Con Dean Martin Montesilvano si scopre in America
Il papà del celebre attore e cantante era montesilvanese La città ricorda il grande artista statunitense con una piazza
di Melissa Di Sano
MONTESILVANO
. E' una leggenda del cinema. Nei suoi film ha divertito e commosso, con il sorriso affabile e un fascino inconfondibile. Dino Paul Crocetti, in arte Dean Martin, è nato a Steubenville, nell'Ohio, il 7 giugno del 1917, ma le sue origini sono tutte italiane. La madre, Angela Barra, era campana, mentre il padre, Gaetano Crocetti, era originario di Montesilvano. E la città onora il ricordo di questo suo illustre figlio con il premio Dean Martin. Tanta la fama che ha raccolto in tutto il mondo. Celebri le sue interpretazioni con Jerry Lewis: il duo comico, tra i più famosi della storia del cinema, ha dato vita a film storici per più di dieci anni. Un mix di delicata spensieratezza che ha reso i due artisti amati e immortali. Ma prima di diventare Dean Martin, questo giovane di belle speranze le ha provate tutte. Dopo aver lasciato la scuola a sedici anni, tentò diverse strade finendo per fare un po' di tutto, dal pugile al benzinaio. La sua passione era il canto e le doti non gli mancavano. Così decise di cambiare il suo nome in uno più americano. Divenne Dean Martin, la versione anglofonizzata del cognome del tenore italiano Nino Martini. In poco tempo, Dean riuscì a farsi apprezzare come cantante nei locali di New York. Il 25 luglio del '46 si esibì per la prima volta in coppia con Lewis, al Club 500 di Atlantic City. Un sodalizio di successo che portò alla realizzazione di sedici film, da “La mia amica Irma” del 1949, fino a “Hollywood o morte!” del '56. Ma anche quando l'idillio tra i due artisti si interruppe, la carriera di Martin proseguì a gonfie vele, prendendo una via diversa, quella del genere drammatico. Rimangono celebri le sue interpretazioni nei “Giovani leoni” con Marlon Brando e in “Un dollaro d'onore” accanto a John Wayne. La passione per il canto non si spense mai, tanto che nel 1954 raggiunse l'apice e il successo internazionale con That's Amore, scritta dall'amico e collega italo-americano Harry Warren. Un inno a Napoli e alle sue tradizioni. La sua carriera arrivò di nuovo a una svolta. Negli anni settanta fu uno dei componenti fissi del Rat Pack, il gruppo di attori e cantanti capitanato da Frank Sinatra. Ancora una volta, per questo artista di sangue abruzzese, si aprirono le porte del successo, con i film “Colpo grosso” e “I 4 di Chicago”. Dean faceva spesso la parte del bevitore negli spettacoli dei Rat Pack, ma beveva solo succo di mela. Nel 1988, dopo una tournée di concerti con Sinatra e Sammy Davis Junior, si ritirò dalla scena. L'anno prima era morto in un incidente aereo, a soli 35 anni, uno dei suoi otto figli, Dean Paul. Il lutto fu un duro colpo per la sua già debole salute. Morì nel 1995, il giorno di Natale. La sua fama e il suo sorriso rimangono immortali, come le sue impronte sul piazzale del Grauman's chinese theatre a Los Angeles. “The king of cool”, come lo definì Elvis Presley, riposa nel cimitero di Westwood (California). Sulla sua tomba è incisa questa frase: “Everybody loves somebody sometime” (Tutti amano qualcuno prima o poi), il titolo di una delle sue canzoni più famose. L'unica a scansare i Beatles dalla cima delle classifiche di vendita nel periodo in cui le dominavano.
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