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Caf in allarme «Saldo a rischio per i ritardi del Comune»

PESCARA. Nonostante l’accordo raggiunto ieri in consiglio, si preannuncia lo stesso il caos a Pescara per l’ultima rata dell’Imu. I ritardi dell’amministrazione comunale nella scelta delle aliquote...

PESCARA. Nonostante l’accordo raggiunto ieri in consiglio, si preannuncia lo stesso il caos a Pescara per l’ultima rata dell’Imu. I ritardi dell’amministrazione comunale nella scelta delle aliquote per il calcolo della tassa sulla casa hanno creato il panico nei Centri di assistenza fiscale e negli studi dei dottori commercialisti. I consulenti fiscali lanciano l’allarme: 40mila contribuenti pescaresi rischiano di non fare in tempo a pagare il saldo dell’imposta, entro la data fissata del 17 dicembre, perché dal Comune non arrivano ancora notizie certe su quanto si dovrà versare.

I Centri di assistenza fiscale avrebbero dovuto già sapere da diverso tempo le aliquote per procedere ai calcoli e non aspettare gli ultimi giorni. «La situazione è drammatica», spiega il responsabile del Caf Cgil di Pescara Lorenzo Scurti, «stiamo ancora aspettando la delibera sull’Imu. Dopodiché, bisognerà attendere la pubblicazione sul sito ufficiale del ministero delle Finanze. Troppo tardi per compilare migliaia di bollettini Imu prima del 17 dicembre. Noi abbiamo 3.500 contribuenti che si rivolgono a noi su Pescara e oltre 5.000 se consideriamo anche Montesilvano. Saremo costretti a fare turni massacranti per poter garantire il disbrigo di almeno 200 pratiche al giorno». «Tra l’altro», prosegue Scurti, «si rischia il caos anche per le procedure. Non tutti i cittadini sanno che devono presentare ai Caf autocertificazioni, attestati dei mutui e l’eventuale dichiarazione Isee per i redditi bassi». Dello stesso avviso il responsabile del Caf Uil Daniele D’Alessandri. «I Comuni, tra cui quello di Pescara, che non hanno ancora deliberato le aliquote dell’Imu ci stanno mettendo in grossa difficoltà», fa presente, «avevamo detto ai contribuenti di passare da noi i primi di novembre, ma ora saremo costretti a rinviare gli appuntamenti».(a.ben.)

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