Caro gasolio, la marineria in piazza
Si allarga ancora il fronte della protesta: oggi la mobilitazione prosegue ad Ancona
PESCARA. La protesta della marineria, che è ferma in molti porti da domenica per contrastare il caro gasolio, non si ferma. Anzi, i pescatori stanno cercando di ampliare il fronte, coinvolgendo chi ha deciso di non aderire. Ieri, ad esempio, un gruppo partito da Pescara ha raggiunto Porto Santo Stefano (Grosseto) per chiedere la partecipazione massiccia anche dei colleghi toscani ed è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine visto che alcuni pescherecci sono comunque andati in mare e la tensione è salita parecchio, ha spiegato Lucio Di Giovanni direttamente dalla banchina dell’Argentario. È stato coinvolto il prefetto di Grosseto, Paola Berardino, che ha annunciato di «farsi portavoce presso il Governo centrale delle istanze dei pescatori». La categoria chiede «di trovare soluzioni che alleggeriscano il carico tributario e contributivo e l'apertura di un tavolo che possa monitorare lo stato crisi dell'intero settore ittico».
Anche oggi si annuncia una giornata all’insegna della contestazione. Le marinerie manifesteranno contro il caro gasolio ad Ancona, alle 11, in zona Madracchio dove «arriveranno non solo dalle Marche, ma anche dall'Abruzzo, e si prevede una affluenza importante perché il tema è molto sentito da tutti gli armatori e marinai», è stato annunciato da Ancona ricordando i motivi dello stato di agitazione. «A differenza di altre imprese non possiamo scaricare il costo sul prodotto, perché il pescato va all'asta. Dal governo stiamo ancora attendendo i 20 milioni promessi per affrontare il caro gasolio, così come gli sgravi fiscali. E siamo ancora in attesa di avere ristoro per il fermo biologico del 2021 oltre ad aver fatto richiesta di estendere il fermo bellico a tutto il Mediterraneo».
E mentre la tensione passa anche per altri porti, ad esempio a San Benedetto del Tronto i pescatori hanno presidiato il porto per impedire che fosse messo all'asta il pesce proveniente da altre zone, la questione del caro gasolio è stata affrontata nel corso della Conferenza delle Regioni, su richiesta del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio. Il presidente della Conferenza, Massimiliano Fedriga, ha «raccolto le questioni sollevate e ha investito la Commissione Agricoltura per produrre una posizione unitaria delle Regioni da sottoporre al Governo nella prima occasione utile». (f.bu.)
Anche oggi si annuncia una giornata all’insegna della contestazione. Le marinerie manifesteranno contro il caro gasolio ad Ancona, alle 11, in zona Madracchio dove «arriveranno non solo dalle Marche, ma anche dall'Abruzzo, e si prevede una affluenza importante perché il tema è molto sentito da tutti gli armatori e marinai», è stato annunciato da Ancona ricordando i motivi dello stato di agitazione. «A differenza di altre imprese non possiamo scaricare il costo sul prodotto, perché il pescato va all'asta. Dal governo stiamo ancora attendendo i 20 milioni promessi per affrontare il caro gasolio, così come gli sgravi fiscali. E siamo ancora in attesa di avere ristoro per il fermo biologico del 2021 oltre ad aver fatto richiesta di estendere il fermo bellico a tutto il Mediterraneo».
E mentre la tensione passa anche per altri porti, ad esempio a San Benedetto del Tronto i pescatori hanno presidiato il porto per impedire che fosse messo all'asta il pesce proveniente da altre zone, la questione del caro gasolio è stata affrontata nel corso della Conferenza delle Regioni, su richiesta del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio. Il presidente della Conferenza, Massimiliano Fedriga, ha «raccolto le questioni sollevate e ha investito la Commissione Agricoltura per produrre una posizione unitaria delle Regioni da sottoporre al Governo nella prima occasione utile». (f.bu.)