Carcere Pescara, bombola di gas esplode in cellaDue detenuti ricoverati in prognosi riservata
Due romeni feriti per l'esplosione di una bombola di gas. A causa delle loro condizioni di salute, in nottata sono stati trasferiti uno all'ospedale San'Eugenio di Roma e l'altro al centro grandi ustionati di Padova
PESCARA. Colpa di una bombola che è esplosa, o forse ha solo preso fuoco. Come sia andato l'incidente di ieri sera nel carcere di San Donato non è ancora chiaro. Quel che è certo è che due detenuti romeni sono rimasti feriti gravemente e ora sono ricoverati in prognosi riservata con ustioni importanti.
Il più grave ha ustioni sul 60% del corpo e nella notte è stato trasferito al centro grandi ustionati di Padova. L'altro è ricoverato all'ospedale Civile di Pescara. L'incidente è avvenuto ieri sera nel carcere di San Donato intorno alle 20. Gli agenti della polizia penitenziaria stanno ancora lavorando per ricostruire la dinamica di quello che è accaduto.
Per il momento c'è solo una prima e sommaria ricostruzione secondo la quale i due detenuti sarebbero rimasti feriti mentre erano in cella ad armeggiare con le bombole del gas.
I detenuti, infatti, secondo il regolamento, sono autorizzati a tenere una bombola a testa per riscaldare le bevande. Capita però spesso, spiegano persone che conoscono l'ambiente, che all'interno della stessa cella si utilizzino più bombole insieme per cucinare. L'ipotesi quindi è che proprio durante una di queste manovre per unire diverse bombole si sia provocato uno scoppio o una fiammata che ha investito i due detenuti.
«Non abbiamo ancora chiarito cos'è successo», spiega il direttore del carcere Franco Pettinelli, «ma dalle prime informazioni che mi sono arrivate posso dire che è stato un incidente».
I due detenuti feriti sono stati immediatamente soccorsi dalla polizia penitenziaria e dal personale sanitario del carcere e fatti trasportare in ospedale dalle ambulanze del 118.
All'arrivo in ospedale le condizioni di uno dei due, Ioan Ciobanu, romeno di 59 anni, sono sembrate subito gravissime. L'uomo non era cosciente e, secondo un primo esame, ha ustioni sul 60% del corpo probabilmente perchè al momento dell'incidente era il più vicino alle bombole.
I sanitari del 118 in nottata hanno organizzato per lui un trasporto in ambulanza con medico autista e infermiere. L'uomo è stato così portato al Centro grandi ustionati di Padova. In prognosi riservata anche l'altro detenuto ferito, Nelu Ciuraru di 40 anni, che presenta ustioni sul 20-25% del corpo. Dopo essere stato ricoverato nel reparto di Chirurgia generale del civile è stato trasferito all'ospedale San'Eugenio di Roma.
Il più grave ha ustioni sul 60% del corpo e nella notte è stato trasferito al centro grandi ustionati di Padova. L'altro è ricoverato all'ospedale Civile di Pescara. L'incidente è avvenuto ieri sera nel carcere di San Donato intorno alle 20. Gli agenti della polizia penitenziaria stanno ancora lavorando per ricostruire la dinamica di quello che è accaduto.
Per il momento c'è solo una prima e sommaria ricostruzione secondo la quale i due detenuti sarebbero rimasti feriti mentre erano in cella ad armeggiare con le bombole del gas.
I detenuti, infatti, secondo il regolamento, sono autorizzati a tenere una bombola a testa per riscaldare le bevande. Capita però spesso, spiegano persone che conoscono l'ambiente, che all'interno della stessa cella si utilizzino più bombole insieme per cucinare. L'ipotesi quindi è che proprio durante una di queste manovre per unire diverse bombole si sia provocato uno scoppio o una fiammata che ha investito i due detenuti.
«Non abbiamo ancora chiarito cos'è successo», spiega il direttore del carcere Franco Pettinelli, «ma dalle prime informazioni che mi sono arrivate posso dire che è stato un incidente».
I due detenuti feriti sono stati immediatamente soccorsi dalla polizia penitenziaria e dal personale sanitario del carcere e fatti trasportare in ospedale dalle ambulanze del 118.
All'arrivo in ospedale le condizioni di uno dei due, Ioan Ciobanu, romeno di 59 anni, sono sembrate subito gravissime. L'uomo non era cosciente e, secondo un primo esame, ha ustioni sul 60% del corpo probabilmente perchè al momento dell'incidente era il più vicino alle bombole.
I sanitari del 118 in nottata hanno organizzato per lui un trasporto in ambulanza con medico autista e infermiere. L'uomo è stato così portato al Centro grandi ustionati di Padova. In prognosi riservata anche l'altro detenuto ferito, Nelu Ciuraru di 40 anni, che presenta ustioni sul 20-25% del corpo. Dopo essere stato ricoverato nel reparto di Chirurgia generale del civile è stato trasferito all'ospedale San'Eugenio di Roma.
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