MONTESILVANO
Caccia all'uomo che ha sparato alla ex gli investigatori diffondono la sua foto
Ancora nessuna notizia di Michele Lambiase, il quarantesettenne che nella notte tra sabato e domenica ha sparato alla ex convivente e al suo fidanzato in un parcheggio di Montesilvano, ferendoli in modo grave. I carabinieri, che lo stanno cercando tra Silvi e Foggia, dove si trovava agli arresti domiciliari, hanno intanto trovato una parrucca bionda e un paio di occhiali da vista, con la montatura rossa che l'uomo indossava al momento dell'aggressione e hanno deciso di diffondere la foto dell'uomo sperando che possa aiutare le ricerche. Secondo gli investigatori l'uomo potrebbe essere ancora armato
L'uomo ha abbandonato parrucca e occhiali vicino alla Opel Corsa della donna che i militari hanno individuato la scorsa notte tra via Verrotti e corso Umberto, a circa 500 metri dal luogo dove si è verificata la sparatoria. Quando i due sono stati aggrediti si trovavano nella Toyota Avensis dell'uomo, in un parcheggio di via Verrotti. La parrucca è bionda e gli occhiali sono da vista, con la montatura rossa.
Lambiase era ai domiciliari da venerdì scorso nella sua abitazione di Foggia, la sua città. A ottobre il magistrato aveva stabilito per lui il divieto di dimora a Silvi, dove in passato aveva vissuto con la compagna (i due hanno un figlio di 4 anni). Dopo la separazione, lui la pedinava e le inviava sms minacciosi; lei lo aveva denunciato, ma lui ha più volte violato la prescrizione del magistrato. Di qui i domiciliari.
L'uomo ha abbandonato parrucca e occhiali vicino alla Opel Corsa della donna che i militari hanno individuato la scorsa notte tra via Verrotti e corso Umberto, a circa 500 metri dal luogo dove si è verificata la sparatoria. Quando i due sono stati aggrediti si trovavano nella Toyota Avensis dell'uomo, in un parcheggio di via Verrotti. La parrucca è bionda e gli occhiali sono da vista, con la montatura rossa.
Lambiase era ai domiciliari da venerdì scorso nella sua abitazione di Foggia, la sua città. A ottobre il magistrato aveva stabilito per lui il divieto di dimora a Silvi, dove in passato aveva vissuto con la compagna (i due hanno un figlio di 4 anni). Dopo la separazione, lui la pedinava e le inviava sms minacciosi; lei lo aveva denunciato, ma lui ha più volte violato la prescrizione del magistrato. Di qui i domiciliari.