Città senz'auto, crolla l'incasso dei negozi

Affari in calo dell'80%, le associazioni di categoria: a rischio 500 attività

PESCARA. «Abolire immediatamente l'esperimento dei giovedì senz'auto con la chiusura totale del traffico perché non riduce i livelli di inquinamento dell'aria e provocano serie conseguenze sugli incassi delle attività commerciali. A chiederlo sono le associazioni di categoria di commercianti e artigiani, che bocciano senza appelli l'isola pedonale in mezzo alla settimana pensata e proposta dall'amministrazione comunale guidata da Luigi Albore Mascia, e propongono strade alternative oltre a segnalare quali siano le conseguenze di questi provvedimenti su commercio e artigianato, già duramente colpiti da oltre tre anni di crisi.

Come segnala Confesercenti l'emoraggia sembra non arrestarsi: i negozi sfitti in città sono passati da seicento a quasi ottocento, le attività commerciali a rischio chiusura entro giugno sono addirittura cinquecento e i posti di lavoro che potrebbero venire a mancare sono novecento. Se a tutto ciò si aggiunge che nei giovedì senza vetture gli incassi sono calati dell'80 per cento e che con altre due giornate di questo tipo ci sarebbe una riduzione del 15 per cento del personale, ci si rende conto di quale sia la dimensione del problema.

«I giovedì di chiusura al traffico», dicono Bruno Santori e Gianni Taucci rispettivamente presidente e direttore di Confesercenti, «riducono di fatto la settimana lavorativa da sei a cinque giorni: è un ritmo che non si può assolutamente sostenere, tantomeno nella peggiore crisi economica da trent'anni a questa parte. «L'ipotesi alla quale chiediamo di lavorare è che in una giornata di sabato, quando la maggior parte delle attività lavorative sono a riposo, si chiudano le arterie di collegamento extracomunali verso i centri commerciali e le zone industriali, coinvolgendo anche l'Anas, in modo da ridurre in maniera sostanziale la quantità di inquinamento. Una sperimentazione che dimostrerebbe non solo la reale volontà delle amministrazioni locali di ridurre l'inquinamento ma anche che le istituzioni dell'area urbana di Pescara non vogliono distruggere il tessuto economico delle piccole e medie imprese commerciali, turistiche e artigianali delle città. Ognuno si assuma le proprie responsabilità e non si chieda ai soli commercianti pescaresi di pagare da soli il prezzo dell'inquinamento».

Polemica anche la Confcommercio che chiede di archiviare definitivamente l'esperimento di chiusura al traffico durante i giorni lavorativi e di prevedere nel caso limitazioni domenicali con riviera e via Enzo Ferrari aperte. La soluzione proposta dall'associazione guidata da Ezio Ardizzi è quella di creare parcheggi multipiano e interrati e di favorire un maggiore uso dei mezzi pubblici.

Sulla stessa lunghezza d'onda sono Luca Di Tecco e Nunzio Gagliardi, presidente e direttore di Confartigianato: «Solo in casi eccezionali si può chiudere la città di domenica, poi, oltre a parcheggi multipiano e potenziamento degli autobus, bisogna creare infrastrutture che facilitino l'utilizzo delle biciclette». Punta sulla condivisione Riccardo Colazilli, presidente della Cna: «È importante salvaguardare la salute delle persone, ma essa si salvaguarda assumendo decisioni sul piano traffico, sull'implementazione dei parcheggi e su azioni complessive che possano portare, la città a vivere e le attività economiche a prosperare. C'è bisogno di una agenda condivisa».

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