Cavalli per le corse sul lungofiume

I carabinieri scoprono due stalle abusive, sotto sequestro gli animali

MONTESILVANO. Due cavalli per le corse clandestine, due stalle abusive costruite tra i rifiuti a cinquanta metri dal fiume Saline, tre bighe. Sono stati i carabinieri a scoprire la base di un gruppo di rom tirata su senza lo straccio di un'autorizzazione.

Durante un controllo nella zona del lungofiume, al di là dell'ex discarica di Villa Carmine, i carabinieri si sono trovati davanti due cavalli liberi, al di sotto di uno dei cavalcavia dell'autostrada A/14. A cento metri dagli animali, i carabinieri, diretti dal comandante Enzo Marinelli, hanno scoperto due stalle abusive costruite con tavole di legno: baracche coperte con teli di plastica, realizzate in una zona demaniale senza autorizzazione.

Davanti a una delle stalle, sono state trovate anche tre bighe azzurre e, appese alle pareti, le briglie di cuoio per guidare i cavalli. Dentro a una delle stalle, un tappeto di paglia e secchi pieni d'acqua pulita.  Alla seconda stalla, distante dieci metri dalla prima, i carabinieri sono arrivati da un percorso sterrato: la seconda baracca, con cumuli di escrementi a terra, è sembrata abbandonata. Ma il percorso sterrato per raggiungerla, tagliando un campo di erba alta, è praticabile, segno che la zona è battuta di continuo.  I cavalli, trovati liberi e senza microchip, sono risultati animali fantasma e senza padrone: per questo, i carabinieri ritengono che il lungofiume di Montesilvano fosse la base di partenza per raggiungere altre strade impervie per le corse clandestine dei cavalli. 

Dopo l'intervento dei veterinari della Asl di Pescara, i due animali sono stati sequestrati: ora sono stati affidati a un maneggio. I reati ipotizzati dai carabinieri sono l'abbandono e il maltrattamento di animali.  È caccia ai padroni dei cavalli: in base alle testimonianze raccolte, si tratta di una famiglia di rom che, abusivamente, si è impossessata di un'area del lungofiume.  Una zona nascosta: per raggiungerla è necessario percorrere la strada lungofiume Saline fino all'incrocio con via Tamigi e, poi, inoltrarsi sul sentiero brecciato che porta all'ex discarica di Villa Carmine e, più avanti, al centro smistamento rifiuti gestito dall'Ecoemme. Proprio accanto alla piattaforma di scarico dei rifiuti ci sono le due stalle abusive: intorno, uno scenario di degrado con quintali di rifiuti abbandonati. 

L'indagine dei carabinieri, adesso, punta a dare un nome e un cognome ai proprietari dei cavalli: si cerca tra le famiglie di rom di Montesilvano e Città Sant'Angelo ma gli indizi, a oggi, si contano sulle dita di una mano.  Il controllo, comunque, ha già centrato un primo risultato: i cavalli sono accuditi in strutture idonee. Il nome e il luogo dove si trova il maneggio vengono tenuti riservati per evitare spedizioni di rom mirate a riprendersi i cavalli sotto sequestro.

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