Braccato sui social: ce la fai a rispondere? E scatta la trappola 

L’assassino creditore cercava Christopher dal venerdì quando gli fa 46 chiamate in 2 ore. Lo scova da una foto su Instagram

PESCARA. Trenta chiamate in un’ora, 46 in poco più di due ore, dalle 18.04 alle 20.51. È venerdì 21 giugno, due giorni prima dell’omicidio, e Gianni (nome di fantasia) tartassa Christopher al telefono. È furioso perché l’amico con cui ha condiviso l’estate precedente si è intascato 70 euro senza dargli il corrispettivo di hashish promesso. Gianni l’aveva incaricato di procurargli la droga quando Christopher era arrivato a Pescara il giovedì (20 giugno), fuggito dalla comunità di Campobasso per trascorrere quel primo weekend d’estate con gli amici.
Ma Christopher, che nei suoi ultimi giorni di vita è costretto a muoversi da clandestino, non ha un soldo. Altro che hashish, quei 70 euro li usa per sè. E sparisce. Tantopiù che non ha il telefonino, sempre per evitare che dalla comunità lo rintraccino, e comunica tramite il suo account Instagram dai cellulari che ogni tanto qualcuno gli presta. È praticamente irrintracciabile.
Ma Gianni non demorde, anzi. E quello che trama il giorno prima di scovare Christopher alla stazione, lo racconta il complice al procuratore dei minori. È sabato 22. Mentre Christopher ha iniziato all’alba quella magnifica giornata d’estate (c’è la foto del suo ultimo bagno al mare con l’amico d’infanzia), dopo la notte passata in spiaggia e la sera prima a ballare in un locale della riviera, l’altro sta impazzendo.
«È una questione di rispetto» ripete agli amici, reduce da quella valanga di chiamate andate a vuoto il giorno prima. E quello stesso sabato, la sera, comunica al branco, inconsapevole di quanto avverrà, che quella domenica dovranno chiarire alcune cose con Crox, come chiamano Christopher. Ma prima va trovato, e per questo Gianni sta fisso sui canali social di Crox: sa che è l’unico modo per scovarlo.
Succede la domenica, quel maledetto 23 giugno. Alle 11.41 Gianni becca sul profilo Instagram di Christopher la foto che la sua preda, del tutto inconsapevole di esserlo, pubblica dal piazzale della stazione di Pescara. Sta lì Christopher, i 70 euro di Gianni sono finiti da un pezzo e ora gli servono 10 euro per riprendere il treno diretto a Vasto. C’è alle 18,30 di quella domenica. Su quel treno raggiungerà la ragazza con la quale il giorno dopo farà rientro alla comunità di Campobasso dove riprendere anche la scuola da parrucchiere che sta frequentando. Ma una banale foto, e la sua fine è segnata perché l’altro, mentre Crox sta contattando gli amici per quei dieci euro, ha già incaricato il complice di procurarsi pistola e coltello. Sono le 11.41. E Gianni è fulmineo nel cogliere quel passo falso: «Ce la fai a rispondere?», gli scrive.
Christopher è in linea, non può ignorarlo. E gli risponde.
«Sci ma non fa chiamata».
E l’altro: «E do stai?»
Christopher: «Pescara, mo sto verso lungomare»
E l’altro: «Vieni alla nave»
Christopher prende tempo e gli fa intendere che si sta procurando l’hashish: «A fa? Devo aspetta ... pa quello, calcola alle 2, alla nave, e famo tutto».
Ma Gianni ha già il piano fatto, ha dato appuntamento agli altri alla stazione, e così scrive a Christopher: «Alle 3.30 alla stazione fatti trova».
Christopher risponde tranquillo: «Okok». E poi chiede: «Addo (dove ndr)».
Gianni: «Quella dei treni»,
Christopher: «E grazie al ca... Dove».
Il suo assassino ha le idee chiare: «Entrata. Poi ci regoliano da la. Se è andiamo al mare vediamo com’è la situazione».
Christopher è sereno, anche se di incontrarlo proprio non ha voglia. È dentro la pizzeria di fronte alla vecchia stazione quando l’amico che è con lui intravede Gianni e tutta la cricca e lo avverte: «Ci stanno quelli vai a nasconderti in bagno». Ma Christopher non ha paura: «E che mi vogliono fa’, al massimo ci litigo». Ed esce. Quelli sono dall’altra parte di corso Vittorio, Gianni, che trabocca di rancore, lo intercetta in un secondo, attraversa e lo blocca. In quell’istante l’amico di Crox è di spalle che sta discutendo con una persona. E il branco ne approfitta per spingere il 16enne dietro l’angolo del locale, in via Piave, e poi ai silos della vecchia stazione. Da lì al parco di via Raffaello ci sono poche centinaia di metri. È la fine. È lì che l’ammazzano, Gianni e il suo complice. Venticinque coltellate. E alle 17.21 tutti fuori dal parco, i due assassini e il branco. Tutti al mare.