Calcio, Pescara deferito Sebastiani: solo chiacchiere usciremo a testa alta/Video

L’avvocato Tortorella: "Non c’è alcun riscontro mi sento di escludere penalizzazioni"

PESCARA. Rabbia, tanta rabbia del presidente biancazzurro Daniele Sebastiani. «C'è rabbia perché siamo stati sempre corretti e onesti e dà fastidio essere messi sotto i riflettori per questa vicenda», ha detto ieri durante una conferenza stampa. «Come società siamo sereni e per quanto ci riguarda, leggendo gli atti sulle altre partite ci sono anche risconti probatori, qui no. Credo a Nicco perché ha detto che non esiste nulla di quanto dichiarato da Gervasoni».

La squadra come sta? «I ragazzi e il mister sono tranquilli perché sanno che siamo una società seria. I giocatori hanno sempre detto che Nicco non ha mai chiesto la combine. Zeman è sereno e non credo che ci siano contraccolpi. Domani mattina (oggi, ndc) andrò campo, ma fidatevi che andremo fino in fondo a questa storia. Noi siamo gente seria e onesta». L'avvocato Flavia Tortorella promette battaglia. «Non ci sono riscontri oggettivi e la società fa bene ad essere serena. Non ci sono atti diretti ad alterare la partita perché non ci sono riscontri e Nicco nemmeno partecipa alla partita». Il Pescara che cosa rischia? «Dipende dal tipo di responsabilità che verrà addebitata a Nicco, diciamo che se dovessi fare l'ipotesi mi sentirei di non innalzare la soglia di penalità a più di tre. Mi sento di escludere ipotesi di tentativo illecito perché non ci sono estremi per individuare questa cosa. Può essere che ci sia l'omessa denuncia che potrebbe valere una multa. La gravità del fatto non c'è e mi sento di escludere la penalizzazione». Ecco la linea difensiva: «Sarà quella di sottolineare le contraddizioni che ci sono, perché nel momento in cui Gervasoni dovrebbe chiedere Nicco di far vincere il Piacenza, non solo non c'è il riscontro oggettivo, ma Gervasoni si fa espellere e lascia la squadra in 10, e non credo che questo sia il tentativo per far vincere la propria squadra». E continua sulla conoscenza tra Nicco e Gervasoni. «Sono ex compagni di squadra (a Mantova, ndc) e c'è un elemento centrale della vicenda che la procura lascia in disparte nel deferimento, ovvero che Nicco chiede a Gervasoni, dopo la partita, un passaggio in macchina per andare ad Alessandria e qui ci sono dei testimoni, il riscontro oggettivo c'è. Da lì si spiega il motivo per il quale i calciatori hanno il contatto». L'sms inviato da Nicco, che avrebbe segnalato a Gervasoni che la combine non era possibile farla, c'è o no? «Il contenuto riferito non c'è. Presumo che se ci fosse stato sarebbe agli atti. Non c'è traccia». I due si sono incontrati prima della partita. E' un elemento compromettente? «Nicco è un ex compagno di squadra di Gervasoni e ha incontrato un suo ex compagno di squadra e non immaginava cosa c'era dietro Gervasoni». Gervasoni avrebbe detto "domani mi fai vincere?", ma Nicco dice di aver inteso la domanda come scherzosa: «Se l'ha detto vuol dire che lo ha fatto perché non ha visto nulla di reale, ma solo in tono scherzoso e lo ha detto agli inquirenti». Penalizzazioni afflittive immediate? «Non è detto che le sanzioni siano di carattere afflittivo immediato, basti pensare alla penzilizzaizone dell'Atalanta scontata in serie A». Le udienze? «Adesso dobbiamo attendere che la Commissione fissi l'udienza del maxiprocesso». Entro fine mese la sentenza? «Sì, potrebbe esserci la sentenza di primo grado. Comunque mi sento di escludere che la sanzione possa essere irrorata in questa stagione, perché ci sarà anche il giudizio arbitrale davanti al Coni e noi andremo fino in fondo. Io sono tranquilla e vedremo cosa succederà al Coni, qualora dovesse servire, il tribunale del Coni va oltre la giustizia federale. A livello processuale è difficile capire cosa succederà e i tempi degli organi di giustizia. Difficile che accada tutto prima dei play off». La battaglia è appena iniziata.

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