Bomba a Londra, 29 feriti sulla metro: «Nuovo attacco imminente»

16 Settembre 2017

L’ordigno artigianale non ha provocato vittime, ma 29 feriti Isis rivendica l’attacco. May: «Stato d’allerta a livello critico»

LONDRA. Una vampata sprigionatasi «come una palla di fuoco» da un ordigno rudimentale collocato su un vagone della metropolitana ha fatto ripiombare Londra nell'incubo del terrorismo.
La capitale britannica è stata colpita nel suo cuore pulsante sotterraneo da un ennesimo attacco, rivendicato dall’Isis attraverso l'agenzia Amaq (organo di propaganda dello Stato islamico), che sembra avere ancora una volta i crismi d'un improvvisato quanto potenzialmente micidiale jihadismo fai-da-te. Il bilancio è di 29 feriti, nessuno dei quali in pericolo grazie solo al provvidenziale innesco anticipato del timer assemblato alla bell'e meglio con la sostanza esplosiva, una batteria e qualche luminaria natalizia in un secchio racchiuso poi in un bustone da supermercato low cost. La vicenda - seguita da una caccia all'uomo protrattasi per ore, ma anche da un singolare botta e risposta polemico fra Donald Trump e Theresa May, chiuso in serata da una telefonata di riconciliazione - si è consumata di buon mattino, nel quartiere residenziale di Fulham, su un convoglio carico di pendolari, di studenti, di gente che andava al lavoro come ogni giorno. A due passi dallo stadio del Chelsea, che ha annunciato misure extra di sicurezza in vista del big match contro l'Arsenal domenica. A essere presa di mira, la linea verde, all' altezza della stazione di Parsons Green.
I testimoni hanno raccontato d'una fiammata, quindi del fumo, della sensazione da topi in trappola. Non tutti hanno udito con chiarezza il boato, segno di una deflagrazione probabilmente solo parziale del marchingegno, come confermato in seguito da Scotland Yard. Mentre tutti si sono ritrovati nella calca quando all'apertura delle porte è scattato l'inevitabile fuggi fuggi: «Chi inciampava e cadeva per terra veniva calpestato. Sono stati attimi di vera paura». Alla fine la conta dei feriti e dei contusi si è assestata quasi a quota trenta: i passeggeri più vicini al secchio esplosivo sono rimasti ustionati, con bruciature al volto non gravi; altri hanno riportato traumi nella calca. Una ventina erano ancora ricoverati a fine giornata, per lo più nel non lontano Chelsea and Westminster Hospital. Le indagini sono state affidate immediatamente all'antiterrorismo, mentre le strade di solito quiete di Fulham si riempivano di pattuglie di polizia e mezzi di soccorso, e un secondo pacco «a rischio» veniva distrutto dagli artificieri. Il perimetro di Parsons Green è rimasto transennato per l'intera giornata, con diverse stazioni chiuse. Mentre vari edifici venivano evacuati, in un quartiere abitato da molti italiani, come pure da persone di Paesi musulmani: in strada gli uni e gli altri a condividere le angosce del momento e a domandarsi perché. Amos e Claudia, titolari del ristorante Gola, frequentato spesso da Antonio Conte e dai calciatori del Chelsea a un chilometro scarso dalle palazzine fra cui fa capolino il celebre stadio di Stanford Bridge, hanno raccontato dell'ansia di dover lasciare in fretta e furia stamattina il figlio di 8 anni alla vicina Holy Cross School: sbarrata per precauzione dagli agenti, come altre scuole, con gli alunni all'interno, «in lockdown». Un individuo sospetto è stato frattanto identificato, secondo SkyNews, grazie alle immagini di alcune delle telecamere a circuito chiuso disseminate per Londra sin dal 2005, anno dell'ondata di attentati più sanguinosi contro metro e bus. Nelle stesse ore Theresa May ha convocato il comitato di emergenza, ha annunciato l’utilizzo di militari per pattugliare le strade strada e ha innalzato il livello di allarme terroristico da «severo» a «critico». Si tratta del grado massimo, lo stesso adottato dopo la strage alla Manchester Arena di maggio quando, in occasione del concerto di Ariana Grande, un terrorista si fece esplodere provocando la morte di 22 persone, in massima parte giovanissimi.