolidata da anni e giustificata sulla base dell’articolo 26 dello Statuto, che consente ai politici di entrare negli impianti sportivi per motivi di controllo.
«È una vergogna constatare», aveva detto Ranieri, «la certificazione da parte del Pescara calcio del non rispetto dell’istituzione del consiglio comunale. Convocherò la commissione per la verifica delle convenzioni e dei contratti in essere con il Pescara calcio». Ma 150 biglietti, tanti ne avrebbe richiesti il Comune, sono considerati troppi dalla società guidata da Sebastiani.
Tanto basta per scatenare un putiferio che non accenna a finire. Ranieri ha rivelato di aver ricevuto sul social network Facebook centinaia di insulti e minacce. Al punto da meditare la possibilità di presentare una querela. «Ho trovato scritto sulla mia bacheca: “Sappiamo chi sei, che cosa fai, non ci scapperai”», ha fatto presente il presidente della commissione Finanze. Insulti e minacce sono arrivati anche a Di Nisio, il quale sta addirittura pensando di lasciare la carica di consigliere.
Ma ciò che ha mortificato enormemente Ranieri è la presa di distanza dei colleghi del suo partito, nei giorni successivi alle pesanti dichiarazioni sul Pescara calcio. Gli assessori Marcello Antonelli e Berardino Fiorilli e i consiglieri Armando Foschi e Lorenzo Sospiri si sono dissociati da Ranieri. «Mi vogliono cacciare loro dal Pdl», ha sostenuto Ranieri, «Lorenzo, all’inizio, mi aveva dato ragione e poi mi ha voltato le spalle. L’altro giorno stavo persino per lasciare la presidenza della commissione, perché Antonelli mi ha detto che non avevo competenza sulla verifica del pagamento della Cosap da parte del Pescara calcio». Ranieri si aspettava almeno un intervento in sua difesa del sindaco Luigi Albore Mascia, anche lui del Pdl e invece non è arrivato nulla. «È’ rimasto in silenzio», ha osservato, «l’ex sindaco Luciano D’Alfonso non si sarebbe mai comportato in questo modo con i suoi». Ranieri deciderà nelle prossime ore se lasciare il partito, dopo aver ascoltato i consigli del senatore del Pdl Andrea Pastore, suo grande amico. Nel frattempo, si è andato a comprare l’abbonamento alle partite del Pescara calcio per dimostrare a tutti di non avere bisogno dei biglietti gratis. «Ma domani (oggi, ndr) forse non andrò allo stadio, perché ho paura», ha avvertito.
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