ABRUZZO / L'EPIDEMIA
Caos nei condomini:«Noi amministratori dimenticati da tutti»
Lo sfogo di Pagliara: «Mancano linee guida per le assemblee, così gli incentivi annunciati per la casa sono inapplicabili»
PESCARA. «Noi amministratori di condominio siamo stati dimenticati dallo Stato. Non abbiamo ricevuto linee guida e non riusciamo a lavorare con serenità. C’è tanta confusione». A parlare è Grazia Pagliara, amministratore di condominio di Pescara e responsabile regionale dell’Acap (Associazione condominiale amministratori e proprietari) di Abruzzo, Marche e Umbria, che racconta le difficoltà che sta attraversando la categoria nella fase due dell’emergenza sanitaria.
NIENTE ASSEMBLEE. «Il governo ha annunciato ecobonus e sismabonus», spiega Pagliara, «ma per far sì che possano essere approvati lavori di manutenzione straordinaria di un immobile, e quindi usufruire di questi incentivi, noi dobbiamo fare le assemblee di condominio e, di conseguenza, raggruppare una serie di persone in locali idonei applicando i dispositivi e i protocolli di sicurezza. Nessuno, però, ci dice come fare. Non esiste una regolamentazione. Da una parte le assemblee telematiche non sono fattibili: il limite tecnologico è legato al numero dei partecipanti e molte difficoltà tecniche sono spesso un limite insormontabile che pregiudica la partecipazione soprattutto degli anziani. Dall’altra parte, gli assembramenti restano vietati e il codice civile riformato pone un tetto al numero di deleghe presentabili».
IL CAOS NORMATIVO. «Noi lavoriamo nell’ombra al pari di molti dopolavoristi improvvisati», spiega l’amministratore di condominio Daniela Bernasconi, di Milano, che collabora con lo studio Pagliara, «ma siamo responsabili, sia in sede civile che penale, della sicurezza delle persone e dell’investimento economico più rilevante che hanno fatto nella vita: la casa. Il legislatore in questa selva di decreti che ogni giorno vengono emanati e che noi dobbiamo conoscere, interpretare e applicare, si è dimenticato della nostra professione. Persino nell’ultimo Decreto Rilancio non si fa menzione degli amministratori di condominio. Ad oggi, dunque, sono stati pubblicizzati bonus dallo Stato del 110% che al momento sono inapplicabili. Serve la possibilità di effettuare delibere certe e non impugnabili».
LE DISTANZE. Le varie associazioni dibattono circa la distanza da tenere nel caso di eventuali assemblee all’aperto ma, anche in questo caso, si pone il problema della privacy e dello spazio da dedicare per l’attività. «In mancanza di linee certe ogni amministratore sta interpretando la norma in maniera autonoma», dice Bernasconi.
La pescarese Pagliara ha chiesto agli alberghi della città di avere a disposizione le sale riunioni che dovrebbero essere sanificate e munite di tutti i dispositivi di protezione. «Ma quanto verrebbe a costare ad un condominio?», si domanda Pagliara. «Non sarebbe sufficiente una sola assemblea per deliberare lavori che sarebbero di notevole entità economica».
LE RESPONSABILITÀ. Come sottolineato dall’avvocato Carlo Pikler di Roma, «le responsabilità che riguardano l’amministratore sono aumentate con il nuovo protocollo Covid, andando ad ampliare le competenze del professionista oltre quanto previsto dall’articolo 1130 del codice civile». «Se a seguito di un’assemblea, una persona risultasse positiva al Covid, noi amministratori saremmo investiti di responsabilità penali», dice Pagliara. «Servono fatti, norme chiare. Gli amministratori vivono la vita vera del condominio gestendo le famiglie ed il patrimonio edilizio italiano. Si deve dar loro il modo di lavorare con serenità. Da qui parte la vera ripresa».
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