Cade dal camion e muore travolto

Maurizio Di Clemente, 56 anni, è scivolato dalla cabina mentre parcheggiava: le ruote del mezzo lo hanno schiacciato

LORETO APRUTINO. È stato investito e ucciso dal suo mezzo autoarticolato per una fatalità, forse una distrazione, durante una manovra ripetuta un milione di volte. È morto così, alle 19,30 circa di martedì sera, Maurizio Di Clemente, autotrasportatore 56enne di Loreto Aprutino. L'incidente è avvenuto nello spiazzo alle spalle della sua abitazione, in contrada Poggioragone, a poca distanza dallo stabilimento vinicolo Cantine Galasso.

Stava parcheggiando il suo camion al solito posto, come ogni sera, ma qualcosa è andato storto. Di Clemente, che lavorava per conto proprio ed era molto conosciuto in tutta Loreto, secondo la ricostruzione effettuata dai militari, stava parcheggiando il camion quando, probabilmente dopo aver aperto la porta dell'autocarro per controllare qualcosa, è caduto dalla cabina. Una volta finito a terra per il camionista loretese non c'è stato nulla da fare, è stato travolto dal mezzo che era acceso e con la prima marcia inserita. Di Clemente è morto sul colpo, con le ruote motrici del camion che gli hanno schiacciato cranio e gabbia toracica.

A trovare il corpo, intorno alle 20, è stata la moglie che, rientrando a casa, si è affacciata alla finestra e ha visto il camion acceso. A quel punto è uscita ed ha chiamato i soccorsi, purtroppo inutili. Il mezzo si è fermato a una decina di metri dal corpo di Di Clemente contro una montagnola di terra. Sul posto sono subito intervenuti i carabinieri di Loreto Aprutino, diretti dal maresciallo Alessio D'Alfonso e coordinati dal capitano Vincenzo Falce, i vigili del fuoco di Pescara, gli uomini del 118 ed il medico legale Paola Buccella.

Il mezzo è stato immediatamente sottoposto a sequestro dai militari dell'Arma, in attesa che sia ricostruita tutta la vicenda, mentre il corpo di Di Clemente è stato trasportato nell'obitorio dell'ospedale San Massimo, di Penne, a disposizione dell'autorità giudiziaria. Del caso si sta occupando il sostituto procuratore Gennaro Varone. Nella giornata di ieri, sul luogo dell'incidente, sono intervenuti anche gli uomini del Servizio prevenzione e sicurezza della Asl di Pescara che, comunque, hanno escluso qualsiasi responsabilità di terzi per l'accaduto. Dato che le motivazioni del terribile incidente sono sembrate subito chiare ed evidenti quasi sicuramente non si procederà con l'esame autoptico. Solo una volta che il corpo di Di Clemente sarà riconsegnato alla famiglia, comunque, sarà fissata la data del rito funebre.

La morte prematura ed accidentale del 56enne camionista loretese, nato a Ventimiglia, ha lasciato un vuoto immenso in tutti i suoi cari, amici e parenti. Appassionato di moto e motori, Maurizio Di Clemente era sposato con Antonella e aveva due figlie: Alessia e Jessica. Sulla sua pagina Facebook, ancora attiva e con i suoi più bei momenti ancora immortalati in bacheca, si sono susseguiti nelle ore dopo l'incidente messaggi e post di cordoglio di tante persone che l'hanno conosciuto, apprezzato e condiviso con lui giornate di festa o momenti di lavoro. «Era una persona perbene, disponibile, gioviale e allegra con tutti. A Maurizio non si poteva non volere bene e di certo non meritava una fine simile», ha detto il suo amico Mattia.

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