PESCARA

Cgil denuncia: "Pronto soccorso inadeguato per tetraplegici ". La Asl chiarisce

Il sindacato denuncia la vicenda di un paziente lasciato per due giorni senza materasso antidecubito. L'azienda sanitaria: "Fatto il possibile e nei tempi utili"

PESCARA. Il Pronto soccorso dell'ospedale di Pescara è sprovvisto di materasso antidecubito, indispensabile per i malati con lesioni midollari, e questa carenza ha creato piaghe da decubito ad un paziente arrivato nel nosocomio per insufficienza respiratoria. E' il responsabile dell’ufficio politiche per la disabilità della Cgil Pescara Claudio Ferrante a portare all'attenzione quanto accaduto venerdì 17 maggio.

A questa denuncia replica la Asl sostendendo che è stato fatto quanto necessario per mettere il paziente nelle migliori condizioni possibili.

Nella nota Ferrante parla di "percorso di malasanità" che ha visto "involontaria vittima un cittadino tetraplegico".

Ferrante racconta così quanto accaduto: “La persona viene presa in cura dal pronto soccorso e si rende necessario il trasferimento in pneumologia, come succede spesso il posto non c’è e vengono fornite le cure sul posto, ma il pronto soccorso è sprovvisto di materasso antidecubito indispensabile per i malati con lesioni midollari. Tale necessità è stata subito comunicata ai sanitari direttamente dal paziente in quanto senza tale presidio il rischio di lesioni è elevatissimo. Risultato? Grazie a tale mancanza arriva un vistoso e preoccupante arrossamento della pelle che fa prefigurare la possibile insorgenza di piaghe da decubito. Domenica 19 maggio mi sono visto costretto a chiamare i carabinieri. Le forze dell’ordine hanno constatato la mancanza del materasso, per il quale il pronto soccorso aveva fatto richiesta. Il materasso è arrivato soltanto nella mattinata di lunedì 20 maggio”.

Il segretario generale della Cgil Pescara Luca Ondifero aggiunge che “Una struttura sanitaria che non ha a disposizione immediata di un materasso a bassa pressione con i relativi cuscini d’aria è la concreta rappresentazione della cattiva gestione di un sistema sanitario che non si prende cura adeguatamente dei pazienti. Il pronto soccorso di Pescara non è più esclusivamente il luogo per affrontare l’emergenza urgenza e per una prima valutazione clinica, ma è diventato un vero e proprio reparto, peraltro mal funzionante”.

Claudio Ferrante continua il suo racconto in qualità di testimone diretto ed evidenzia: “Con la mia carrozzina sono entrato al pronto soccorso ed ho visto pazienti nei corridoi a destra e a sinistra probabilmente in attesa di ricovero; addirittura per poter passare hanno dovuto spostare le barelle di quei poveri pazienti. Scopro che ci sono pazienti al pronto soccorso in attesa di ricovero dal 7 maggio, per stessa ammissione del medico responsabile. Senza parlare della sala d’attesa piena di pazienti in attesa di cure. Certamente la colpa non è dei medici o degli infermieri che sono pochi e hanno pochi mezzi e cercano di fare quello che possono, ma di un sistema sanitario al collasso che non è più in grado di dare risposte alle cure di molti pazienti”.

Il segretario Ondifero conclude: “Bisogna riaffermare il carattere universalistico della sanità pubblica e sono necessarie risorse finanziarie adeguate, incrementi del personale e interventi strutturali che devono riguardare anche il territorio. Chiediamo un incontro urgente alla Direzione ASL di Pescara che non sta dando seguito ad un tavolo di discussione aperto con la nostra organizzazione sindacale già da qualche mese”.

LA  VERSIONE DELLA ASL.

La Asl replica sostenendo che il paziente non è stato assolutamente abbandonato nel Pronto soccorso e che anzi lo stesso è stato messo nelle migliori condizioni possibili nella degenza. L'azienda fa notare che il ricovero è avvenuto nella serata di venerdì e che la richiesta del materassino antidecubito adeguato è stata inoltrata in tempo utile per poterlo avere prima possibile, considerando che c'erano di mezzo sabato e domenica. Nel frattempo è stato prescritta la movimentazione frequente del paziente proprio perhé si trattava di un caso particolare.

Secondo la Asl è stata quindi svolta una tempestiva attività in risposta alle esigenze del paziente. Tanto che il materassino è arrivato lunedì, questa mattina. Per quel che riguarda la indisponbilità del materassino, l'azienda sottolinea come il Pronto soccorso non sia un reparto di degenza e che tali dotazioni vengono richieste a seconda della necessità sia pure temporale. Infine i tempi di attesa e l'affollamento.

In questo caso la Asl risponde con i numeri per rendere chiara a che punto è arrivata la situazione: dal 1 gennaio al 10 maggio ci sono stati ben 1800 accessi in più nel Pronto soccorso di Pescara rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso (da 24.500 circa a 25.865 circa). Un numero che conferma e proietta il Pronto soccorso di Pescara fra i primi in Italia per quel che riguarda gli accessi.