I vigili del fuoco dopo aver spento l'incendio in via Monte Bolza (fotoservizio di Giampiero Lattanzio)

Cane muore carbonizzato nel camper in fiamme 

Paura in via Monte Bolza. Il mezzo era parcheggiato sotto a un palazzo dove  l’occupante aveva l’obbligo di dimora. I residenti ne avevano chiesto la rimozione

PESCARA. Quel camper non lo voleva nessuno lì, sotto ai due palazzi di via Monte Bolza. Da luglio è stato un continuo di esposti e richieste di sopralluoghi da parte dei residenti che hanno scritto a tutti: Comune, questura, Asl e polizia municipale, per segnalare la presenza di quella casa senza ruote, con gli scarichi delle acque reflue direttamente nel tombino del piazzale e, negli ultimi tempi, anche di un cane a fare compagnia ai due padroni: un parcheggiatore che lavora “in proprio” davanti all’ospedale e la sua compagna straniera. Tanti esposti, tanti sopralluoghi e sempre la stessa risposta: il camper lì ci può stare. Anzi, ci deve stare perché, quello che non era stato detto ai residenti, in quel camper, il suo occupante, sottoposto a libertà vigilata, aveva l’obbligo di permanenza nelle ore notturne.

Il camper distrutto dal rogo

Ieri pomeriggio, però, il camper ha preso fuoco. Sotto a uno dei due palazzi di via Monte Bolza, vicino alle auto parcheggiate e ai cassonetti. Ha preso fuoco ed è andato distrutto ingoiandosi purtroppo anche il povero cane della coppia, morto carbonizzato mentre i padroni erano fuori. È successo intorno alle 19 quando lungo la traversa di via Rigopiano sono arrivati vigili del fuoco guidati dal caposquadra Pasquale Olivieri, con i residenti impauriti e pieni di rabbia e i due “inquilini” che al loro rientro si sono trovati di fronte la fine di tutto quello che avevano. Dell’unico tetto che avevano. Sull’origine dell’incendio i vigili del fuoco per ora non si sbilanciano, anzi, fino a ieri sembra che non sia stato trovato nulla che possa far pensare a un’origine dolosa. La squadra Mobile, però, dopo il primo intervento della Volante, vuole andare a fondo, per capire e ricostruire le cause di un incendio che solo per un caso non si è trasformato in una enorme tragedia: all’interno del camper c’erano le bombole del gas che i vigili del fuoco hanno fatto in tempo a tirare fuori. Ma resta la rabbia. Degli abitanti del camper, rimasti senza casa, e dei residenti di via Monte Bolza che da mesi segnalavano i rischi di ordine pubblico e sicurezza.

L'interno del camper dopo il rogo

A una delle ultime segnalazioni per i problemi igienico- sanitari dovuti allo stazionamento di quel camper, la risposta della Asl il 13 settembre è stata la seguente: «Si prende atto che il mezzo è stato dichiarato privo di assicurazione e non funzionante, pertanto non consente lo spostamento dello stesso, Le acque di scarico derivanti dal servizio igienico all’interno del caravan vengono fatte confluire in un tombino in prossimità del mezzo. Si comunica che il degrado urbano rappresentato non rientra nelle competenze del servizio di Igiene e sanità pubblica».

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