Cepagatti, cacciatore ferito colpito a una gamba per errore
L’impiegato di Montesilvano era andato a cacciare la lepre. Ha una prognosi di 15 giorni Il pensionato pescarese che ha fatto partire il colpo per sbaglio rischia una denuncia per lesioni
CEPAGATTI. Per una volta si è ritrovato dall’altra parte della barricata, vittima di quei pallini con cui anche lui avrebbe voluto ferire qualche lepre. Perché un cacciatore non lo ha visto e gli ha impallinato una gamba. Lui, un impiegato del comune di Pescara che vive a Montesilvano e ha 54 anni, è finito in ospedale, ma per fortuna se l’è cavata con 15 giorni di prognosi. È finita male ma poteva finire peggio la battuta di caccia alla lepre organizzata ieri mattina da due diversi gruppi nelle campagne di Cepagatti.
Secondo la ricostruzione effettuata dai carabinieri della compagnia di Pescara due gruppi di cacciatori ieri mattina si sono ritrovati casualmente nella stessa zona, a Fosso Lupo, per cacciare la lepre. Intorno alle 5.40 i due gruppi, composti rispettivamente da tre e due persone, erano nascosti tra i cespugli quando è apparsa una lepre.
A quel punto, spiegano gli uomini del capitano Claudio Scarponi, tutti e due i gruppi di cacciatori hanno fatto fuoco verso l’animale. Uno dei colpi esplosi dal gruppetto composto da due cacciatori, però, è finito nel cespuglio in cui erano nascosti gli altri tre cacciatori. Uno dei tre è stato colpito dai pallini esplosi dalla cartuccia a una gamba e anche il suo cane è rimasto ferito dal colpo di fucile.
L’uomo è stato subito soccorso dai suoi due compagni. Anche il cacciatore che lo ha ferito, un pensionato pescarese di 67 anni, e il suo compagno, appena si sono resi conto di cosa era successo sono corsi ad aiutare il ferito e l’hanno accompagnato all’ospedale di Pescara.
I medici del Pronto soccorso hanno medicato l’uomo ed estratto tutti i pallini che si erano conficcati nel polpaccio. Secondo i sanitari guarirà in 15 giorni. L’uomo che lo ha ferito, invece, ora rischia una denuncia per lesioni.
La disavventura del cacciatore poteva finire molto peggio. Soltanto negli ultimi mesi in Abruzzo ci sono state due vittime di colpi sparati da cacciatori e finiti dove non avrebbero dovuto. A luglio un pensionato di Tornareccio è morto, colpito da una fucilata partita per errore mentre diversi cacciatori si esercitavano al poligono.
Sempre in estate un ex operaio Sevel di Casalbordino è stato ucciso per errore di notte, mentre girava per le campagne. Un conoscente l’ha scambiato per un cinghiale e gli ha sparato. Nelle scorse settimane, poi, nel resto d’Italia ci sono stati altri due incidenti di caccia mortali. Nel primo, nel Pavese, è morto un ragazzo di 16 anni, ucciso da una fucilata esplosa per errore dal suo amico. Nel secondo, nel Bergamasco, è morto un cacciatore 64enne per un colpo partito accidentalmente dal fucile del nipote di 25 anni.
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