Cirulli nuovo presidente Arpa
Decisione dell’assemblea degli azionisti. Il vice è Radichetti
PESCARA. Con la nomina dei vertici dell’Arpa deliberata ieri dall’assemblea degli azionisti si conclude il ricambio nelle società regionali di trasporto. Alla presidenza dell’Arpa va un avvocato di Ortona, Massimo Cirulli, 46 anni, docente di diritto processuale alla scuola di formazione forense dell’Ordine degli Avvocati di Pescara, un’esperienza da presidente e consigliere alla Sasi, la società teatina di gestione dell’acqua. Alla vicepresidenza Arpa è stato nominato Massimo Radichetti, consiglieri di amministrazione sono stati nominati Nicola Soria, Flaviano Montebello, Emiliano Iampieri. Riconfermati temporaneamente il direttore generale Carlo Di Giambattista ed il vice Paolo Palomba.
All’assemblea ha partecipato l’assessore regionale ai Trasporti Giandonato Morra, come delegato della Regione che è l’azionista di maggioranza dell’azienda.
Il neo presidente Cirulli si insedia alla guida di un’azienda di quasi mille dipendenti, con un parco auto di 560 mezzi, 25 milioni di chilometri coperti da servizio per un totale di quasi 18 milioni di viaggiatori l’anno. Ma sopratuttto Cirulli arriva in un momento delicato della vita dell’azienda, chiamata alla sfida delle gare pubbliche, e conseguentemente alla sfida della riforma delle tre società di trasporto che dovrebbe portare a una unificazione o a una diversa articolazione societaria di Arpa, Gtm e Sangritana.
Cirulli ieri si è limitato a dichiarare che Arpa si muoverà «nella direzione strategica indicata dall’azionista di maggioranza dell’azienda», con una particolare attenzione alla «razionalizzazione della gestione economica, senza intaccare però il livello dei servizi da offrire alla collettività».
Nei giorni scorsi il presidente Gianni Chiodi aveva spiegato che «valutate tutte le possibilità alla fine rimarranno due società, una per il trasporto su gomma e l’altra su ferro, sempre se i nuovi consigli di amministrazione riterranno questa la strada migliore».
Si tratta di una delle ipotesi previste dalla Kpmg, la società di consulenza che ha redatto per conto della precedente giunta uno studio sulla fusione delle tre società. Tra le ipotesi avanzate dalla Kpmg c’era quella della fusione tra Arpa, Gtm e Sangritana in una società unica, la successiva creazione di una controllata Ferro con la cessione del ramo d’azienda ferroviario a una società di nuova costituzione. Anche la precedente giunta era orientata su questa soluzione.
Con le nomine in Arpa, Gtm e Sangritana la commissione politica istituita dal governatore Chiodi ha cominciato dunque a spuntare i nomi per le nomine nelle società regionali, complessivamente circa 80 enti per 250 posti (ma sono una manciata quelle veramente importanti). «Tagli agli sprechi e inizio di un percorso meritocratico», ha promesso il presidente della giunta regionale illustrando il metodo di lavoro della commissione, «nelle società Spa ci sarà un indirizzo politico ma poi i direttori struttureranno le soluzioni tecniche. Per gli altri enti, dove sono richieste solo figure tecniche, è chiaro che la competenza deve essere affidata a manager capaci e responsabili».
All’assemblea ha partecipato l’assessore regionale ai Trasporti Giandonato Morra, come delegato della Regione che è l’azionista di maggioranza dell’azienda.
Il neo presidente Cirulli si insedia alla guida di un’azienda di quasi mille dipendenti, con un parco auto di 560 mezzi, 25 milioni di chilometri coperti da servizio per un totale di quasi 18 milioni di viaggiatori l’anno. Ma sopratuttto Cirulli arriva in un momento delicato della vita dell’azienda, chiamata alla sfida delle gare pubbliche, e conseguentemente alla sfida della riforma delle tre società di trasporto che dovrebbe portare a una unificazione o a una diversa articolazione societaria di Arpa, Gtm e Sangritana.
Cirulli ieri si è limitato a dichiarare che Arpa si muoverà «nella direzione strategica indicata dall’azionista di maggioranza dell’azienda», con una particolare attenzione alla «razionalizzazione della gestione economica, senza intaccare però il livello dei servizi da offrire alla collettività».
Nei giorni scorsi il presidente Gianni Chiodi aveva spiegato che «valutate tutte le possibilità alla fine rimarranno due società, una per il trasporto su gomma e l’altra su ferro, sempre se i nuovi consigli di amministrazione riterranno questa la strada migliore».
Si tratta di una delle ipotesi previste dalla Kpmg, la società di consulenza che ha redatto per conto della precedente giunta uno studio sulla fusione delle tre società. Tra le ipotesi avanzate dalla Kpmg c’era quella della fusione tra Arpa, Gtm e Sangritana in una società unica, la successiva creazione di una controllata Ferro con la cessione del ramo d’azienda ferroviario a una società di nuova costituzione. Anche la precedente giunta era orientata su questa soluzione.
Con le nomine in Arpa, Gtm e Sangritana la commissione politica istituita dal governatore Chiodi ha cominciato dunque a spuntare i nomi per le nomine nelle società regionali, complessivamente circa 80 enti per 250 posti (ma sono una manciata quelle veramente importanti). «Tagli agli sprechi e inizio di un percorso meritocratico», ha promesso il presidente della giunta regionale illustrando il metodo di lavoro della commissione, «nelle società Spa ci sarà un indirizzo politico ma poi i direttori struttureranno le soluzioni tecniche. Per gli altri enti, dove sono richieste solo figure tecniche, è chiaro che la competenza deve essere affidata a manager capaci e responsabili».