I SOLDI IN COMUNE Un documento svela le retribuzioni dei politici Amministratori regionali i più assenti nelle sedute
Consiglieri, Di Iacovo il più pagato
Assegno di 1.800 euro all’esponente della Sinistra, 278 euro a D’Angelo
PESCARA. E’ Giovanni Di Iacovo il consigliere comunale stakanovista che ha guadagnato di più a luglio e agosto. L’esponente della Sinistra ha partecipato a tutte le sedute di commissioni e consiglio, incassando lo stipendio più alto: 1.826 euro per due mesi di lavoro.
L’assegno più magro è andato invece a Camillo D’Angelo, già vice sindaco nella precedente consiliatura, ora consigliere del Pd, nonché dirigente Inps in pensione. La sua retribuzione è stata di 278,88 euro. Sono alcune delle curiosità che emergono dal tabulato riepilogativo degli stipendi dei consiglieri, di cui il Centro è venuto in possesso. Nel documento figurano elencate le presenze alle sedute di commissioni e del consiglio, con i relativi importi dei gettoni di presenza liquidati nei due mesi estivi. La spesa complessiva per le casse comunali è stata, però, limitata, perché le commissioni hanno cominciato a riunirsi dalla seconda settimana di agosto. Inoltre, si sono svolte solo due sedute di consiglio. La spesa per gli stipendi si è quindi fermata a 37.035 euro. Ma vediamo cosa è scritto nel documento.
L’ASSEGNO PIU’ ALTO. Di Iacovo è uno scrittore ed è alla sua prima esperienza politica. Il suo entusiasmo è talmente elevato che ha persino rinunciato ad andare in vacanza quest’anno per prendere parte alle prime sedute delle commissioni e del consiglio. In due settimane di riunioni è stato presente per 29 volte, con una media di due sedute al giorno. Lui è l’unico rappresentante della Sinistra in consiglio e, quindi, gli spetta di diritto un posto in tutte le commissioni. Nel mese scorso, il suo stipendio avrebbe dovuto essere di 1.872,24 euro, ma è stato ridotto a 1.547,30, che è il tetto massimo di retribuzione mensile fissato dal regolamento comunale. A quest’ultima cifra, si aggiungono però 278,88 euro per le due sedute del consiglio di luglio. Si arriva, dunque, a un totale di 1.826,18 euro.
I MENO PRESENTI. Zero presenze nelle commissioni e due in consiglio per D’Angelo, tra i più assenteisti in agosto. Sono un caso a parte, invece, i consiglieri regionali eletti anche in Comune. Per loro vige il divieto di cumulo delle retribuzioni e quindi non gli spetta alcun gettone di presenza, né per le commissioni né per i consigli. Lorenzo Sospiri (Pdl) e Carlo Masci (Pescara futura), assessore regionale, tra l’altro, non fanno parte di alcuna commissione, mentre Federica Chiavaroli (Pdl) è stata eletta presidente della commissione statuto. Per lei è stata segnata una sola presenza. Solo 3, invece, per Maurizio Acerbo, iscritto a tutte le commissioni in quanto unico componente di Rifondazione.
Tornando agli altri consiglieri comunali, risulta leggera anche la busta paga di Renato Ranieri (Pdl), commercialista, presidente della commissione finanze. Ha partecipato solo ad otto sedute di commissione e a due di consiglio e il suo stipendio è stato di 795 euro.
CHI GUADAGNA DI PIU’. Nella lista dei consiglieri con la busta paga più pesante ci sono, inoltre, l’ex assessore della giunta D’Alfonso, ora passato nelle file di Pescara futura, Giuseppe Bruno, il vice presidente del consiglio comunale e il capogruppo della Lista Teodoro, Massimiliano Pignoli e Vincenzo Di Noi. Tutti e tre hanno sono risultati presenti a 18 sedute di commissione e a due di consiglio e il loro stipendio di due mesi ha superato i 1.440 euro.
Tra i più presenti figurano anche il capogruppo di Rialzati Abruzzo-Pescara futura, Giovanni Santilli e Gianluca Fusilli, esponente del Pd: hanno partecipato entrambi a 16 sedute di commissioni e a 2 di consiglio, incassando un assegno di 1.311 euro. Arriva a 1.376 euro lo stipendio di Marco Mambella (Pescara futura), con 17 commissioni e due consigli. Nella parte alta della classifica delle retribuzioni troviamo, poi, Moreno Di Pietrantonio (Pd). La somma dei gettoni di presenza, accumulati per 15 sedute di commissione e due di consiglio, è di 1.247 euro.
SPESE ELETTORALI. A proposito di spese, il capogruppo dell’Italia dei valori, Fausto Di Nisio, ha aperto una polemica. A suo dire, il Comune non avrebbe rispettato la legge che prevede l’obbligo per l’ente di rendere pubbliche le spese elettorali sostenute da liste e candidati. Il presidente della commissione finanze, Ranieri, ha replicato affermando che i consiglieri sono tenuti a presentare un’autocerficazione.
L’assegno più magro è andato invece a Camillo D’Angelo, già vice sindaco nella precedente consiliatura, ora consigliere del Pd, nonché dirigente Inps in pensione. La sua retribuzione è stata di 278,88 euro. Sono alcune delle curiosità che emergono dal tabulato riepilogativo degli stipendi dei consiglieri, di cui il Centro è venuto in possesso. Nel documento figurano elencate le presenze alle sedute di commissioni e del consiglio, con i relativi importi dei gettoni di presenza liquidati nei due mesi estivi. La spesa complessiva per le casse comunali è stata, però, limitata, perché le commissioni hanno cominciato a riunirsi dalla seconda settimana di agosto. Inoltre, si sono svolte solo due sedute di consiglio. La spesa per gli stipendi si è quindi fermata a 37.035 euro. Ma vediamo cosa è scritto nel documento.
L’ASSEGNO PIU’ ALTO. Di Iacovo è uno scrittore ed è alla sua prima esperienza politica. Il suo entusiasmo è talmente elevato che ha persino rinunciato ad andare in vacanza quest’anno per prendere parte alle prime sedute delle commissioni e del consiglio. In due settimane di riunioni è stato presente per 29 volte, con una media di due sedute al giorno. Lui è l’unico rappresentante della Sinistra in consiglio e, quindi, gli spetta di diritto un posto in tutte le commissioni. Nel mese scorso, il suo stipendio avrebbe dovuto essere di 1.872,24 euro, ma è stato ridotto a 1.547,30, che è il tetto massimo di retribuzione mensile fissato dal regolamento comunale. A quest’ultima cifra, si aggiungono però 278,88 euro per le due sedute del consiglio di luglio. Si arriva, dunque, a un totale di 1.826,18 euro.
I MENO PRESENTI. Zero presenze nelle commissioni e due in consiglio per D’Angelo, tra i più assenteisti in agosto. Sono un caso a parte, invece, i consiglieri regionali eletti anche in Comune. Per loro vige il divieto di cumulo delle retribuzioni e quindi non gli spetta alcun gettone di presenza, né per le commissioni né per i consigli. Lorenzo Sospiri (Pdl) e Carlo Masci (Pescara futura), assessore regionale, tra l’altro, non fanno parte di alcuna commissione, mentre Federica Chiavaroli (Pdl) è stata eletta presidente della commissione statuto. Per lei è stata segnata una sola presenza. Solo 3, invece, per Maurizio Acerbo, iscritto a tutte le commissioni in quanto unico componente di Rifondazione.
Tornando agli altri consiglieri comunali, risulta leggera anche la busta paga di Renato Ranieri (Pdl), commercialista, presidente della commissione finanze. Ha partecipato solo ad otto sedute di commissione e a due di consiglio e il suo stipendio è stato di 795 euro.
CHI GUADAGNA DI PIU’. Nella lista dei consiglieri con la busta paga più pesante ci sono, inoltre, l’ex assessore della giunta D’Alfonso, ora passato nelle file di Pescara futura, Giuseppe Bruno, il vice presidente del consiglio comunale e il capogruppo della Lista Teodoro, Massimiliano Pignoli e Vincenzo Di Noi. Tutti e tre hanno sono risultati presenti a 18 sedute di commissione e a due di consiglio e il loro stipendio di due mesi ha superato i 1.440 euro.
Tra i più presenti figurano anche il capogruppo di Rialzati Abruzzo-Pescara futura, Giovanni Santilli e Gianluca Fusilli, esponente del Pd: hanno partecipato entrambi a 16 sedute di commissioni e a 2 di consiglio, incassando un assegno di 1.311 euro. Arriva a 1.376 euro lo stipendio di Marco Mambella (Pescara futura), con 17 commissioni e due consigli. Nella parte alta della classifica delle retribuzioni troviamo, poi, Moreno Di Pietrantonio (Pd). La somma dei gettoni di presenza, accumulati per 15 sedute di commissione e due di consiglio, è di 1.247 euro.
SPESE ELETTORALI. A proposito di spese, il capogruppo dell’Italia dei valori, Fausto Di Nisio, ha aperto una polemica. A suo dire, il Comune non avrebbe rispettato la legge che prevede l’obbligo per l’ente di rendere pubbliche le spese elettorali sostenute da liste e candidati. Il presidente della commissione finanze, Ranieri, ha replicato affermando che i consiglieri sono tenuti a presentare un’autocerficazione.