Case confiscate e mai assegnate, ora il Comune rischia di perderle 

La denuncia del Pd: «Immobili concessi all’amministrazione ma non ancora utilizzati dopo due anni» Lo Stato potrebbe riprenderseli. Il nuovo dirigente avvia i controlli: primi provvedimenti tra 10 giorni

MONTESILVANO. Beni confiscati alla criminalità organizzata che, dopo essere stati assegnati al Comune di Montesilvano, rischiano di tornare di proprietà dello Stato per la mancata registrazione o il non utilizzo degli stessi. È questo il grido d’allarme lanciato dalle opposizioni in consiglio comunale che sul tema hanno convocato una commissione Garanzia con l’intento non solo di conoscere lo stato dell’arte, ma soprattutto di sollecitare un rimedio prima che sia troppo tardi. Promotori dell’iniziativa sono stati i consiglieri del Pd e del M5S che, attraverso la commissione presieduta dal dem Antonio Saccone, hanno convocato il nuovo dirigente comunale Fabio Ciarallo per chiedere informazioni. «Negli ultimi anni, grazie al lavoro delle forze dell’ordine e dell’Agenzia per i beni confiscati alla criminalità», ricorda Saccone, «diversi immobili sono stati assegnati al Comune. Il problema però è che finora, di questi beni, la maggior parte risulta ancora inutilizzata e di molti manca la registrazione in conservatoria. E il rischio è che l’Agenzia possa tornare sui suoi passi». Seppure non tassativo, il tempo a disposizione per formalizzare tutta la documentazione sarebbe di due anni. Lasso di tempo che, in alcuni casi, è stato anche superato. «Il nuovo dirigente che ringrazio», prosegue, «essendo entrato in servizio da poco, ci ha chiesto una decina di giorni per entrare in possesso di tutte le informazioni».
Passando ai beni confiscati a Montesilvano, l’elenco si compone di 9 voci: i primi due appartamenti sono quelli di via L’Aquila e via Adige, entrambi acquisiti al patrimonio, registrati in conservatoria e affidati in comodato d’uso all’associazione nazionale carabinieri (il primo) e alle associazioni Missione Possibile e Vincenziane (il secondo). C’è poi l’appartamento al civico 14 di via Mincio, che dal 2019 è stato acquisito al patrimonio, e quello di via Vestina, acquisito nel 2020, così come due garage sempre sul chilometro lanciato. Tali beni necessitano, quindi, della registrazione in Conservatoria prima di essere utilizzati per scopi sociali. Si passa poi in via Agostinone dove, anche in questo caso, i beni confiscati e assegnati al Comune sono due, un appartamento e un garage appartenuti a un sodalizio criminale affiliato alla camorra. Quanto all’iter, per ora l’ente comunale è entrato solamente in possesso delle chiavi degli immobili. A completare l’elenco dei beni confiscati c’è, infine, l’appartamento al civico 6 di via Isonzo, recentemente sgomberato e che, anche in questo caso, ha registrato la sola consegna delle chiavi e necessita dell’acquisizione nel patrimonio e della registrazione in Conservatoria.
A breve, inoltre, la lista dei beni si amplierà con un appartamento in via Mosa che deve essere sgomberato dai proprietari che ne hanno perso il possesso a seguito della confisca.