Bussi oggi dà l’addio a Lagatta, il sindaco in lotta con i veleni 

Il vice Salvatore: «Mi ha chiesto di continuare la sua opera» Il dolore dei cittadini: «Voleva fare del bene per il popolo»

BUSSI SUL TIRINO . Per Bussi oggi è il giorno dell’addio al sindaco Salvatore Lagatta, morto domenica scorsa all’età di 69 anni, dopo aver combattuto a lungo contro una malattia. A salutarlo ci sarà una folla di cittadini, i sindaci della Val Pescara col tricolore, i rappresentanti regionali e dell’Anci, le associazioni con i gonfaloni, i rappresentanti dell’Anci (Comuni d'Italia) e del sindacato Cisl con le bandiere. Il corteo funebre del sindaco-sindacalista, accompagnato dal complesso bandistico di Bussi, partirà alle ore 9.30 dalla chiesa della Madonna del Ponte, in largo Madonnina, dove è stata allestita la camera ardente e si dirigerà verso la chiesa di Santa Maria dell’Assunta, in piazza Papa Giovanni XXIII, dove alle 10 si svolgerà il rito funebre officiato da monsignor Corrado Pasquantonio, del vicariato di Popoli. Lagatta lascia la moglie Grazia Borcalli e il figlio Camillo, a cui ha trasmesso la sua passione per la musica.
Commosso, il vice sindaco Paolo Salvatore che prenderà la guida dell’amministrazione in attesa di nuove elezioni: «È stato lucidissimo fino agli ultimi istanti. Nei giorni scorsi siamo stati molto insieme, come facevamo sempre, mi ha chiesto di continuare la sua opera, di proseguire il lavoro iniziato, dalla bonifica al resto degli interventi per il bene di Bussi. Salvatore è stata una persona speciale, unica, sempre dalla parte dei più deboli».
Lo testimonia anche l’affetto della gente sui social: «Un uomo fantastico», scrive una cittadina al figlio Camillo, «la sua disponibilità e la sua sensibilità per risolvere i problemi è stata di ben poche persone». Aggiunge un altro cittadino: «Lui ha veramente provato a fare il bene del popolo».
Aveva un sogno il sindaco Lagatta: riconvertire le aree inquinate, una volta bonificate, in un nuovo polo industriale. Nuove fabbriche e tanti posti di lavoro. Era il suo obiettivo, messo su nero su bianco, tra i programmi del terzo mandato, in corso, dopo essere stato eletto per la prima volta nel 2009. «È un impegno faticoso fare il sindaco» diceva, «ma ripagato dalla soddisfazione di migliorare la vita dei miei concittadini». Dopo l’avvio della bonifica della discarica Tre Monti, l’attesa era tutta per i siti 2A e 2B, con vista panoramica da quello splendido castello Cantelmo restaurato di recente e meta di ingenti flussi turistici. Si è battuto come un leone per portare a termine la bonifica della più grande discarica d’Europa, come è stata ribattezzata 17 anni fa, all’atto della scoperta, sempre osteggiata da rinvii burocratici, ricorsi, appelli. «Una volta conclusa la pulizia delle aree», auspicava il sindaco, «quei siti diventeranno spazi per nuove fabbriche e industrie che daranno lavoro a Bussi e ai paesi del circondario». E intanto si adoperava per la creazione di 50 nuovi posti di lavoro con l’avvento della fabbrica delle farine su un’area di 25 ettari in località Narvenisce, com’è conosciuta dai bussesi. E aveva sistemato tutto con l’azienda pugliese Marchese che presto avvierà i lavori di costruzione dell’insediamento industriale: «L’azienda ha chiesto e ottenuto il permesso a costruire», rivelava Lagatta nel febbraio scorso, «c’è un progetto di 28 milioni di euro per realizzare la fabbrica di farine che creerà 50 assunzioni e un indotto di materie prime di qualità». La fabbrica delle farine sorgerà nelle vicinanze di quel lembo di terra affogata dall'inquinamento. Ma Lagatta, sindaco visionario, affermava: «Sarà il simbolo della rinascita di un territorio che ambisce al riscatto».