Caccia, la Regione procede «Sono troppi 7mila cervi» 

I numeri che hanno spinto Imprudente a dare il via all’abbattimento di 469 capi E Forza Italia si spacca: il presidente Sospiri sta con l’assessore e frena Pagano

PESCARA. Emanuele Imprudente va avanti. Nessun tentennamento sul piano di abbattimento dei 469 cervi in Abruzzo. La decisione del vice di Marsilio con delega alla caccia, si basa principalmente su una relazione tecnica che la Regione ha affidato a una società di consulenza in fauna selvatica già incaricata dalle Regioni Toscana ed Emilia Romagna.
«Proposta di gestione del Cervo (Cervus elaphus) e del Capriolo (Capreolus capreolus) in Abruzzo in attuazione del Piano faunistica venatorio regionale», è il titolo della relazione consegnata a luglio e firmata da Sandro Nicoloso, esperto in gestione, cattura e monitoraggio della fauna selvatica, socio e consigliere della DreAm Italia, una società cooperativa con sede in Toscana, attiva da oltre 40 anni , “orientata a supportare uno sviluppo sostenibile del territorio attraverso la realizzazione di progetti complessi e consulenze nel campo della gestione delle risorse naturali”.
I numeri riportati sul documento tracciano il quadro della situazione e portano Imprudente a parlare di emergenza cervi equiparabile a quella dei cinghiali. I cervi censiti in Abruzzo sono 6.874. Tra gli Atc (Ambiti territoriali di caccia) è quello Subequano a vantarne di più (2.265), seguito da Avezzano (1.536) e dal Parco regionale Sirente Velino (1027). «L’impatto degli ungulati sulla viabilità, con i conseguenti incidenti stradali per collisione con veicoli, è un problema particolarmente rilevante perché oltre ai danni materiali provocati ai veicoli coinvolti, le collisioni possono anche causare gravi danni ai conducenti o ai passeggeri», così si legge nella relazione. «In Abruzzo, una tra le regioni più ricche di fauna selvatica nel nostro paese, spesso l’attraversamento degli animali è improvviso e non permette al conducente di evitare l’urto. Gli animali rimangono spesso abbagliati di notte, ma anche di giorno non riescono a percepire la velocità del veicolo tentando un attraversamento per rientrare dalle aree di alimentazione a quelle di riposo e viceversa».
Dal 2019 al 2023, gli incidenti sono stati 806, dei quali 334 causati da cervi e 392 da caprioli. Sul documento della DreAm vengono elencati anche i danni alle colture che ammontano a 895.340 euro, riferiti a 6.954 incursioni di cervi che hanno interessato 87 comuni. I danni maggiori hanno riguardato Pettorano sul Gizio, Castel di Ieri, San Benedetto in Perillis, Rocca Pia e Fagnano alto.
Ma la distanza che separa i numeri dalla politica è breve. Imprudente, infatti, incassa l’endorserment del presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, che, rischiando la spaccatura in Forza Italia, frena il deputato Nazario Pagano, coordinatore regionale del partito e convinto animalista. «Si tratta di tematiche che necessariamente richiedono un approccio tecnico e non esclusivamente ideologico», sottolinea Sospiri, «l’abbattimento selettivo di 469 cervi autorizzato dalla Giunta risponde, in via prioritaria, alla necessità di arginare le devastazioni delle colture agricole causate da una specie che è in sovrannumero. A nessuno piace l’idea di imbracciare i fucili contro qualunque animale, ma il compito delle Istituzioni è anche quello di trovare un equilibrio tra la tutela del territorio e quella dell’uomo. Sono certo», conclude, «che, al di là delle affermazioni rilasciate dall’onorevole Pagano sul tema, sapremo sederci attorno a un tavolo e trovare la posizione amministrativa e governativa più idonea». (l.c.)