Caos in reparto, indagine interna E cresce la protesta dei medici  

La Asl chiede una relazione a Oncologia sulle condizioni del paziente deceduto e l’assalto dei parenti Ieri la visita dell’assessore regionale alla Sanità, Verì: «Servono guardie giurate nei punti più sensibili»

PESCARA. La Asl di Pescara apre un’indagine interna per capire nel dettaglio cosa è successo nel reparto di Oncologia dell’ospedale Spirito Santo venerdì, quando alle sette del mattino un gruppo di 40 persone, tutte di etnia rom, ha fatto incursione nel reparto al quinto piano e scatenato il putiferio dopo che il medico ha annunciato il decesso di un loro familiare. Un episodio che riaccende i riflettori sulle precarie condizioni di lavoro del personale sanitario all’interno degli ospedali, dopo il caso del Pronto soccorso di Foggia: in poche ore gli esponenti della politica abruzzese e non solo esprimono solidarietà al reparto oncologico e si schierano con il personale medico aggredito verbalmente.
L’INDAGINE DELLA ASL La direzione generale della Asl di Pescara vuole fare chiarezza sull’episodio: è per questo che ha aperto un’indagine interna e chiesto un’approfondita relazione ai vertici del reparto di Oncologia su quello che è accaduto. Una parte del documento è stata già consegnata all’azienda sanitaria. Il rapporto servirà per chiarire quali erano le condizioni del paziente, un uomo di mezza età sottoposto a cure oncologiche, e la dinamica dell’episodio. Nei giorni precedenti, la famiglia aveva chiesto ai medici di poter riportare il paziente a casa. Ma, date le sue condizioni, i medici hanno ritenuto necessario prolungare il ricovero. Alla notizia del decesso dell’uomo, i familiari hanno dato in escandescenza: hanno bloccato la porta del reparto con un piede, hanno fatto irruzione ed è scoppiato il caos nel reparto.
SOLIDARIETà DELLA POLITICA Dopo l’aggressione, la politica scende in campo mostrando solidarietà a medici e infermieri. A visitare il reparto, ieri mattina è stata l’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì, accolta dal direttore generale della Asl Pescara Vero Michitelli, dal direttore sanitario Rossano Di Luzio, dal dottore Francesco Malorgio, in rappresentanza del direttore Uoc Oncologia Giordano Beretta. «Si tratta di un’emergenza a livello nazionale e di un problema di natura culturale», dice Verì, «il nostro compito è portare la cura e l’assistenza a tutti i cittadini, ma è fondamentale che venga garantita la sicurezza di chi lavora e di chi è ricoverato. Per questo la direzione ha organizzato la vigilanza nei punti strategici dell’ospedale, ed è stato un bene che sia intervenuta prontamente la guardia giurata». La visita dell’assessore Verì è stata anche occasione di confronto con l’azienda sanitaria «per discutere sulla presenza delle guardie giurate nei reparti più sensibili».
medici VERSO LO SCIOPERO A pochi giorni dalla dichiarazione dello stato di agitazione da parte della Fimmg (Federazione medici di medicina generale), il segretario regionale Mauro Petrucci, torna a denunciare l’emergenza. «Non passa giorno senza che vengano registrati atti di violenza verbale e fisica nei confronti degli operatori della sanità», dice, «sono sempre maggiori le difficoltà in cui si trovano ad operare a causa delle inadeguate risorse frutto di continui tagli, carenze di personale e burocrazia asfissiante che, oltre a gravare sempre di più sul loro operato, provocano esasperazione anche nei pazienti». È per questo motivo che la Fimmg, insieme alle altre sigle sindacali, si prepara agli scioperi. «Siamo pronti a scendere in piazza e scioperare», continua Petrucci, «facciamo appello a chi di dovere per rivedere il proprio atteggiamento nei confronti del servizio sanitario, e intervenire con urgenza con provvedimenti e atti concreti per mettere fine a questa deriva di inciviltà».
«CONDANNE ESEMPLARI» «Questi episodi non devono essere tollerati», dichiara la presidente dell’Ordine dei Medici Maria Assunta Ceccagnoli, «auspichiamo condanne esemplari per i responsabili di tali gesti e la necessità di maggiore sorveglianza all’interno delle strutture sanitarie». Condanna l’episodio di violenza anche l’Ordine delle professioni infermieristiche di Pescara: «Gli episodi di violenza, verbale o fisica, sono inaccettabili e non devono essere tollerati. Compromettono la serenità e la sicurezza dell’ambiente di cura, ma rappresentano anche un atto di grave ingiustizia nei confronti di chi lavora ogni giorno al servizio della comunità».
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