Caccia ai cervi, la relazione tecnica smentisce la Regione sugli incidenti
Gli esperti: «A causare il maggior numero di sinistri stradali sono i caprioli». Ma a questi non si può sparare A pagina 87 della consulenza spuntato i numeri che danno al Wwf l’arma per far sospendere la delibera
L’AQUILA. «Causano troppi incidenti stradali: i cervi in eccesso (469 in totale) devono essere abbattuti». È uno dei due pilastri su cui la giunta Marsilio ha basato la delibera finita al centro della bufera. Ma la consulenza tecnico- scientifica, affidata alla società toscana DreAm, prima di dare il via libera alla caccia selettiva dei cervi in Abruzzo, smentisce la Regione.
A causare il maggior numero di incidenti non sono i cervi - affermano gli esperti - ma i caprioli ai quali, però, secondo l’Ispra (l’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale) non si può assolutamente sparare. Il ricorso al Tar, che il Wwf Abruzzo sta per presentare, si basa anche su questa contraddizione documentata nelle carte in mano allo stesso assessore alla caccia, Emanuele Imprudente.
LA PAGINA 87.
La relazione tecnica, consegnata a luglio scorso alla Regione, riporta a pagina 87 la tabella che pubblichiamo in alto a destra. Da cui risulta che degli 806 sinistri stradali causati dalla fauna selvatica, tra il 2019 e il 2023, sono 392 quelli da attribuire ai caprioli contro il 334 generati dai cervi (altri 16 ai cervidi, cioè daini e caprioli, e 64 a ungulati in genere, non essendo stato possibile escludere che siano dipesi dai cinghiali). A scriverlo sono i consulenti che introducono così la tabella degli incidenti: «L’impatto degli ungulati sulla viabilità, con i conseguenti incidenti stradali per collisione con veicoli, è un problema particolarmente rilevante perché oltre ai danni materiali provocati ai veicoli coinvolti, le collisioni possono anche causare gravi danni ai conducenti o ai passeggeri».
«In Abruzzo, una tra le regioni più ricche di fauna selvatica nel nostro paese, spesso l’attraversamento degli animali è improvviso e non permette al conducente di evitare l’urto. Gli animali rimangono abbagliati di notte, ma anche di giorno non riescono a percepire la velocità del veicolo tentando un attraversamento per rientrare dalle aree di alimentazione a quelle di riposo e viceversa». E ancora: «Gli incidenti possono anche aumentare in coincidenza con particolari periodi dell’anno che, in funzione della loro biologia, determinano maggiori spostamenti sul territorio. Gli ultimi dati relativi agli incidenti stradali disponibili sono quelli presentati nel Pfvr (Piano faunistico venatorio regionale), aggiornati al 2018; nel presente elaborato vengono presentati i dati relativi al quinquennio successivo 2019-2023».
Ma sono numeri che rischiano di trasformarsi in un boomerang per la Regione, dando al Wwf Abruzzo, che ha lanciato la petizione on line su Change.org contro l’abbattimento dei cervi, un’arma per far sospendere la delibera prima del 14 ottobre, la data scelta per dare il via alla caccia.
Per la cronaca: la petizione è arrivata alla quota record di 90mila adesioni. E tra queste – dice Filomena Ricci - compaiono molti personaggi famosi. Al regista Riccardo Milani e all’attore Alessandro Gassman, per esempio, si sono aggiunti tra i tanti anche la scrittrice Dacia Maraini e Paride Vitale, imprenditore e personaggio televisivo di origini abruzzesi, conosciuto per programmi come Pechino Express e Viaggi pazzeschi, ed esperto in strategie di comunicazione, che afferma: «Ma la Regione Abruzzo non ha un consulente che abbia fatto anche solo uno stage curriculare e che gli spiegasse l’enorme danno di immagine che sta causando con la questione della mattanza dei cervi?».
«Ci tengo a precisare», aggiunge, «che noi abruzzesi non siamo questo, e non accetto che a pagare per questa dannosissima pubblicità negativa siamo proprio noi, che abbiamo fatto della tutela dell’ambiente una bandiera riconosciuta in tutto il mondo».
LE PAROLE DELL’ASSESSORE.
E a proposito di comunicazione… A dare valore alla consulenza che, per gli incidenti contraddice la Regione, è proprio Imprudente quando dichiara all’Ansa che: «La decisione di procedere con l'abbattimento selettivo del cervo nasce da una valutazione tecnico-scientifica (cioè l’indagine affidata alla società Dream, ndr)», e che: «La decisione di passare dalle ipotesi ai fatti è stata determinata dall'altissimo numero di incidenti stradali nel territorio dove si svolgerà l'abbattimento...». I caprioli tirano un sospiro di sollievo per il pericolo scampato. (l.c.)
A causare il maggior numero di incidenti non sono i cervi - affermano gli esperti - ma i caprioli ai quali, però, secondo l’Ispra (l’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale) non si può assolutamente sparare. Il ricorso al Tar, che il Wwf Abruzzo sta per presentare, si basa anche su questa contraddizione documentata nelle carte in mano allo stesso assessore alla caccia, Emanuele Imprudente.
LA PAGINA 87.
La relazione tecnica, consegnata a luglio scorso alla Regione, riporta a pagina 87 la tabella che pubblichiamo in alto a destra. Da cui risulta che degli 806 sinistri stradali causati dalla fauna selvatica, tra il 2019 e il 2023, sono 392 quelli da attribuire ai caprioli contro il 334 generati dai cervi (altri 16 ai cervidi, cioè daini e caprioli, e 64 a ungulati in genere, non essendo stato possibile escludere che siano dipesi dai cinghiali). A scriverlo sono i consulenti che introducono così la tabella degli incidenti: «L’impatto degli ungulati sulla viabilità, con i conseguenti incidenti stradali per collisione con veicoli, è un problema particolarmente rilevante perché oltre ai danni materiali provocati ai veicoli coinvolti, le collisioni possono anche causare gravi danni ai conducenti o ai passeggeri».
«In Abruzzo, una tra le regioni più ricche di fauna selvatica nel nostro paese, spesso l’attraversamento degli animali è improvviso e non permette al conducente di evitare l’urto. Gli animali rimangono abbagliati di notte, ma anche di giorno non riescono a percepire la velocità del veicolo tentando un attraversamento per rientrare dalle aree di alimentazione a quelle di riposo e viceversa». E ancora: «Gli incidenti possono anche aumentare in coincidenza con particolari periodi dell’anno che, in funzione della loro biologia, determinano maggiori spostamenti sul territorio. Gli ultimi dati relativi agli incidenti stradali disponibili sono quelli presentati nel Pfvr (Piano faunistico venatorio regionale), aggiornati al 2018; nel presente elaborato vengono presentati i dati relativi al quinquennio successivo 2019-2023».
Ma sono numeri che rischiano di trasformarsi in un boomerang per la Regione, dando al Wwf Abruzzo, che ha lanciato la petizione on line su Change.org contro l’abbattimento dei cervi, un’arma per far sospendere la delibera prima del 14 ottobre, la data scelta per dare il via alla caccia.
Per la cronaca: la petizione è arrivata alla quota record di 90mila adesioni. E tra queste – dice Filomena Ricci - compaiono molti personaggi famosi. Al regista Riccardo Milani e all’attore Alessandro Gassman, per esempio, si sono aggiunti tra i tanti anche la scrittrice Dacia Maraini e Paride Vitale, imprenditore e personaggio televisivo di origini abruzzesi, conosciuto per programmi come Pechino Express e Viaggi pazzeschi, ed esperto in strategie di comunicazione, che afferma: «Ma la Regione Abruzzo non ha un consulente che abbia fatto anche solo uno stage curriculare e che gli spiegasse l’enorme danno di immagine che sta causando con la questione della mattanza dei cervi?».
«Ci tengo a precisare», aggiunge, «che noi abruzzesi non siamo questo, e non accetto che a pagare per questa dannosissima pubblicità negativa siamo proprio noi, che abbiamo fatto della tutela dell’ambiente una bandiera riconosciuta in tutto il mondo».
LE PAROLE DELL’ASSESSORE.
E a proposito di comunicazione… A dare valore alla consulenza che, per gli incidenti contraddice la Regione, è proprio Imprudente quando dichiara all’Ansa che: «La decisione di procedere con l'abbattimento selettivo del cervo nasce da una valutazione tecnico-scientifica (cioè l’indagine affidata alla società Dream, ndr)», e che: «La decisione di passare dalle ipotesi ai fatti è stata determinata dall'altissimo numero di incidenti stradali nel territorio dove si svolgerà l'abbattimento...». I caprioli tirano un sospiro di sollievo per il pericolo scampato. (l.c.)