Bollette della luce Da oggi c’è l’addio al mercato tutelato 

Scatta la liberalizzazione dei prezzi per tutti i consumatori Misura confermata solo per chi rientra nella categoria fragili

PESCARA. IL D-day è stato ieri, 30 giugno 2024? È finito per sempre, per circa 3,7 milioni di consumatori (tranne per i cosiddetti vulnerabili), la maggior tutela dell’energia elettrica, cioè quel regime in cui prezzi e condizioni contrattuali sono stabiliti da un’autorità indipendente, l’Arera, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente.
La tutela del gas, invece, è già terminata con gennaio del 2024. Per agevolare verso un passaggio consapevole al mercato libero, in un momento in cui i mercati all’ingrosso dell’energia non si sono ancora completamente stabilizzati, il regolatore ha previsto un regime transitorio simile alla tutela, chiamato Regime a Tutele Graduali. Come funziona?
Cosa accade oggi
per chi non fa nulla?
I clienti non vulnerabili che escono dalla tutela entreranno automaticamente nel nuovo Servizio a tutele graduali (che offre uno sconto di 113 euro all’anno) senza bisogno di fare nulla, senza alcun costo aggiuntivo e senza interruzione della fornitura. Nessuna firma è necessaria perché non si deve sottoscrivere alcun nuovo contratto. Chiunque riceva informazioni o comunicazione diverse deve diffidare di chi li propone soprattutto con il porta a porta perché le truffe sono dietro l’angolo. I consumatori saranno informati dal loro "vecchio" fornitore con la bolletta di chiusura, dopo l’1 luglio ed entro dieci giorni lavorativi. Una volta attivo il Servizio a tutele graduali, il nuovo fornitore (nel caso di Milano sarà l’Enel) dovrà inviare una comunicazione.
Quali sono le condizioni del Servizio a Tutele Graduali?
Le condizioni contrattuali del Servizio a tutele graduali prevedono la fatturazione bimestrale e nessuna garanzia richiesta al cliente nel caso di pagamento tramite domiciliazione bancaria, postale o su carta di credito. In tutti gli altri casi, c’è l’addebito del deposito cauzionale, nella prima bolletta, pari a 11,5 euro per ogni kW di potenza contrattualmente impegnata.
Il prezzo dell’energia elettrica è unico a livello nazionale e ha una parte variabile e una fissa, oltre a tutti i costi "passanti" previsti per tutti i contratti sia del libero che della tutela (distribuzione, dispacciamento, oneri generali, fiscalità). La componente variabile della spesa per la materia prima corrisponde ai valori medi mensili del Prezzo unico nazionale (Pun) dell’energia elettrica. «Il vantaggio rispetto al mercato libero con prezzo variabile», spiega Marco Vignola, responsabile energia dell’Unione nazionale consumatori, «sta nel fatto che con l’Stg non si applica uno spread, cioè un ammontare in più rispetto al Pun». Poi si aggiungono i corrispettivi fissi a copertura degli altri costi di approvvigionamento determinati dall’Arera: i costi di sbilanciamento fissato per tutto il periodo di assegnazione del servizio, i costi per il dispacciamento aggiornato trimestralmente.
Quanto durerà
il regime transitorio?
Il Servizio a tutele graduali è un regime transitorio e terminerà il 31 marzo 2027, quando il mercato dell’energia elettrica sarà completamente liberalizzato ed esisteranno soltanto contratti di fornitura in regime di mercato libero.
Sarò avvisato
dal nuovo operatore?
Sì. L’Autorità Arera ha previsto comunicazioni obbligatorie da parte dell’operatore uscente e da parte di quello entrante. L’operatore uscente dovrà fare due comunicazioni unite alla bolletta: una tra aprile e giugno contenente informazioni sul mercato libero e sul servizio a tutele graduali, e la seconda con la bolletta di chiusura, dopo il 1° luglio ed entro dieci giorni lavorativi, in cui avviserà dell’avvenuto passaggio al Servizio di tutele graduali. L’operatore che subentrerà dal primo luglio dovrà inviare una comunicazione in cui si spiega la natura del servizio e le relative condizioni economiche.
Cosa conviene tra tutele
graduali e mercato libero?
Ma che cosa conviene fare? Il Servizio a tutele graduali ha un vantaggio economico rispetto al mercato libero: il costo di commercializzazione (l’altra voce variabile delle bollette) non ci sarà, anzi si godrà di uno sconto di circa 113 euro all’anno. Questo accade perché, pur di vincere i clienti messi all’asta, gli operatori hanno offerto prezzi negativi (cioè sconti) sulla componente di commercializzazione. Lo sconto è un valore unico a livello nazionale ed è stato definito dall’Arera in funzione dei prezzi di aggiudicazione emersi dalle aste, che si sono svolte a gennaio 2024 e dei clienti che saranno nelle tutele graduali.