Cepagatti, muore a 24 anni travolto da un'auto

Il giovane lavorava alla clinica Spatocco di Chieti e stava rincasando con il motorino dopo la festa del Pescara calcio. Indagato l’automobilista di 21 anni: aveva il tasso alcolico oltre i limiti consentiti

CEPAGATTI. «Stavo cambiando la radio, ho sentito un botto, poi ho capito quello che avevo investito». È la vita che se ne va raccontata direttamente da chi l'ha spezzata, quella vita, ubriaco e distratto alla fine di una nottata di festa. Francesco Pesce avrebbe compiuto 24 anni il 5 luglio. Alle cinque di ieri mattina stava tornando a casa in motorino quando quel ragazzo di 21 anni l'ha travolto con la macchina.

Ausiliario alla clinica Spatocco di Chieti da sei mesi, Francesco da poco si era trasferito con la madre e il fratello a Chieti Scalo, a casa della zia, dopo tanti anni di residenza a Cepagatti. È proprio da lì che all'alba di ieri Francesco stava tornando, dopo aver riaccompagnato a casa l'amico con cui era stato a Pescara, per i festeggiamenti della squadra in serie A.

In sella al suo Peugeout 100, il motorino con cui si muoveva con il casco integrale, Francesco è a un passo da casa quando incappa nella Fiat Punto condotta da A.B., 21 anni, neopatentato di Pescara domiciliato a Vicoli.

Francesco procede lungo la statale 81 da Cepagatti verso Villanova quando sul rettilineo, dalla direzione opposta, arriva quella Punto amaranto. Francesco non sa che da qualche minuto l'automobilista che segue quella vettura sta lampeggiando ripetutamente al conducente della Punto, perchè quello sbanda di continuo e procedendo a zig zag invade pericolosamente l'altra corsia. Francesco non lo sa e forse non ha neanche il tempo di accorgersene, perché quella maledetta macchina gli piomba addosso come un missile.

Una scena tremenda a cui assiste incredulo il testimone della vettura che viaggia dietro, un ragazzo di 27 anni di Cepagatti che allerta subito il 118. Francesco è a terra, il suo motorino è spezzato in due ma questo non basta, non è sufficiente, secondo altre testimonianze, a impietosire un gruppo di ragazzi che a bordo di un'altra macchina arrivano, scendono e imprecano. C'è chi giura che ce l'avevano con il povero Francesco, colpevole, secondo loro, di quella infinita tragedia. Ma è solo un attimo, perchè non appena arrivano i soccorsi il gruppetto risale in auto e fila via, lasciando l'altro a raccontare la sua verità. Ed è una verità che serve a poco: quando l'ambulanza di Pianella arriva sul posto, il medico Nando Del Giovane può solo constatare che Francesco è morto, dopo una breve e terribile agonia causata dal taglio dell'arteria femorale. Intanto gli agenti della polizia stradale di Pescara, coordinati dalla dirigente Silvia Conti fanno i rilievi e, come da prassi, verificano anche il livello alcolemico dell'automobilista, illeso nonostante il terribile schianto. L'esito dell'etilometro aggiunge rabbia al dolore, perchè quel giovane neopatentato ha un tasso alcolemico di 1,20, a fronte di un minimo consentito di 0,50: è ubriaco.

A.B., viene indagato per guida in stato di ebbrezza e omicidio colposo (pm Mirvana Di Serio). La stradale gli revoca la patente mentre gli viene fatto anche il prelievo di sangue per gli accertamenti tossicologici finalizzati a verificare se oltre all'alcol avesse fatto uso di droghe. Poi però A.B. torna a casa, mentre Francesco viene portato all'obitorio dell'ospedale di Pescara in attesa del funerale, previsto per domani.

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