la questura
«Chiamate il 113 se nessuno vi risponde al telefono»
PESCARA. «Se una persona non risponde al telefono, la prima cosa da fare è chiamare le forze dell’ordine senza farsi scrupoli». È un invito al buon senso quello della questura di Pescara: nella...
PESCARA. «Se una persona non risponde al telefono, la prima cosa da fare è chiamare le forze dell’ordine senza farsi scrupoli». È un invito al buon senso quello della questura di Pescara: nella maggioranza dei casi le preoccupazioni potrebbero rivelarsi infondate, ma è proprio quella parte più piccola dei casi che potrebbe cambiare il corso delle vite. Infatti, in caso di malori, si gioca tutto sulla tempestività: è il tempo a fare la differenza. Spesso, infatti, è capitato che un anziano fosse caduto per terra e non riuscisse più a raggiungere il telefono e, in casi come questi, l’intervento delle forze dell’ordine è determinante. In casi del genere, la collaborazione dei vicini di casa è fondamentale: spesso è utile non sottovalutare rumori strani che provengono dall’appartamento accanto.
Poi, la questura ricorda una norma di cautela personale: se un familiare vive lontano, è bene avere il numero di telefono di uno dei vicini di casa in modo da contattarlo in casi di necessità. «È sempre utile poter contare su una persona di fiducia che possa intervenire subito», dice la questura.
Ma quando è necessario iniziare a preoccuparsi? «Il tempo è relativo», sottolinea la questura. Vuol dire che se una persona è solita rispondere al primo squillo, anche un’assenza di un’ora potrebbe rivelarsi allarmante. Se invece non è insolito che una persona non risponda subito, allora, è possibile aspettare un po’ di tempo in più prima di chiamare le forze dell’ordine e richiedere un intervento. È la regola della conoscenza e dell’interpretazione delle abitudini personali. Ma anche questa non è una regola infallibile.
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