Calice di Toyo Ito Mascia lo trasferirà all’università
Il sindaco in attesa dell’autorizzazione del magistrato «I cittadini mi chiedono di spostarlo da piazza Salotto»
PESCARA. Il Calice di Toyo Ito, l’opera voluta fortemente in piazza Salotto dal precedente sindaco D’Alfonso, andata in frantumi dopo appena 64 giorni dalla sua inaugurazione, finirà quasi certamente all’università di Pescara. Più precisamente, all’esterno della facoltà di Architettura. È questo il progetto che il sindaco Mascia ha già avviato per trasferire l’opera al più presto.
«Pescara», ha rivelato il primo cittadino, «chiede lo spostamento dello Huge wine glass (così è stato chiamato il Calice, ndr) da piazza Salotto. Lo testimoniano le decine di mail e telefonate che quasi quotidianamente ricevo in Comune. I cittadini, a tre anni dal cedimento della struttura, vivono quel manufatto come un orpello, non lo sentono come parte del tessuto cittadino».
Qualche giorno fa Mascia ha convocato l’ufficio legale dell’ente e l’avvocato esterno Carlo Montanino, che rappresenta il Comune nel contenzioso legale per il Calice, per studiare un piano per il trasferimento dell’opera. In sostanza, Montanino dovrà chiedere un incontro con il magistrato, che si occupa dell’inchiesta sulla rottura dello Huge wine glass, per verificare la possibilità di ottenere l’autorizzazione allo spostamento dell’opera, prima che si chiuda il fascicolo. «Intanto», ha aggiunto Mascia, «nei prossimi giorni incontrerò il rettore della facoltà di Architettura per valutare l’ipotesi di un trasferimento del manufatto in una collocazione prossima alla stessa facoltà di Architettura».
Il sindaco ha già pensato a una sistemazione alternativa, se non si riuscisse a realizzare il trasloco all’università. «Si potrebbe pensare», ha sottolineato, «a una rotatoria artistica, come quella prossima al tribunale, a ridosso del nuovo complesso residenziale Caldora».
Mascia ha ricordato, in proposito, che lo stesso artista che ha ideato il Calice, Toyo Ito, si sarebbe espresso favorevolmente su una diversa dislocazione dell’opera. Ma la vicenda giudiziaria non è ancora finita. Tempo fa, c’è stato il deposito delle perizie da parte dei tecnici incaricati dal magistrato. Perizie che imputano il cedimento alla ditta che ha realizzato l’opera, la Clax Italia, per una «errata tecnica costruttiva, o per l’inadeguatezza del ciclo di lavorazione».
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