Caldo e malori, in aumento gli accessi al pronto soccorso
Il primario Albani: dal mese di giugno il 30 per cento in più di accessi, in particolare delle persone anziane
PESCARA. Temperature e umidità in aumento. Sarà una settimana particolarmente calda, «la più calda dell’estate», e tra domani e venerdì, in particolare, è previsto «il raggiungimento e il superamento dei 40 gradi effettivi (non percepiti), specie nelle valli abruzzesi, tra cui la Val Pescara». Sulla costa i valori saranno «lievemente inferiori (fino a 35 gradi) ma i tassi di umidità saranno comunque molto elevati» e il caldo afoso si avvertirà particolarmente anche di notte. Sarà dunque un’altra settimana difficile, specie per le categorie più a rischio, cioè anziani e bambini, che dovranno fare i conti con «un’ondata di caldo notevole per intensità e durata», tanto che si potrebbero registrare «dei record». A parlare è Giovanni De Palma, di AbruzzoMeteo, quotidiano on line dedicato alla meteorologia.
L’aumento delle temperature è la causa dei malesseri di questo periodo che spingono molte persone a rivolgersi direttamente al pronto soccorso. «Dal mese di giugno», dice il primario Alberto Albani, «l’afflusso è aumentato del 30 per cento», al pronto soccorso. Il periodo è «micidiale», visto che gli accessi subiscono un’impennata, e la causa va ricercata proprio negli «scompensi» provocati dal caldo «in particolare nelle persone anziane». L’arrivo in ospedale non sempre si traduce in ricovero. «Alcuni vengono rimandati a casa, altri li ricoveriamo ma i posti letto per gli anziani sono quelli che sono, cioè non sempre sono sufficienti per cui cerchiamo di fronteggiare la situazione con gli spazi a disposizione. In alcuni casi è inevitabile il ricorso ai corridoi», in Geriatria, per la sistemazione dei letti in eccesso. L’alternativa, per chi si sente poco bene, è di rivolgersi «ai medici di base e ai distretti, visto che ci sono delle patologie che comunque possono essere affrontate in queste sedi», dice sempre Albani consigliando di non scegliere sempre e comunque l’ospedale. Anche perché, specie in alcuni giorni, c’è il rischio di doversi mettere in fila per ore, al pronto soccorso, visto il gran numero di pazienti. Un giorno nero, durante la settimana, è il lunedì quando molti raggiungono il pronto soccorso non avendo potuto contare sui medici di base nel fine settimana.
Nei momenti di particolare affollamento del pronto soccorso, un codice verde può restare in sala di attesa anche per cinque o sei ore, sempre che la persona interessata non decida di abbandonare l’impresa e di tornarsene a casa. E ci sono dei frangenti in cui si è toccata la punta massima di 25 persone “in coda”, che aspettavano di essere visitate. Il problema non è di carenza di personale, fa notare Albani annunciando che «ci sono tre medici in più, assunti a tempo determinato», per fronteggiare il buco che si è creato in organico nel momento in cui sono andati via dei medici. Ora speriamo in uno sblocco dei concorsi per il personale, per puntare alla stabilizzazione», dice sempre il primario.
Da Albani arrivano anche dei suggerimenti per fronteggiare l’ondata di caldo di questi giorni. «Bisogna evitare di uscire nelle ore calde, alimentarsi in maniera leggera, preferendo verdura e frutta, bagnarsi frequentemente al mare, se si è in spiaggia». Potendo scegliere gli orari, è «meglio uscire la mattina presto e nel tardo pomeriggio, rimanendo in casa nelle ore più calde, con le finestre aperte. Meglio indossare capi di abbigliamento di colore chiaro». Un suggerimento, da Albani, anche per chi si sottopone a trattamento ipertensivo: «con il caldo si dovrebbe ridurre, ma sotto controllo medico».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
L’aumento delle temperature è la causa dei malesseri di questo periodo che spingono molte persone a rivolgersi direttamente al pronto soccorso. «Dal mese di giugno», dice il primario Alberto Albani, «l’afflusso è aumentato del 30 per cento», al pronto soccorso. Il periodo è «micidiale», visto che gli accessi subiscono un’impennata, e la causa va ricercata proprio negli «scompensi» provocati dal caldo «in particolare nelle persone anziane». L’arrivo in ospedale non sempre si traduce in ricovero. «Alcuni vengono rimandati a casa, altri li ricoveriamo ma i posti letto per gli anziani sono quelli che sono, cioè non sempre sono sufficienti per cui cerchiamo di fronteggiare la situazione con gli spazi a disposizione. In alcuni casi è inevitabile il ricorso ai corridoi», in Geriatria, per la sistemazione dei letti in eccesso. L’alternativa, per chi si sente poco bene, è di rivolgersi «ai medici di base e ai distretti, visto che ci sono delle patologie che comunque possono essere affrontate in queste sedi», dice sempre Albani consigliando di non scegliere sempre e comunque l’ospedale. Anche perché, specie in alcuni giorni, c’è il rischio di doversi mettere in fila per ore, al pronto soccorso, visto il gran numero di pazienti. Un giorno nero, durante la settimana, è il lunedì quando molti raggiungono il pronto soccorso non avendo potuto contare sui medici di base nel fine settimana.
Nei momenti di particolare affollamento del pronto soccorso, un codice verde può restare in sala di attesa anche per cinque o sei ore, sempre che la persona interessata non decida di abbandonare l’impresa e di tornarsene a casa. E ci sono dei frangenti in cui si è toccata la punta massima di 25 persone “in coda”, che aspettavano di essere visitate. Il problema non è di carenza di personale, fa notare Albani annunciando che «ci sono tre medici in più, assunti a tempo determinato», per fronteggiare il buco che si è creato in organico nel momento in cui sono andati via dei medici. Ora speriamo in uno sblocco dei concorsi per il personale, per puntare alla stabilizzazione», dice sempre il primario.
Da Albani arrivano anche dei suggerimenti per fronteggiare l’ondata di caldo di questi giorni. «Bisogna evitare di uscire nelle ore calde, alimentarsi in maniera leggera, preferendo verdura e frutta, bagnarsi frequentemente al mare, se si è in spiaggia». Potendo scegliere gli orari, è «meglio uscire la mattina presto e nel tardo pomeriggio, rimanendo in casa nelle ore più calde, con le finestre aperte. Meglio indossare capi di abbigliamento di colore chiaro». Un suggerimento, da Albani, anche per chi si sottopone a trattamento ipertensivo: «con il caldo si dovrebbe ridurre, ma sotto controllo medico».
©RIPRODUZIONE RISERVATA