Caccia ai vandali della sede Cisl: sono stati ripresi dalle telecamere
La polizia passa al setaccio la videosorveglianza dei negozi in centro e punta alla pista del furto Ma, per il sindacato, il raid non è opera dei ladri: «Hanno lasciato soldi, atto feroce contro di noi»
PESCARA. Sono state già ascoltate le prime persone e acquisite le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti in zona per cercare di dare un volto e un nome a chi, nella notte fra martedì e mercoledì, ha devastato la sede operativa della Cisl in corso Vittorio Emanuele, forzando e sfondando porte, mettendo a soqquadro le stanze. Per il sindacato, che sta continuando a ricevere da ogni parte attestati di solidarietà, si è trattato di un assalto, come minimo di un raid vandalico: non è stato un furto ma un attacco al sindacato, la riflessione del segretario Cisl Gianni Notaro.
INDAGINI PER FURTO Ad occuparsi delle indagini è la squadra mobile, diretta da Gianluca Di Frischia, che sta procedendo per furto. Per gli investigatori, non ci sarebbero al momento elementi tali da far pensare a qualcosa di diverso. Non ci sono state rivendicazioni, non ci sono stati imbrattamenti come avvenuto in altri occasioni, ad esempio ad agosto a Teramo quando sulle porte e vetrine delle sedi di Cgil e Cisl in viale Crispi sono comparse scritte e offese. Per gli investigatori, insomma, sarebbero entrati nella sede della Cisl di Pescara, quella che ospita Caf, patronato, Adiconsum e le varie categorie, appositamente per rubare. All’appello non mancherebbero fascicoli e documenti, soldì però sì: meno di mille euro, alcuni trafugati dal patronato Inas e altri, circa 200 euro, dallo sportello del Caf. Altro denaro, oggetti di valore e computer portatili non sono stati però toccati. Per questo, i rappresentati del sindacato credono poco al furto. «I ladri», ha detto da subito il segretario Notaro, «non si muovono in questa maniera. C’è stata una determinazione netta. Ci sono venuti ben organizzati».
LE TELECAMERE E sul fatto che si tratti di gente organizzata ne è convinta anche la polizia, che ha già iniziato a visionare le immagini delle telecamere presenti nelle vicinanze della sede e quelle delle attività limitrofe alla ricerca di elementi utili. Ascoltati da subito gli inquilini del palazzo e tanti hanno riferito di non aver sentito nulla. A dare l’allarme, alle 5, è stata un’addetta alle pulizie. «Ci siamo trovati davanti», ha detto Notaro, «la devastazione. Hanno scardinato porte, buttato a terra carte, aperto armadi e cassetti. Tutto questo in tre dei quattro appartamenti della sede. Non sono entrati solo negli uffici dei pensionati. Quella di corso Vittorio Emanuele è una sede operativa, quindi non comprendiamo le ragioni di questo atto così feroce».
MASCI E BIONDI Un atto condannato ieri con forza dai sindaci di Pescara e L’Aquila, Carlo Masci e Pierluigi Biondi. «Rivolgo i miei sentimenti di solidarietà ai dirigenti della Cisl che per la storia e per i valori che esprime rappresenta un grande patrimonio di principi democratici», ha sottolineato Masci. «Nonostante questo grave e intollerabile episodio di cui devono essere ancora definiti la natura e gli autori, sono certo che la Cisl continuerà a lavorare con impegno e senso di responsabilità per il bene dei pescaresi e degli abruzzesi. Spero che gli inquirenti possano individuare al più presto i responsabili di questo gesto sconcertante che condanno con forza. In un momento particolarmente difficile per la crisi e i suoi effetti sociali, istituzioni e società civile devono unire ancor di più le forze per contrastare ogni forma di criminalità e salvaguardare il rispetto della legalità». Anche per Biondi, si è trattato di «un atto grave e preoccupante verso una istituzione sindacale che è garanzia di libertà e parte fondamentale del nostro sistema democratico. Esprimo», ha detto, «solidarietà e vicinanza a Notaro e a tutti i responsabili sindacali abruzzesi che operano ogni giorno per garantire la tutela dei lavoratori».
INDAGINI PER FURTO Ad occuparsi delle indagini è la squadra mobile, diretta da Gianluca Di Frischia, che sta procedendo per furto. Per gli investigatori, non ci sarebbero al momento elementi tali da far pensare a qualcosa di diverso. Non ci sono state rivendicazioni, non ci sono stati imbrattamenti come avvenuto in altri occasioni, ad esempio ad agosto a Teramo quando sulle porte e vetrine delle sedi di Cgil e Cisl in viale Crispi sono comparse scritte e offese. Per gli investigatori, insomma, sarebbero entrati nella sede della Cisl di Pescara, quella che ospita Caf, patronato, Adiconsum e le varie categorie, appositamente per rubare. All’appello non mancherebbero fascicoli e documenti, soldì però sì: meno di mille euro, alcuni trafugati dal patronato Inas e altri, circa 200 euro, dallo sportello del Caf. Altro denaro, oggetti di valore e computer portatili non sono stati però toccati. Per questo, i rappresentati del sindacato credono poco al furto. «I ladri», ha detto da subito il segretario Notaro, «non si muovono in questa maniera. C’è stata una determinazione netta. Ci sono venuti ben organizzati».
LE TELECAMERE E sul fatto che si tratti di gente organizzata ne è convinta anche la polizia, che ha già iniziato a visionare le immagini delle telecamere presenti nelle vicinanze della sede e quelle delle attività limitrofe alla ricerca di elementi utili. Ascoltati da subito gli inquilini del palazzo e tanti hanno riferito di non aver sentito nulla. A dare l’allarme, alle 5, è stata un’addetta alle pulizie. «Ci siamo trovati davanti», ha detto Notaro, «la devastazione. Hanno scardinato porte, buttato a terra carte, aperto armadi e cassetti. Tutto questo in tre dei quattro appartamenti della sede. Non sono entrati solo negli uffici dei pensionati. Quella di corso Vittorio Emanuele è una sede operativa, quindi non comprendiamo le ragioni di questo atto così feroce».
MASCI E BIONDI Un atto condannato ieri con forza dai sindaci di Pescara e L’Aquila, Carlo Masci e Pierluigi Biondi. «Rivolgo i miei sentimenti di solidarietà ai dirigenti della Cisl che per la storia e per i valori che esprime rappresenta un grande patrimonio di principi democratici», ha sottolineato Masci. «Nonostante questo grave e intollerabile episodio di cui devono essere ancora definiti la natura e gli autori, sono certo che la Cisl continuerà a lavorare con impegno e senso di responsabilità per il bene dei pescaresi e degli abruzzesi. Spero che gli inquirenti possano individuare al più presto i responsabili di questo gesto sconcertante che condanno con forza. In un momento particolarmente difficile per la crisi e i suoi effetti sociali, istituzioni e società civile devono unire ancor di più le forze per contrastare ogni forma di criminalità e salvaguardare il rispetto della legalità». Anche per Biondi, si è trattato di «un atto grave e preoccupante verso una istituzione sindacale che è garanzia di libertà e parte fondamentale del nostro sistema democratico. Esprimo», ha detto, «solidarietà e vicinanza a Notaro e a tutti i responsabili sindacali abruzzesi che operano ogni giorno per garantire la tutela dei lavoratori».