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Cinghiale morde un uomo di 73 anni a Caramanico, i lupi arrivano a Tocco da Casauria
Si moltiplicano le incursioni di animali selvatici nei centri abitati e nelle campagne sulla fascia pedemontana della Maiella. Avvistati anche cervi e caprioli
CARAMANICO TERME. Si moltiplicano le incursioni di animali selvatici provenienti dalle zone montane protette del Parco della Majella verso i centri abitati che hanno come risultato danni a persone, animali e produzioni agricole.
Non si è spenta ancora l'eco della inaspettata visita di un cinghiale nel forno di Sant'Eufemia a Majella con la lotta furibonda ingaggiata dal cane del titolare della panetteria che ha visto soccombere il selvatico, che viene alla luce un altro episodio molto più grave, passato in questi giorni sotto silenzio, di una vera e propria aggressione a un uomo di 73 anni, allevatore di bestiame Giovanni Danese a opera di un grosso cinghiale.
L'episodio è avvenuto in contrada Canale, nella stalla che l'uomo ha vicino al cimitero. L'animale si era nascosto, ben riparato dal freddo pungente, in mezzo ai due grossi rotoli di fieno ed è venuto fuori furioso quando l'allevatore ha toccato i rotoli per poter alimentare il bestiame. Il cinghiale non ha avuto paura e lo ha aggredito con morsi alle braccia e alle gambe tornando alla carica ripetute volte. È stata la moglie a dare l'allarme e a chiamare i soccorsi. Trasportato all'ospedale di Popoli, al ferito sono state praticate diverse suture in diverse zone del corpo. Poteva finire molto peggio se l'arrivo di altre persone non avesse fatto desistere l'animale selvatico dalla sue intenzioni aggressive. Branchi di cinghiali sono stati invece fotografati nell’area di Musellaro dove hanno fatto razzìa delle coltivazioni e producendo danni rilevanti riproponendo così, ancora una volta, la difficile convivenza con le abitudini di una specie che si è riprodotta a dismisura rispetto agli ambienti ed alla fauna predatrice presente nell'ecosistema montano e pedemontano della Majella.
A Tocco da Casauria invece sono arrivati i lupi. La loro presenza è stata letale per pecore e agnelli di due allevamenti: quello di Nicola Rizio in contrada Brecciarola e quello di Antonio Lazio in località Pareti. I due allevatori hanno trovato le loro pecore sgozzate con la modalità di aggressione tipica dei lupi. Gli eventi sono stati comunque rilevati e segnalati alle autorità. Ma anche animali ben più mansueti non disdegnano di avvicinarsi alle case abitate, soprattutto nei pressi di campi coltivati: cervi e caprioli sono spesso presenti nelle campagne. I primi, di stazza più grossa, riescono a nutrirsi dagli alberi da frutta, alzandosi sulle gambe posteriori e facendo piazza pulita anche sugli ulivi. Allevatori e coltivatori chiedono misure urgenti di protezione. (w.te.)
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