Bimbo morto sotto l'auto ribaltata, la madre chiusa nel dolore
L'incidente stradale a Popoli. Lorenzo, sei anni, viaggiava in auto con la donna. Oggi alle 11 i funerali nella chiesa di San Francesco
POPOLI Impietrita, incredula, ancora incapace di accettare quello che le è successo. Chi l’ha vista la descrive così Simona Santoro, la madre del piccolo Lorenzo, sei anni, morto lunedì pomeriggio proprio mentre era in macchina con la mamma. Lorenzo sarà sepolto oggi. I funerali sono fissati alle 11 nella chiesa di San Francesco, a Popoli.
L’incidente. La tragedia è successa nel tardo pomeriggio di lunedì. Erano passate da poco le cinque e Simona era appena andata a prendere il figlio che usciva dagli allenamenti di basket. Sulla via del ritorno, all’incrocio tra via Beato Nunzio Sulprizio e la statale 17, lo schianto. Dopo l’impatto con una Fiat Punto il Doblò guidato dalla mamma di Lorenzo si è ribaltato, il piccolo è volato fuori dal finestrino ed è rimasto schiacciato dall’auto. La madre di Lorenzo è scesa immediatamente dall’auto, ha iniziato a urlare «liberatelo, liberatelo». Ci hanno provato senza successo amici e conoscenti, arrivati in un attimo all’incrocio maledetto, ci sono riusciti poco dopo i vigili del fuoco. Ma per il piccolo non c’è stato niente da fare. E quando ha capito cosa era successo davvero la madre è crollata. L’hanno portata in ospedale, sotto shock.
Il giorno del dolore. Quello di ieri è stato il giorno del cordoglio per tutto il paese, che si è stretto a mamma Simona, dipendente della farmacia comunale di Bussi, papà Angelo, titolare di un negozio di bici, Ciclomania, e alla sorellina più grande di Lorenzo. Poco dopo mezzogiorno, quando è arrivato il nulla osta della Procura alla sepoltura, il corpo del piccolo Lorenzo è stato portato nella cappella dell’ospedale di Popoli. Sulla bara bianca, il gagliardetto della Gsd Popoli, la squadra di basket in cui giocava il bimbo. Per tutto il pomeriggio e fino a sera amici, parenti e conoscenti sono andati a rendere omaggio a Lorenzo, a confortare i familiari distrutti da un dolore troppo grande. La tragedia ha colpito tutti in paese. Tant’è che già pochi minuti dopo l’incidente una folla di persone addolorate si era riversata in via Beato Nunzio, la strada che porta agli impianti sportivi e al Musp che dal post terremoto ospita alcune scuole.
L’inchiesta. Sull’incidente che è costato la vita al piccolo Lorenzo, intanto, come da prassi, è stata aperta un’inchiesta affidata al pm Silvia Santoro. Ad occuparsi delle indagini sono i carabinieri della compagnia di Popoli guidati dal capitano Pasquale Del Giudice, che sono stati coadiuvati dall’ispettore capo della polizia stradale di Pratola Peligna Luciano Bernardi. Gli inquirenti ieri hanno sentito Sabatino Spacone, l’uomo che viaggiava sulla Punto coinvolta nell’incidente, che ha fornito la sua ricostruzione dello scontro. La mamma del piccolo Lorenzo, che si è affidata all’avvocato Sergio Della Rocca, sarà sentita nei prossimi giorni.
Il semaforo. I militari stanno ancora perfezionando i rilievi planimetrici e tecnici sulla dinamica dell’incidente. I carabinieri si sono concentrati anche sul semaforo che regola il senso unico alternato sul ponte che la Punto ha percorso prima di scontrarsi con il Doblò su cui viaggiava Lorenzo. Il semaforo è stato installato dopo il terremoto, quando il ponte è diventato a senso unico perché danneggiato. Per i residenti del paese da quando c’è il senso unico quell’incrocio è diventato una trappola. Adesso toccherà ai carabinieri, e probabilmente a un consulente tecnico, stabilire se è davvero così.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
L’incidente. La tragedia è successa nel tardo pomeriggio di lunedì. Erano passate da poco le cinque e Simona era appena andata a prendere il figlio che usciva dagli allenamenti di basket. Sulla via del ritorno, all’incrocio tra via Beato Nunzio Sulprizio e la statale 17, lo schianto. Dopo l’impatto con una Fiat Punto il Doblò guidato dalla mamma di Lorenzo si è ribaltato, il piccolo è volato fuori dal finestrino ed è rimasto schiacciato dall’auto. La madre di Lorenzo è scesa immediatamente dall’auto, ha iniziato a urlare «liberatelo, liberatelo». Ci hanno provato senza successo amici e conoscenti, arrivati in un attimo all’incrocio maledetto, ci sono riusciti poco dopo i vigili del fuoco. Ma per il piccolo non c’è stato niente da fare. E quando ha capito cosa era successo davvero la madre è crollata. L’hanno portata in ospedale, sotto shock.
Il giorno del dolore. Quello di ieri è stato il giorno del cordoglio per tutto il paese, che si è stretto a mamma Simona, dipendente della farmacia comunale di Bussi, papà Angelo, titolare di un negozio di bici, Ciclomania, e alla sorellina più grande di Lorenzo. Poco dopo mezzogiorno, quando è arrivato il nulla osta della Procura alla sepoltura, il corpo del piccolo Lorenzo è stato portato nella cappella dell’ospedale di Popoli. Sulla bara bianca, il gagliardetto della Gsd Popoli, la squadra di basket in cui giocava il bimbo. Per tutto il pomeriggio e fino a sera amici, parenti e conoscenti sono andati a rendere omaggio a Lorenzo, a confortare i familiari distrutti da un dolore troppo grande. La tragedia ha colpito tutti in paese. Tant’è che già pochi minuti dopo l’incidente una folla di persone addolorate si era riversata in via Beato Nunzio, la strada che porta agli impianti sportivi e al Musp che dal post terremoto ospita alcune scuole.
L’inchiesta. Sull’incidente che è costato la vita al piccolo Lorenzo, intanto, come da prassi, è stata aperta un’inchiesta affidata al pm Silvia Santoro. Ad occuparsi delle indagini sono i carabinieri della compagnia di Popoli guidati dal capitano Pasquale Del Giudice, che sono stati coadiuvati dall’ispettore capo della polizia stradale di Pratola Peligna Luciano Bernardi. Gli inquirenti ieri hanno sentito Sabatino Spacone, l’uomo che viaggiava sulla Punto coinvolta nell’incidente, che ha fornito la sua ricostruzione dello scontro. La mamma del piccolo Lorenzo, che si è affidata all’avvocato Sergio Della Rocca, sarà sentita nei prossimi giorni.
Il semaforo. I militari stanno ancora perfezionando i rilievi planimetrici e tecnici sulla dinamica dell’incidente. I carabinieri si sono concentrati anche sul semaforo che regola il senso unico alternato sul ponte che la Punto ha percorso prima di scontrarsi con il Doblò su cui viaggiava Lorenzo. Il semaforo è stato installato dopo il terremoto, quando il ponte è diventato a senso unico perché danneggiato. Per i residenti del paese da quando c’è il senso unico quell’incrocio è diventato una trappola. Adesso toccherà ai carabinieri, e probabilmente a un consulente tecnico, stabilire se è davvero così.
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