Chieti, nuovo ospedale: Maltauro denuncia i ritardi della Asl
L'amministratore delegato Alberto Liberatori: «Una gestione della procedura non improntata ai canoni di imparzialità e trasparenza»
CHIETI. «Una condotta gravemente illegittima», «un'istruttoria decisamente e colpevolmente superficiale», «una gestione della procedura non improntata ai canoni di imparzialità e trasparenza». Sono le accuse formulate nei confronti della Asl Lanciano Vasto Chieti da Alberto Liberatori, amministratore delegato dell'impresa di costruzioni Maltauro (Icm), il colosso veneto che insieme alla Abp Nocivelli è proponente del project financing per il nuovo ospedale di Chieti.
Dopo mesi di silenzio, durante i quali ha subito attacchi durissimi, Maltauro esce allo scoperto e con una lettera denuncia i ritardi da parte della Asl nel procedimento di verifica della fattibilità del project financing, cui dovrebbe seguire il bando di gara europeo per la realizzazione del nuovo nosocomio in sostituzione dell'attuale, secondo i tecnici non sicuro staticamente e sismicamente. Una gara tesa alla realizzazione di una struttura dal costo di circa 225 milioni a totale carico del privato che in cambio ottiene la gestione per 30 anni, nella quale l'Icm, secondo la legge, avrà il diritto di prelazione. La lettera arriva in concomitanza con l'invio, caratterizzato ancora una volta da polemiche con il direttore dell'azienda teatina, Pasquale Flacco, che ha revocato l'incarico al rup Filippo Manci, da parte della Asl alla Presidenza della Giunta, dell'istruttoria sul project financing. Una fase innescata dalla diffida del presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, nei confronti della stessa azienda, accusata di non aver dato risposte per oltre anni, e per questo esautorata dalla gestione della pratica. Ieri il consigliere di Forza Italia Mauro Febbo ha per l'ennesima volta sottolineato la contrarietà all'opera, contro la quale si sono schierati i consiglieri del Movimento 5 Stelle.
Nella lettera inviata il 10 maggio scorso si diffida la Asl a completare l'iter «con cortese urgenza», con contestuale minaccia di azioni legali. L'ad ricorda che la Asl ha già sforato, e di molto, i tempi, visto che la Icm aveva consegnato la proposta di project financing il 19 luglio 2016, e l'amministrazione pubblica, come dice la legge, «avrebbe dovuto esprimere perentoriamente la propria determinazione finale in ordine alla fattibilità entro tre mesi», ovvero il 17 ottobre 2016. La lettera della Icm è destinata a infiammare ancor di più il clima intorno alla vicenda del project che prevede la realizzazione del nuovo ospedale, strumento scelto per risolvere la problematica dal presidente D'Alfonso e dall'assessore al ramo, Silvio Paolucci. Per la Icm, la Asl ha assunto «una grave e colpevole condotta dilatoria assunta dall'intesta Asl nella gestione della procedura in parola», facendo l'esempio di certificazioni relative al il diritto al lavoro dei disabili, prima censurate e poi dichiarate regolari. «Un esempio - scrive l'ad della Icm - che conferma la condotta gravemente illegittima dell'intestata Asl e mostra in tutta la sua evidenza i contorni di un'istruttoria decisamente e colpevolmente superficiale che lascia intravedere una gestione della procedura non improntata ai canoni di imparzialità e trasparenza che debbono sempre informare l'attività della Pubblica Amministrazione».