Comune Pescara, 7 milioni incassati grazie alla Tares
Rispettate le previsioni per il pagamento della prima rata della tassa sui rifiuti: il gettito non si riduce nonostante la crisi
PESCARA. I contribuenti pescaresi continuano a fare il loro dovere e a pagare le tasse, nonostante le grosse difficoltà causate dalla crisi economica. Lo conferma il dato del gettito che il Comune è riuscito ad incassare con la Tares, la nuova imposta sui rifiuti in sostituzione della Tarsu. Il pagamento della prima rata, scaduto il 31 maggio scorso, ha fatto entrare nelle casse dell’ente circa 7 milioni di euro. «Si tratta esattamente della cifra che avevamo preventivato», dice soddisfatto il dirigente all’ufficio Tributi Marco Scorrano.
Ciò significa che non c’è stato il temuto aumento dell’evasione dovuto alla crisi. I contribuenti che si sono recati alle Poste a pagare il primo bollettino della Tares sarebbero circa 68mila, un numero lievemente più alto di quelli degli anni precedenti. Forse, perché i cittadini hanno dovuto versare, entro il 31 maggio scorso, solo la metà dell’importo pagato l’anno scorso.
Entro la fine del prossimo settembre, però, i pescaresi dovranno mettere di nuovo mano al portafogli per versare la seconda rata della Tares, pari al 25 per cento dell’importo complessivo della Tarsu dell’anno scorso. Non si sa ancora cosa accadrà dopo. Il governo sta studiando l’introduzione di un nuovo tributo che dovrebbe sostituire Imu e Tares. Si preannuncia una stangata.
In qualsiasi caso, i contribuenti saranno chiamati a coprire il 100 per cento delle spese sostenute dal Comune per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Ora la copertura è dell’81 per cento. La nuova tassa dovrebbe inglobare, inoltre, le spese per alcuni servizi cosiddetti indivisibili, come la polizia locale, la manutenzione delle strade, l’illuminazione.
Nel frattempo, l’amministrazione comunale ha predisposto una bozza di regolamento della Tares che dovrebbe approdare presto in consiglio comunale per l’approvazione.
Una copia è stata inviata a tutti i gruppi di maggioranza e ha già ricevuto una bocciatura da parte dell’Udc. «In riferimento alle riduzioni tariffarie disciplinate dal regolamento», scrive il capogruppo Vincenzo Dogali, in una lettera indirizzata all’assessore ai tributi Massimo Filippello, al dirigente Scorrano e al ragioniere generale Giovanni D’Aquino, «non si comprende per quali motivi non sono state previste le riduzioni stabilite dalla normativa del decreto legge 201/2011, che devono essere obbligatoriamente riconosciute dall’ente impositore nell’applicazione del tributo». «Si tratta in particolare», prosegue la lettera, «delle riduzioni per la raccolta differenziata. Nel regolamento si legge che è prevista una riduzione del 10 per cento per le utenze domestiche che abbiano attivato il compostaggio dei residui organici. Questa forma alternativa di riduzione tariffaria non può essere accettata, sia per questioni di legittimità, ma anche per chiara e manifesta irragionevolezza».
©RIPRODUZIONE RISERVATA