Caffè Venezia, nuovo sequestro

Evasione fiscale da 1 milione e 300 mila euro, sigilli a conti correnti e case del gruppo Granatiero

PESCARA. Nell’anno 2008 la società Caffè Venezia srl non avrebbe versato l’Iva per 111.754 euro e nel 2009 avrebbe omesso di versare entro il termine prescritto 102 mila euro. Sono alcune voci, tra omesso versamento di Iva a cui si aggiunge l’omesso versamento di ritenute certificate, ricostruite dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza in collaborazione con la Squadra mobile che hanno portato a un nuovo sequestro, stavolta di conti, agli imprenditori titolari dei caffè pescaresi e originari della Provincia di Foggia Pasquale Granatiero, Sebastiano Granatiero, la mamma Antonia Grieco e Giuseppe Prencipe. Sotto la lente dei finanzieri guidati da Mauro Odorisio sono finiti 22 rapporti bancari tra conti correnti, libretti di risparmio e depositi oltre che due case a Manfredonia e, complessivamente, l’ammontare massimo del sequestro è stato quantificato in un milione e 324 mila euro. I quattro nomi sono imputati, insieme ad altre tre persone, nell’inchiesta per riciclaggio che ruota attorno al centrale Caffè Venezia e il cui titolare è il pm Gennaro Varone che, a garanzia delle casse dell’erario, ha chiesto di porre sotto sequestro preventivo i conti correnti bancari. La richiesta è stata accolta e disposta dal giudice per le indagini preliminari Mariacarla Sacco.

In particolare, ai fratelli Granatiero, proprietari e gestori del gruppo Granatiero che comprende tutte le società, sono stati sequestrati conti fino a 662.365 euro, alla mamma Grieco, nella sua qualità di rappresentante legale della Caffè Venezia srl, una somma fino a 213.754 euro e a Prencipe, nella sua qualità di rappresentante legale della Silvia srl, una cifra fino a 448.611 euro. I reati contestati ai quattro sono quelli del decreto legislativo 74/2000 e riguardano l’omesso versamento dell’Iva e l’omesso versamento di ritenute certificate. Finanzieri e poliziotti alla guida di Pierfrancesco Muriana si sono spinti anche fino a Manfredonia per sottoporre a sequestro preventivo due case in cui permane la facoltà d’uso. Per la società Silvia srl, gli investigatori hanno ricostruito un omesso versamento di ritenute alla fonte di 214.382 euro per l’anno 2009 e di 84.155 euro per l’anno 2010. Se la società Silvia è stata dichiarata fallita, per la società caffè Venezia il tribunale ha rigettato la richiesta di fallimento del pm. Sono 7 gli imputati nel processo per riciclaggio la cui inchiesta è nata in seguito all’attenzione degli investigatori sull’espansione economica della famiglia pugliese sbarcata a Pescara e titolare di vari locali tra cui il Caffè Venezia in piazza Salotto, l’omonimo in via Venezia, un locale in corso Manthonè e il panificio sempre in via Venezia.

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