Bilancio, il Pd si rivolge al prefetto

Approvate le due variazioni, l'opposizione contro il presidente Di Biase

PESCARA. Oggi, alle 13,30, i consiglieri dell'opposizione si recheranno dal prefetto Vincenzo D'Antuono per denunciare il comportamento «antidemocratico» del presidente del consiglio comunale Licio Di Biase. Un fatto gravissimo, strascico di una seduta burrascosa, in cui la maggioranza è riuscita finalmente a varare due variazioni di bilancio - bloccate nella riunione precedente - grazie alla ritrovata intesa con l'Udc, a cui è stato promesso un assessorato.

Ieri, il centrosinistra ha sferrato un violento attacco contro l'amministrazione, colpevole di aver diffuso, martedì scorso, la notizia del debito di 148 milioni di euro risultato nel bilancio consuntivo del 2009. Il Pd ha accusato l'assessore alle finanze Eugenio Seccia di aver detto il falso e la stampa per aver riportato la sua dichiarazione, ma lui ha confermato in pieno questa cifra. Si è assistito anche allo show del consigliere della Lista Teodoro Massimiliano Pignoli, che si è scagliato contro il sindaco Mascia, lanciando contro di lui urla e insulti. «La Lista Teodoro non è usa e getta», ha gridato, «avevi detto che dovevamo essere il valore aggiunto e ci hai cacciato».

LITE IN AULA La seduta si è accesa appena è cominciato l'esame della prima variazione di bilancio da 624mila euro, che contiene anche i tanto contestati aumenti di spesa per la realizzazione del Festival dannunziano e lo Stadio del mare. Due voci che avevano suscitato, nella seduta di due settimane fa, l'indignazione dell'Udc, al punto da far aprire una crisi politica.

Crisi ora rientrata, dopo l'accordo raggiunto nei giorni scorsi al tavolo politico della maggioranza che prevede un posto in giunta per l'Udc.  Il tentativo del centrosinistra di modificare la variazione di bilancio è fallita. I quattro emendamenti presentati sono stati giudicati tutti inammissibili dai tecnici. Lo stesso è accaduto per l'emendamento presentato dal capogruppo dell'Udc Vincenzo Dogali, per cercare di uscire a testa alta da una trattativa con il Pdl apparsa all'opposizione come una mera spartizione di poltrone.

La proposta di modifica prevedeva il prelievo di 150mila euro dalle attività turistiche e dalle mostre al museo Colonna per creare un fondo di riserva. Dogali lo ha trasformato in un blando ordine del giorno, con un invito alla giunta a tenere conto delle richieste di correzione. E' stato approvato con 19 voti su 22, quindi non da tutta la maggioranza. Sono risultati presenti non votanti: Sospiri, D'Incecco e Di Luzio, tutti e tre del Pdl. Ma ciò che ha scatenato le proteste del centrosinistra è stata la decisione del presidente Di Biase di non far discutere l'ordine del giorno. «Ha negato all'opposizione il libero esercizio democratico», ha affermato Moreno Di Pietrantonio (Pd). «Presidente si dimetta», ha urlato Enzo Del Vecchio.

SI' ALLE VARIAZIONI L'accordo tra Pdl e Udc ha retto e ha consentito ieri alla maggioranza, seppur risicata, di approvare le due variazioni di bilancio. I provvedimenti sono passati con 22 voti, uno in più del limite minimo di presenze stabilito dal regolamento per votare i documenti contabili. Hanno abbandonato l'aula il centrosinistra e anche i dissidenti della maggioranza, cioè la Lista Teodoro e i catoniani del gruppo Democrazia per le autonomie. «Abbiamo assistito al voto favorevole dei consiglieri dell'Udc», ha commentato il capogruppo Idv Adelchi Sulpizio, «è bastata solo qualche promessa di assessorato, per far venire meno all'Udc tutti i dubbi sullo sperpero di 240mila euro per il Festival dannunziano».

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