SPOLTORE
Calciatore salvato da attacco epilettico, gli esperti: bene, ma la manovra è sbagliata
Mentre il 29enne direttore di gara viene premiato per aver salvato la vita a un giocatore, la Lega italiana contro l'epilessia precisa che "non si deve aprire la bocca in caso di convulsioni"
SPOLTORE. In caso di crisi convulsive e perdita di coscienza è sbagliato tentare di aprire la bocca della persona che sta avendo la crisi, pensando di renderla meno gravosa. È quanto precisa la Lice (Lega italiana contro l’epilessia) in riferimento alla vicenda che ha visto protagonista l’arbitro di calcio Marco Gravina di Pescara, che durante la gara del campionato Under17 regionale tra lo Spoltore e il Sambuceto disputata lo scorso 5 novembre, ha soccorso lo spoltorese Leonardo Meletti, rimasto vittima di uno scontro di gioco.
Secondo la ricostruzione dell’episodio e la testimonianza dello stesso protagonista, nel soccorrere il giocatore a terra, nel frattempo vittima di convulsioni, il direttore di gara avrebbe messo il dito in bocca per estrargli la lingua con lo scopo di evitare il soffocamento.
In realtà, precisa la Lice, "la maggior parte degli episodi di convulsioni, anche per crisi epilettica, non necessitano di manovre particolari. E’ sufficiente girare la persona su un fianco e starle vicino. Nei casi in cui le crisi comportino una caduta a terra, rigidità, scosse agli arti e forte salivazione, introdurre, per esempio, le mani o un oggetto nella bocca non è manovra consigliabile né tantomeno utile, bensì pericolosa sia per chi la pratica sia per chi la subisce".
Intanto ieri il giovane arbitro della sezione pescarese dell'Aia (Associazione italiana arbitri) è stato premiato dal Comune di Spoltore per aver salvato la vita la giocatore.